La Norma al Teatro Carlo Felice di Genova


Il sacrilegio di due sacerdotesse nella foresta druidica, l’amore che supera la sete di vendetta, sotto l’algida luce della luna.
Tragedia lirica in due atti
Musica di Vincenzo Bellini
Libretto di Felice Romani da Norma, ou L’infanticide di Louis-Alexandre Soumet

Edizione critica a cura di Riccardo Minasi e Maurizio Biondi
Copyright ed edizione: Alkor/Bärenreiter, Kassel
Rappresentante per l’Italia: Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano

Norma
Vasilisa Berzhanskaya
Gilda Fiume (3, 6, 11)

Adalgisa
Carmela Remigio
Anna Dowsley (3, 6, 11)

Pollione
Stefan Pop
Antonio Corianò (3, 6, 11)

Oroveso
Alessio Cacciamani
Mariano Buccino (3, 6, 11)

Clotilde
Simona Di Capua

Flavio
Blagoj Nacoski

Maestro concertatore
e direttore d’orchestra
Riccardo Minasi

Regia
Stefania Bonfadelli

Scene
Serena Rocco

Costumi
Valeria Donata Bettella

Coreografie
Ran Arthur Braun

Luci
Daniele Naldi

Nuovo Allestimento
Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova
in coproduzione con
Fondazione Teatro Comunale di Bologna

Orchestra, Coro e Tecnici
dell’Opera Carlo Felice Genova
Maestro del Coro
Claudio Marino Moretti

Figuranti della Scuola di Teatro di Bologna
Alessandra Galante Garrone

Direttore allestimenti scenici
Luciano Novelli

Direttore musicale di palcoscenico
Paloma Brito

Maestri di sala
Sirio Restani, Antonella Poli

Maestri di palcoscenico
Andrea Gastaldo, Anna Maria Pascarella

altro Maestro del Coro
Patrizia Priarone

Maestro alle luci
Silvia Gasperini

Maestro ai sopratitoli
Simone Giusto

Responsabile archivio musicale
Simone Brizio

Direttore di scena
Alessandro Pastorino

Vice Direttore di scena
Sumireko Inui

Responsabile movimentazione consolle
Andrea Musenich

Caporeparto macchinisti
Gianni Cois

Caporeparto attrezzisti
Tiziano Baradel

Caporeparto audio/video
Walter Ivaldi

Caporeparto sartoria, calzoleria, trucco e parrucche
Elena Pirino

Assistente alla regia
Carmelo Alù

Assistente ai costumi
Donato Didonna

Assistente alle scene
Maria Ianesi

Coordinatore trucco e parrucco
Raul Ivaldi

Scene e attrezzeria
Fondazione Teatro Comunale di Bologna
e Fondazione Teatro Carlo Felice

Costumi
Fondazione Teatro Comunale di Bologna
Fondazione Teatro Carlo Felice
e Sartoria Klemann

Calzature
C.T.C. Pedrazzoli

Parrucche
Mario Audello

Sopratitoli
Prescott Studio

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L’opera in breve

Si ringrazia Delfina Figus , Manuela Litro , Mauro Pillepich

e la Direzione Artistica del Teatro Carlo Felice

e per le note su Norma
Ludovica Gelpi

La composizione di Norma iniziò nel 1831. Bellini lavorò insieme al librettista Felice Romani su un soggetto tragico, Norma, ou L’infanticide, del drammaturgo francese Alexandre-Louis Soumet, tragedia rappresentata a Parigi con grande successo nell’aprile dello stesso anno. Solo tre mesi dopo l’inizio del lavoro, Norma andò in scena al Teatro alla Scala, era il 26 dicembre. La prima rappresentazione non catturò il pubblico, tanto da essere definita da Bellini stesso un fiasco. Le motivazioni furono probabilmente circostanziali, dalla seconda recita infatti il titolo divenne sempre più amato, fino ad essere in breve tempo ripreso in diversi teatri italiani ed europei. Gli elementi vincenti si riconducono sia alla scelta del soggetto sia al modo in cui è trasposto in musica.

Il testo di Soumet, adeguatamente adattato per la trasposizione, è ricco di elementi di fascino. La storia è ambientata in Gallia, ai tempi dell’invasione romana, in particolare nei luoghi sacri dei Druidi. Abbiamo quindi due dimensioni separate: la misteriosa cultura druidica, con rituali sacri e una spiritualità legata al culto della natura, e la cultura romana, che rappresenta invece una dimensione più materialistica. I protagonisti in scena vivono la tensione del contrasto tra il senso di appartenenza culturale e i sentimenti che lo mettono in discussione. Norma è una eroina tragica dalle molte sfaccettature, simbolo stesso della civiltà dei Druidi, in quanto sacerdotessa, e al contempo innamorata del console romano Pollione, padre dei suoi due figli. La sua vicenda si articola tra una spiritualità legata alle proprie origini e al proprio ruolo fondamentale nella società che rappresenta, e i suoi sentimenti che la portano ad infrangere i suoi voti. Altra figura di spicco è Adalgisa, a propria volta sacerdotessa ma più giovane. Il suo personaggio rappresenta una versione prematura della protagonista. Tra le due viene messo in scena uno dei più puri e intensi esempi di amicizia e solidarietà femminile. Anche Pollione vive il peso delle proprie responsabilità, ma sembra sfuggire ad esse lasciandosi trasportare dai sentimenti che lo portano ad amare e poi tradire Norma. Solo nel finale Norma e Pollione si redimono, andando incontro al tragico destino che li vedrà uniti nella morte. L’approccio di Bellini al testo sottolinea e amplifica la presenza di tante diverse dimensioni, con uno stile che va dal recitativo dal ritmo quasi ieratico, al più melodioso belcanto di alcune arie. Un elemento fondamentale è costituito dal coro, che porta in scena i Galli oppressi ma pronti ad insorgere con forza. Il suo ruolo è quindi di grande importanza nella rappresentazione della tensione vibrante che si respira durante l’intero svolgimento della vicenda. Per assolvere a questa fondamentale funzione drammaturgica, la massa corale è significativamente presente, e assume dimensioni maestose.

La grande influenza di Norma sull’opera a venire è indiscussa, ebbe infatti una vitale funzione nell’aprire la strada a quello che sarebbe poi diventato il melodramma italiano ottocentesco. Tra gli altri, Richard Wagner ne fu un convinto estimatore, tanto da scrivere: «Quanto fruttuosa sia, rispetto al bailamme dell’organizzazione musicale dei nuovi operisti tedeschi, la forma e la maniera operistica italiana lo dimostra Bellini con la sua Norma nella quale musica e poesia si elevano al rango degli antichi greci».

Attorno allo studio dei registri vocali in Norma si è sempre dibattuto molto. La prima interprete del personaggio di Norma, Giuditta Pasta, aveva infatti una vocalità unica, con un range singolarmente ampio e nella scrittura di Bellini la linea vocale di Norma può adattarsi sia al registro di un mezzosoprano sia a quello di un soprano. Con l’obiettivo di mettere in luce tutte le possibilità di estensione vocale, l’edizione critica curata da Riccardo Minasi e Maurizio Biondi include due varianti, l’una con un mezzosoprano nei panni di Norma, l’altra con un soprano (con i dovuti aggiustamenti nell’orchestrazione). Per questa produzione, l’Opera Carlo Felice Genova propone al pubblico entrambe le versioni, con due diversi cast in cui figurano una Norma mezzosoprano (Vasilisa Berzhanskaya) e una Norma soprano (Gilda Fiume).

MA 02/05/2023 (PRIMA)
TURNO A
Ore 20:00

ME 03/05/2023
TURNO L
Ore 20:00

VE 05/05/2023
TURNO F.A.
Ore 20:00

SA 06/05/2023
TURNO F
Ore 15:00

ME 10/05/2023
TURNO B
Ore 20:00

GI 11/05/2023
TURNO F.A.
Ore 20:00