Juve-Napoli: la attesissima sfida si avvicina


“L’attesa del piacere è essa stessa piacere”, diceva l’illuminista tedesco G. E. Lessing, ed è proprio con questo stato d’animo, piacere misto ad ansia, che tutto il popolo degli appassionati di calcio si appresta ad assistere a quella che da sempre è considerata la “madre di tutte le partite”. Quest’anno poi, ed in questo momento, mancando 5 giornate alla fine del campionato, con le squadre di Juve e Napoli che sono rimaste da sole a battersi per il vertice della classifica, la sfida di questa sera assume le vesti di una finale.
Una botta di entusiasmo e di euforia l’ha data il turno infrasettimanale. Quando la rincorsa dello scudetto sembrava ormai un obiettivo troppo lontano, nel giro di dodici minuti un grande Napoli, dopo essere andato sotto due volte, con orgoglio e tenacia, sostenuto dalla spinta di un caloroso pubblico che non ha smesso mai di incitare la squadra, si è rialzato infliggendo per 4 a 2 la decima sconfitta consecutiva ad una pur combattiva Udinese. Il poker di Insigne, Albiol, del ritrovato Milik e di Tonelli, al posto di Koulibaly squalificato, ha riportato forza e vigore in quella che potrebbe essere una incredibile impresa. La seconda rimonta consecutiva in casa dopo quella contro il Chievo, non può essere un caso. Il pubblico napoletano, scaramantico e superstizioso, l’ha interpretata come un segno da non sottovalutare ma da considerare al pari di una nuova chance da giocarsi con caparbietà nello scontro diretto. Contemporaneamente, sempre nel turno infrasettimanale, un altro segnale pare essere andato nella stessa direzione. Allo Scida, la squadra di Zenga è riuscita a fermare la Juventus sul pari. Dopo il gol di Alex Sandro, nella ripresa è di nuovo una rovesciata a fare male ai bianconeri e sebbene stilisticamente non perfetta come quella di CR7, quella di Simy vale un incredibile pareggio al Crotone e consente al Napoli di riportarsi a 4 lunghezze prima dello scontro diretto a Torino riaprendo di fatto un discorso sospeso.
Si avvicina la resa dei conti all’Allianz Stadium, tutti dovranno essere concentrati e dare il 100% ma anche più. Soprattutto capitan Hamsik e Mertens, vivace quando è entrato in campo ma ancora lontano dal top di condizione. Intanto con il rientro di Koulibaly in difesa e di Jorginho in regia, Sarri si giocherà le sue carte contro Allegri con tutti i pezzi giusti sullo scacchiere.
Il countdown è partito ed una città intera sogna la grande impresa. L’imminente sfida tiene tutti con il fiato sospeso, tutti sperano nella rimonta anche in classifica che comunque influenzerà in modo significativo il finale di stagione. Tuttavia, a prescindere da come andrà il match, il Napoli si è garantito per la nona volta nella sua storia il secondo posto in classifica, traguardo già centrato nell’era De Laurentiis prima da Mazzarri e poi da Sarri: – “Centrato l’obiettivo della società, cioè la conferma in Champions, ora ci si può divertire”, ha affermato il tecnico azzurro.
Il Napoli non sarà solo nella trasferta di Torino, all’Allianz Stadium saranno presenti nel settore ospiti i tifosi azzurri non residenti in Campania. Sul divieto di trasferta per i residenti si è espresso dispiaciuto il sindaco de Magistris che ha definito ingiusto e grave sottrarre ai tifosi napoletani tale emozione.
Ad arbitrare il decisivo incontro, il duello avvincente che dura dall’inizio del campionato, ci penserà Rocchi. Ci aspettiamo un giudice di gara esperto di regolamenti e di poca sensibilità, onde evitare che debba trovarsi di fronte al dilemma se agevolare l’assegnazione del settimo scudetto consecutivo alla Juventus, o del terzo al Napoli dove manca da trent’anni!
Nella partita tra le due regine della serie A, oltre alla presenza del grande ex, il Pipita, che è sempre andato a segno negli scontri sia in campionato che in Coppa Italia, si dimostra di estremo interesse il confronto tra Allegri e Sarri: percorrono percorsi diversi con risorse diverse per arrivare alla stessa meta.
Allegri è diventato un maestro nella gestione di una rosa lunga ed attrezzata per competere su tutti i fronti, contando su 22 top player, con un agevole turnover. Sarri invece non naviga nell’abbondanza ed un po’ per scelta ed un po’ per necessità, ha costruito il suo progetto affidandosi agli undici titolarissimi più Zielinski e qualche altro (Diawara ed ora Milik), riuscendo però ad inventarsi per taluni ruoli impensabili. Nel modo di esprimersi sul campo la Juve è l’immagine della solidità, il Napoli esalta il piacere del palleggio e della velocità. Baricentro e pressing molto alto quello del Napoli con una squadra corta in venti metri e pronta a scattare. Tutt’altro per la Juve che, più attendista sa però diventare un blocco di granito imperforabile.
Inoltre Napoli e Juve segnano in modi e maniere diverse, il Napoli, insieme a Benevento e Udinese, è il club che ha mandato in rete più giocatori (ben 15) in questo campionato di Serie A. Sarri costruisce le occasioni con il collettivo mentre Allegri conta sulle individualità. I gol del Napoli sono il prodotto spesso di schemi, sovrapposizioni, meccanismi, quelli della Juve spesso sono giocate individuali dei campioni, da Pjanic a Dybala, da Higuain a Douglas Costa.
Che la sfida dunque abbia inizio e che vinca il migliore….”San Genna’, m’arraccumann”.