Italiani in difficoltà: Non sono “trendy”


E’ di questi giorni il tormentone della maglietta rossa, sbandierata a sproposito dai radical-chic di ogni livello cognitivo e sociale. Ricorderete tutti la foto di Gad Lerner nel giardino della sua villa di Portofino, con un abbagliante Rolex al polso e con la famosa maglietta (credo coccodrillata o in altro modo blasonata, no in realtà Lerner era in “camicia rossa”), che sembra proprio dire: “Famo presto con ‘sta foto che me se scuoce l’aragosta!”.
Converrete che non se ne può più, ma non volevo infarcirvi il solito piagnisteo, così pensavo di glissare. Poi ho trovato in rete un’invettiva bellissima, di autore ignoto com’è giusto che sia e ho deciso di proporla ai nostri lettori perché ritengo che sia quanto mai azzeccata. Eccola.
“La maglietta rossa mettetevela quando i vostri figli dopo anni di studio e sacrifici se ne vanno all’estero per lavorare…Quando una donna sola con 3 figli va a lavare scale per 400€ al mese…Mettetevi la maglia rossa quando vedete i vostri anziani genitori piangere perché dopo una vita di lavoro per allevare indegni come voi si ritrovano con 250€ di pensione. Mettetela quando a una madre le stuprano la figlia e gliela restituiscono a pezzi in una valigia. Non un cenno di indignazione, non una parola, non una manifestazione di protesta. Mettetela quando una coppia di giovani ragazzi vengono aggrediti, violentati e derubati. Oh pardon! Non erano i vostri figli. Mettetela la maglietta rossa quando ad un invalido dopo 5 anni tolgono la pensione perché la malattia non lo ha ucciso e può tornare a lavorare. Anzi un consiglio: toglietevi la maglietta e mettetevi la maschera di pagliacci di cui siete degni! Vi hanno rubato la vita e la dignità e fate ancora teatrini indegni. Vi siete scandalizzati per anni per il contrabbando di tabacchi e per favorire il contrabbando di carne umana legalizzato scendete in campo. E poi se siete così umani dite alle vostre mogli di cucinare per tutti gli extracomunitari, ché alla Caritas i piatti non bastano nemmeno per gli Italiani. Non siete vittime, siete complici di uno Stato ingrato al suo stesso popolo!”
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NDR: La foto a corredo dell’articolo, ripresa a cura del Direttore nel corso di un reportage sui nuovi poveri italiani, é stata scattata solo due giorni fa in una delle stazioni della linea 1 della metropolitana di Napoli.