Il Festival della Crescita a Napoli


Venerdì scorso si è conclusa la due giorni del Festival della Crescita, “Schegge di Economia Civile per la Felicità dell’Uomo”, che si è svolta nella splendida Sala degli Affreschi del Chiostro di Sant’Andrea delle Dame a Napoli, una delle tanti sedi storiche che può vantare l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”. La manifestazione è stata inaugurata giovedì mattina, alla presenza del magnifico rettore, prof. Giuseppe Paolisso, dall’ideatore del Festival, il sociologo prof. Francesco Morace, che ha illustrato le dinamiche e gli scopi di questo festival itinerante: promuovere i “12 punti del Manifesto della Crescita Felice”, che coniuga le esigenze della crescita economica alla necessità dell’Uomo di aspirare alla Felicità in senso lato, non solo quella materiale. Perciò economisti, come il prof. Francesco Izzo ed il prof. Raffaele Cercola, hanno dialogato con filosofi della comunicazione come Valeria Genova, autrice di “Napoli Amore Mio: Un viaggio contro il pregiudizio”. In tutte le tavole rotonde, che si sono susseguite a ritmo serrato, è stata messa in risalto la grande potenza del “pensiero napoletano”, da quello del filosofo-economista Antonio Genovesi, ispiratore dell’Economia Sociale, a quello dello scrittore contemporaneo Maurizio De Giovanni, che ha fortemente auspicato la creazione di una “cattedra universitaria” di Lingua Napoletana per rafforzare, anche accademicamente, la Napoletanità.
Parlando di Economia, non potevano mancare gli aspetti agroalimentari e gastronomici, tanto importanti per la crescita della Campania. Nel “Convivio” dedicato alla Nutrizione, la prof.ssa Elena Dogliotti ha illustrato la piramide alimentare ed il prof. Marcellino Monda ha sottolineato la necessità di una sana alimentazione ed una adeguata attività motoria per tracciare le Vie del Benessere, ringraziando mecenati della Scienza come il pastificio “Di Martino” che sostiene economicamente ricerche per la lotta all’obesità.
“L’alimentazione deve essere sana e bilanciata”, ha chiosato il prof. Monda, “senza trascurare la bellezza di profumi e di colori, quelli della frutta e della verdura, e senza rinunziare alla convivialità e alla gioia dello stare assieme”.