
Militari in congedo: una potenziale risorsa
Mentre il dibattito sulla coscrizione obbligatoria, mai davvero abrogata in Italia ma, con eufemismo tutto nostrano, solo sospesa, riprende a tratti vigore (NDR: in uno dei nostri editoriali di questa settimana è illustrata la situazione nel nostro paese comparata ad altri), i militari in servizio attivo, in riserva e in congedo afferenti le Associazioni Combattentistiche e d’Arma si sono dati appuntamento nel Comprensorio militare di Persano (SA) per la gara internazionale per pattuglie militari denominata “Dragon Recon”, l’oramai classico appuntamento addestrativo della terza settimana di ottobre.
L’attività giunta alla sua XIX edizione e conclusasi stamani (NDR: domenica 22 ottobre), sviluppando un tema tattico ogni anno diverso ma sempre di stretta attualità e ispirato alla situazione geopolitica del momento, ha come obiettivo l’aggiornamento professionale del personale in quiescenza a mezzo del travaso di conoscenze tra i militari in servizio attivo, spesso proveniente da reparti di elite e reduce da impegnative missioni estere, e quello della categoria “in congedo”.
Si tratta, a ben vedere, di una formula intelligente a fronte di costi pressoché nulli per lo Stato. La Dragon Recon, infatti, è interamente organizzata in ambito UNUCI, l’Unione Nazionale degli Ufficiali in Congedo d’Italia, e praticamente autofinanziata da tale Associazione di interesse del Ministero della Difesa nonché dalle compagini associative partecipanti (ad es. l’Associazione degli Artiglieri, quella dei Militari CRI, i Genieri e Trasmettitori, i Volontari di Guerra, etc.) con il concorso del 2^ FOD, il Comando delle Forze Operative della Difesa, e dei Comandi presenti nel comprensorio militare di Persano.
Ben diversa da una partita di soft-air, la Dragon Recon permette di impegnare alcune centinaia di persone che, diversamente, non avrebbero occasioni di aggiornamento addestrativo ed è spesso utilizzata come banco di prova per le pattuglie in servizio permanente, anche provenienti da prestigiose forze militari estere (NDR: quest’anno era presente la Guardia Nazionale della Lettonia), vista la complessità e la completezza dei temi tattici trattati.
Non si tratta di inutili war games ma della dimostrazione di come si potrebbero coinvolgere maggiormente i militari in congedo in talune attività, al fine di potenziare un bacino di personale prontamente mobilitabile o comunque riaddestrabile in tempi brevissimi, per fare fronte a svariate esigenze militari sul territorio nazionale a costi pressoché nulli. Ciò consentirebbe di focalizzare meglio le risorse assicurate dalle forze militari in servizio permanente (professioniste, è vero, ma dai bilanci sempre più esigui) nei più complessi teatri operativi esteri con un bel risparmio per le casse dello Stato.
(foto: cortesia Adriano Esposito)