Casellati fallisce. Forse è l’ora di Fico


“Come prima cosa”, ha dichiarato Elisabetta Casellati, seconda carica del Paese, al termine del colloquio col Presidente Mattarella, “ho ringraziato il Presidente della Repubblica per la fiducia accordatami e per il supporto che non mi ha mai fatto mancare in questi giorni. Ho svolto l’incarico che mi ha affidato con dedizione, cercando di favorire un confronto costruttivo in grado di verificare la possibilità di una maggioranza parlamentare nel perimetro e nei limiti indicati dal Presidente Mattarella. Ringrazio quindi tutti i leader per aver avviato una discussione che, pur nella diversità di opinioni, ha consentito di evidenziare spunti di riflessione politica. Sono certa che il Presidente Mattarella saprà individuare il percorso migliore da intraprendere”.
Insomma fumata nera al Quirinale e la Casellati che rimette a Mattarella l’onere di trovare una nuova via per costituire il nuovo governo. Un’impresa ardua.
Dal canto suo, il Capo dello Stato ha fatto sapere che si concederà due giorni per riflettere sulla formazione del nuovo governo, poi lunedì renderà noto come intende procedere per dare finalmente una guida al paese ma la maggiore probabilità è che il Presidente della Repubblica affidi a Roberto Fico, la terza carica del Paese, un mandato analogo a quello inutilmente dato alla Casellati.
Nel Centrodestra, intanto, c’è un po’ di maretta dovuta al continuo civettare di Salvini con Di Maio e alle aperture (poi smentite) che Berlusconi ha fatto nientepopodimeno che al PD (che, addirittura, preferisce al M5s) al punto che il leader leghista ha affermato: “Se Berlusconi intende aprire al Pd, lo faccia ma si assuma ogni responsabilità nei confronti degli italiani e del centrodestra”.
Resterà quindi da vedere, anche alla luce del suaccennato dissidio insanabile che c’è tra Forza Italia e il Movimento 5 Stelle (è di ieri il pungente botta e risposta tra Berlusconi che asseriva l’inettitudine dei pentastellati al punto da dichiarare che in Mediaset sarebbero stati assunti solo per pulire i bagni, e Di Maio che replicava che è più onorevole pulire i bagni che tessere accordi con la mafia alludendo, ovviamente, alla pesante sentenza di condanna a 12 anni inflitta dalla corte d’Assise di Palermo a Dell’Utri, a suo tempo braccio destro del Cavaliere, in ordine alla trattativa Stato-mafia), quanto effettivo margine di manovra avrà Fico al di là di un perimetro più o meno largo che Mattarella dovesse concedergli dopo il fallimento della Casellati.
Ma il Presidente Mattarella, disperando che Fico possa riuscire dove la Casellati ha fallito, potrebbe anche tirare fuori dal cilindro un’altra opzione.