Una mattina a Parma


Sabato di Pasqua, piove, e mentre attendi che si facciano le 18.00 per assistere alla partita Sassuolo-Napoli, può capitare di fare un giro a Parma e tra una vetrina e l’altra del Barilla Center incontrare un pezzo di Napoli. Francesco Turrini, indimenticato giocatore con quattro campionati in maglia azzurra, l’ultimo dei quali culminato con la promozione in serie A. Memorabili le sue sgroppate sulla fascia destra che gli valsero l’appellativo di “scooter”. Approfittiamo della sua disponibilità e prendiamo un caffè. Si parla ovviamente del suo passato, ma anche del suo presente. Gli chiedo se aver giocato in serie A con soddisfazione ed aver militato nel Napoli con successo, abbia dato un valore aggiunto alla sua carriera, con specifico riferimento al rigore segnato contro l’Inter al San Paolo che valse al Napoli l’accesso alla finale di Coppa Italia, persa poi contro il Vicenza nella stagione 1996/1997. Turrini ricorda perfettamente il momento e soprattutto gli occhi dei sessantamila tifosi su di lui ed il successivo boato di gioia. Un’emozione forte che non si dimentica e che solo un campione di grande personalità e spessore può gestire. Ci racconta infatti che a Napoli un calciatore non può nascondersi ad un pubblico attento e appassionato ma esigente. Le forti aspettative della platea determinano l’esplosione del talento, quando è presente, in mancanza si è destinati ad essere solo una meteora presto dimenticata. Invece ancora oggi, a distanza di 18 anni dalla sua partenza, nelle incursioni napoletane francesco riscuote meritati ed affettuosi riconoscimenti, segno indefettibile di quell’osmosi che si è creata durante la sua permanenza,. I partenopei non dimenticano ma allo stesso tempo non si fanno dimenticare. Attualmente Francesco si dedica alla formazione dei giovanissimi. E’ uno dei tecnici delle squadre primavera ed allievi del Sassuolo. Ha molto a cuore il futuro di questi ragazzi che spesso già alla tenerissima età di 15/16 anni vivono stati d’ansia e di stress, affidati a procuratori che li proiettano precocemente nel mondo degli adulti. Talvolta accade di dover limitare l’ingerenza dei genitori che spingono i propri figli verso desideri e traguardi che non gli sono propri. Capita quindi che oltre ad impartire la tecnica e la tattica si debba essere pronti a cogliere l’aspetto psicologico e sociologico della questione, ricordando che il vero significato del calcio sta nel gioco, nel divertimento e nella sana crescita fisica e mentale.

La nostra chiacchierata con Francesco Turrini si conclude, ringraziamo il capitano per il tempo che ci ha dedicato con il piacere di aver incontrato un valido testimone dello sport che porta nel cuore ancora un po’ d’azzurro,

Da Parma ci spostiamo a Reggio Emilia più precisamente sono le 17,30 quando varchiamo i cancelli del Mapei Stadium per assistere al match Sassuolo-Napoli. Prima di procedere anche a Reggio Emilia, come negli altri stadi, è stato osservato un minuto di silenzio per onorare la memoria del mister Emiliano Mondonico scomparso pochi giorni fa. Nonostante i settemila tifosi azzurri accorsi al Mapei per sostenere la squadra, il Napoli non ha fatto il Napoli. I partenopei sono apparsi stanchi e quasi mai incisivi. Il Sassuolo con Politano (a un passo dal Napoli nel mercato di gennaio) passa in vantaggio al 22′. Non segue nessuna reazione immediata. Mertens e compagni appaiono imprecisi ed appannati. Molte le occasioni create dal gruppo di Sarri, ci prova Insigne e poi anche Zielinski ma vanno tutte sciupate. Nella ripresa il Napoli cambia modulo e dal 4-3-3- passa al 4-2-3-1 con Milik al posto di Jorginho e negli ultimi 15 minuti con Hamsik dentro per Mertens che esce dal campo claudicante. All’80’ il Napoli trova il pareggio con un’autorete di Rogerio. L’episodio infonde fiducia a Milik che tenta una spettacolare sforbiciata che però si staglia sulla traversa. Anche negli ulteriori 5′ di recupero concessi, gli azzurri non riescono a trovare il gol da tre punti. Con questa ulteriore battuta d’arresto il cammino verso lo scudetto si fa sempre più complicato ora che la Juventus, a termine dell’incontro serale contro il Milan, finito 3 a 1 per i bianconeri, ha allungato di 4 lunghezze il suo vantaggio sul Napoli. Ma rimangono ancora 8 partite da giocare e 24 punti in palio. Nel frattempo Buona Pasqua a tutti.