In attesa del sogno


NEL RICORDO DI DIEGO ARMANDO MARADONA, NAPOLI SI PREPARA AI FESTEGGIAMENTI PER UNO SCUDETTO ATTESO 33 ANNI.


Mancano poche ore all’avverarsi del sogno azzurro, alla matematica vittoria del tricolore. Se la Lazio alle 12,30 non fa risultato a San Siro contro l’Inter, il Napoli alle 15.00 al Maradona, vincendo contro la Salernitana, può regalare, dopo 33 anni, il 3 scudetto ai suoi tifosi.
Tutto è pronto, festeggiamenti, addobbi e striscioni per la festa presidiata da 2.000 agenti. La città è stata ammantata d’azzurro, i quartieri hanno fatto a gara per gli allestimenti più spiritosi. Napoli è un tutt’uno con il cielo e con il mare, manca solo lui, il risultato sperato.
La quasi matematica certezza è stata suggellata la scorsa settimana nella gara contro la Juventus a Torino. Da sempre la sfida delle sfide ed anche quest’anno sono stati 90’+6’ di emozioni.
Allo Stadium è andata in scena una partita combattuta, avvincente con le due squadre che cercano la vittoria. Nella ripresa succede di tutto. I bianconeri si illudono prima con Di Maria, che la sblocca con un gran contropiede innescato però da un fallo di Milik su Lobotka, segnalato dal Var. Poi con Vlahovic che al 91’ va in rete ma il pallone aveva superato la linea di fondo. Sembrava dovesse terminare con un niente di fatto ma in pieno recupero, al 93’, il Napoli vince il jack-pot proprio grazie a Jack Raspadori che su assist di Elmas raccoglie un pallone al volo di sinistro e batte Szczesny.

(Addobbi in un palazzo napoletano del Vomero allestiti da Marco Varriale)

Un gol partita pesantissimo che vale tre punti e forse qualcosa in più. Festeggiano i giocatori in campo, si abbracciano mentre scende su di loro un alone tricolore, solo Zielinski rimane steso sul prato in una posa, che definiremo “a quattro di bastoni”, emblematica e liberatoria quasi a dire “ce l’abbiamo fatta”. Esplode la gioia sugli spalti e l’entusiasmo a Napoli è a mille. I tifosi sono incontenibili e partono i cori scudetto: ”La capolista se n’è andata”.
Possiamo dire che il Napoli nell’anno dello scudetto batte la Juve sia all’andata che al ritorno.
Ma se così non fosse, se l’Inter dovesse farsi battere, allora lo scudetto-day sarebbe solo rimandato di qualche giorno. Tutto slitterebbe a giovedì 4 maggio contro l’Udinese e poi a seguire sarà festa fino al 4 giugno.
A Napoli si festeggia troppo? Troppo poco forse e troppo tempo sicuramente è trascorso dall’ultima volta. L’esagerazione ci sta, esagerare è un verbo che si coniuga bene con il popolo napoletano che non conosce mezze misure. La mega celebrazione è giustificata proprio dal fatto di essere rimasti a lungo a guardare rimanendo a digiuno. Probabilmente se ci abituassimo a vincere trofei con una cadenza più regolare anche i festeggiamenti potrebbero essere più sobri. Una cosa però è certa: i festeggiamenti per lo scudetto a Napoli non potranno mai limitarsi ad un paio d’ore d’allegria come quelli visti a Piazza Castello.