Calcio: Mondiali, la caduta degli dei


Una competizione a tratti imprevedibile, con un inizio di torneo veramente a sorpresa. Ai mondiali di Russia 2018 cade il primo mostro sacro. Con una sconfitta per 1 a 0 i campioni in carica della Germania cedono il passo ad un ottimo Messico. Nello stesso girone, la vittoria della Svezia contro la Corea del Sud ha ulteriormente complicato il passaggio del turno, i tedeschi non possono più sbagliare e nella partita di ieri sera sono riusciti a tempo scaduto, al 90 + 5, a strappare i preziosi 3 punti agli svedesi per rimettersi in gioco.
Allo show offerto dalla tripletta di Cristiano Ronaldo, con cui ha trascinato il suo Portogallo al pareggio con la Spagna, e all’ulteriore rete della vittoria segnata al Marocco, non c’è stata risposta da parte di Leo Messi. A dire il vero, ha avuto maggiore evidenza il portiere islandese Halldorsson che ha parato un rigore al cinque volte pallone d’oro e che con la sua prodezza ha consentito all’Islanda, al suo esordio nella Coppa del Mondo, di fermare l’Albiceleste sull’1-1.
Non c’è stata ancora l’esplosione del numero 10 argentino che indossando la maglia della sua nazionale appare inibito, trattenuto, come una comparsa di lusso in una squadra che non ha ancora mostrato un’idea di gioco tra intese mancate e sostituzioni tardive, dove il c. t. Sampaoli non è riuscito ad infondere una identità precisa.
Peggio è stato fatto nel secondo incontro con la Croazia. Peresic e compagni si sono imposti per 3 a 0 passando così il turno mentre i sud-americani ora rischiano seriamente l’eliminazione dal Mondiale. Il tecnico è nella bufera assieme a Leo Messi completamente assente durante tutta la partita, mostrando una condizione che induce a riflettere sul suo malessere riportato dalle immagini televisive.
Il disastro dell’Argentina contro la Croazia è da annoverare come la seconda peggiore sconfitta della sua storia dopo il 6–1 contro la Cecoslovacchia nel 1958. Tale crisi è per certi aspetti misteriosa, nonostante in rosa abbia nomi di valore assoluto, da Aguero a Di Maria, da Dybala a Higuain, la percezione è quella di una squadra sicuramente non ai massimi livelli. Da questa situazione sono scaturiti due processi: uno contro l’allenatore Sampaoli che però si è già concluso avendo l’imputato riconosciuto tutte le colpe, l’altro ancora in corso incentrato sulle cause della crisi che oggettivamente sta investendo Messi. Sicuramente il giocatore paga una pressione a cui è costantemente sottoposto a causa dei continui confronti che è costretto a subire. Il primo è con Maradona, dove indubbiamente risulta perdente. Per essersi trasferito da bambino a Barcellona, per gli argentini, Messi, non sarà mai come Maradona e la cosa il pubblico l’ha fatta notare. In definitiva Messi gioca con l’Argentina mentre Diego giocava per l’Argentina che si identificava nel suo numero 10.
Il secondo confronto, che sta schiacciando la “pulce”, è quello con CR7 che si è presentato a questi mondiali in uno stato di forma fisica e mentale strepitose. Ronaldo non è mai stato così bene, tanto da lanciare una vera e propria sfida al suo antagonista mimando una capra e poi facendosi crescere il pizzetto. In inglese capra si dice GOAT che però è anche l’acronimo di “the Greatest Of All Times” – il più grande di tutti – ed è proprio questo il titolo che CR7 sta reclamando portando il Portogallo all’ambizioso traguardo.
Anche il Brasile delude e non va oltre l’1-1 con la Svizzera. La Selecao prima va in vantaggio ma poi nella ripresa viene raggiunta con rete di Zuber che manda in visibilio i rossocrociati. La nazionale verde-oro, nella seconda partita del girone, si riprende battendo 2 a 0 il Costa Rica, faticando non poco e riuscendo a segnare entrambi i gol solo nel recupero, prima con Coutinho e poi con Neymar che scoppia in lacrime per la gioia e la tensione.
Non delude le attese il Belgio che batte Panama, alla sua prima apparizione in una Coppa del Mondo, 3 a 0 nel segno di Dries Mertens e Lukaku, e 5 a 2 la Tunisia con doppiette di Hazard, ancora Lukaku e rete di Batshuayi. I diavoli rossi a punteggio pieno si qualificano in anticipo e si candidano tra i favoriti per il titolo.
Come ci si aspettava l’Inghilterra vince 2 a 1 e convince grazie ad un grande Harry Kane, un vero uragano che con la sua doppietta, all’11esimo e al 91’, decide la sfida contro la Tunisia.
Una squadra che si propone tra le protagoniste di questo mondiale è certamente il Senegal. I leoni della Terange partecipano alla rassegna per la seconda volta nella loro storia. Gli africani hanno avuto la meglio per 2 a 1 contro la Polonia puntando su un gioco fatto di ripartenze, estro offensivo e fisicità. La rapidità, l’agonismo, le individualità sono i punti di forza di questa squadra che potranno fare la differenza e mettere in difficoltà gli avversari.
Sicuramente in questo girone si è visto qualcosa di buono: vittoriosi e contenti i tifosi del Senegal e del Giappone al termine delle gare sono stati ripresi mentre raccoglievano le cartacce, i bicchieri e quant’altro lasciato nello stadio.
Anche questo è calcio, prendiamo esempio.