“Sociatria in azione: l’approfondimento di Giuseppe Pignatale sulla situazione in Turchia ed Ucraina”


In questa settimana, abbiamo l’opportunità di presentare due articoli del noto divulgatore Giuseppe Pignatale, webmaster di Supersapiens.it Promozione Sviluppo Globale Benessere. I suoi scritti offrono un’analisi approfondita degli ultimi sviluppi in Turchia ed Ucraina, andando al di là delle informazioni superficiali fornite dai media tradizionali. Approfondendo temi legati all’attualità, alla geopolitica e alla sociatria, Pignatale conduce le sue analisi senza alcuna pretesa autopromozionale o dogmatica, presentando la sua prospettiva come una legittima opinione nel vasto campo della doxa. Questo termine greco, che significa appunto “opinione, credenza”, rappresenta una forma di conoscenza basata sull’opinione soggettiva, che non può vantare una certezza oggettiva della verità. Nella valutazione geopolitica dell’attualità, Pignatale adotta uno sguardo scettico, riconoscendo umilmente il carattere relativistico di una conoscenza incapace di prevedere in modo assoluto l’evoluzione degli eventi. Incentiva invece un approccio autentico ed altruistico orientato alla cura della società, come risultato auspicato. È in questo contesto positivo e dialettico che la concezione di sociatria di Pignatale trova piena realizzazione.

1) La Turchia: Un paese in bilico tra crisi interna e ruolo internazionale

La Turchia è oggi un paese leader nella politica internazionale, intervenendo sia nell’invasione dell’Ucraina che per sbloccare il grano ucraino parzialmente sequestrato dai russi stessi, al fine di evitare pericolose carestie che potrebbero causare pestilenze in molti paesi africani. La situazione a Beirut è sicuramente molto grave, con il pane che ha raggiunto costi proibitivi. In particolare, la situazione in Siria è grave, rendendo quasi impossibile fornire soccorso dopo il terremoto.

Dopo le votazioni presidenziali e parlamentari, la Turchia risulta oggi divisa in due, poiché Erdogan ha ottenuto meno del 50% dei voti, mentre il suo sfidante, che ha raccolto l’opposizione, ha ottenuto il 46,44%. La Turchia ha una lira turca molto svalutata e subisce un tasso di inflazione a due cifre, oltre ai notevoli danni del terremoto che ha colpito parte dell’Anatolia e la confinante Siria. L’insoddisfazione generale, aggravata dal terremoto con 50.000 morti e gravi danni, ha incrementato l’opposizione guidata da Kemal Kilicdaroglu, avversario di Erdogan. Mentre Erdogan aumenta gli armamenti, Kemal mostra in TV gli effetti dell’inflazione sulla spesa, a partire dalla cipolla. I giovani turchi sono trascurati e molti medici e laureati potrebbero lasciare il paese, peggiorando la situazione nel paese. Si teme che Erdogan possa avere il sopravvento nel ballottaggio, anche se la Turchia non è la Russia di Putin. Se Kemal Kilicdaroglu venisse eletto presidente, molte cose potrebbero cambiare in Turchia, inclusa la sua dichiarazione di colpa riguardo al genocidio armeno, in cui centinaia di donne, uomini, bambini e anziani furono uccisi. La Turchia, dopo un breve periodo di riforme economiche, potrebbe entrare attivamente a far parte dei paesi europei abbracciandone gli ideali. Durante la Prima Guerra Mondiale, i russi incitarono la minoranza armena presente nell’Impero turco, a maggioranza musulmana, a ribellarsi, scatenando così il genocidio turco che in seguito portò all’Olocausto e all’eliminazione degli zingari e di tutti coloro che venivano giudicati diversi e pericolosi per la società dai nazisti.

Da qui l’importanza di considerare la diversità come un fattore positivo che può migliorare la società, grazie a una sana cooperazione tra esseri umani, evitando ogni forma di sopraffazione e favorendo la collaborazione tra i popoli, mettendo in comune le risorse e garantendo a ogni individuo una vita degna di essere vissuta. È necessario porre le basi affinché non ci siano più invasioni di stati più forti su quelli più deboli, come nell’invasione dell’Ucraina, e fermare fin dall’inizio le guerre civili, come quella in corso in Sudan, dove due leader militari sono in lotta causando morte e sofferenza tra la popolazione.

2) Verso la riconquista dell’Ucraina della Crimea: Quali sono le conseguenze? È probabile la fine della guerra e delle ostilità? Abiurare ogni forma di violenza e repressione in futuro tra simili.

La Francia, la Germania, l’Italia e molti paesi europei stanno fornendo aiuti di ogni tipo all’Ucraina per permettere loro di respingere i russi dal Donbass e dalla Crimea. Il Donbass, in particolare, è ricco di miniere di terre rare, mentre con la riconquista ucraina della Crimea, la Russia sarebbe relegata al Mar d’Azov, perdendo di fatto l’accesso al Mar Nero e i relativi porti. Di conseguenza, la Russia dovrebbe rifornire le truppe operanti in Africa attraverso il trasporto aereo. In Africa, operano i battaglioni Wagner, che sono indipendenti da Mosca. Questi soldati, in caso di morte, non hanno diritto a nulla, come nel caso di un giovane russo che si è arruolato nei Wagner, la cui famiglia non riceverebbe alcun sostegno. Si tratta di una morte inutile. Mosca sembra così cercare di sfuggire alle proprie responsabilità, soprattutto Putin, che è stato denunciato per genocidio presso il Tribunale dell’Aia a seguito dei numerosi massacri nel territorio ucraino, come a Bucha. Questi massacri, perpetrati dai russi, hanno spinto l’Europa a unirsi per aiutare l’Ucraina, e ora si sta già parlando della sua ricostruzione. La guerra continua con l’uso di droni e missili distruttivi da parte dei russi, molti dei quali sono stati abbattuti dai sistemi antimissile come i Patriot.

In caso di vittoria dell’Ucraina e della riconquista della Crimea, è necessario sperare in un cambiamento nel Cremlino, perché affinché la guerra possa cessare, gli ucraini dovranno concedere qualcosa ai russi per evitare che Putin perda la faccia. Attualmente, Putin è saldamente al potere, ma gli ucraini non hanno alcuna intenzione di concedere nulla agli invasori. Qui sta l’errore di Putin che, nei primi giorni, pensava di arrivare rapidamente a Kiev. Questo errore molto probabilmente gli costerà caro. La Russia rischia di diventare un sobborgo della Cina, un altro paese oppressore che potrebbe essere pericoloso per la Russia in futuro, dato che dispone di oltre un miliardo e mezzo di abitanti. Lo stesso vale per l’India, che formalmente è una repubblica, ma la popolazione è ancora divisa in caste, con una minoranza estremamente ricca e una maggioranza che vive in completa miseria.

Sembra che l’ONU abbia perso di credibilità nel tentativo di risolvere le controversie: è necessario intervenire affinché casi di oppressione come questi non si verifichino più in futuro. È fondamentale che tutti i paesi del pianeta cooperino per promuovere una svolta pacifica, di cooperazione e condivisione delle risorse, offrendosi reciproci aiuti. Questo obiettivo potrebbe essere realizzato attraverso la creazione delle Forze Armate del Genio (FAG), il cui compito principale è costruire anziché distruggere, attraverso la semplice cooperazione tra i popoli, la condivisione delle risorse e l’ampio impiego delle nuove tecnologie per il benessere dell’intera umanità.