Pace fatta sugli spalti ma il Napoli non va oltre il pari


Il Napoli torna in campo al Maradona con il Verona nell’anticipo della 30esima giornata di serie A aspettando il ritorno dei quarti di finale con i rossoneri del Milan.
Convocato, ma in panchina, Victor Osimhen torna a disposizione della squadra dopo venti giorni di stop per l’infortunio muscolare rimediato con la sua Nigeria.
Poco turnover per Spalletti che non vuole pensare troppo alla gara di ritorno di Champions. Ma come si fa a non pensarci. Quindi: Kvara, Lobotka, Rrahmani, Mario Rui e Zielinski sono messi a riposo, mentre in campo giocano Anguissa e Kim, squalificati in Europa, l’onnipresente Di Lorenzo in difesa con Juan Jesus e Olivera, in mediana Elmas e Demme e in attacco Raspadori, titolare, con Lozano e Politano. Ancora fermo ai box per infortunio il Cholito Simeone.
Il Verona deve provare a fare l’impresa per cercare di recuperare punti salvezza, mentre gli azzurri cercano il riscatto per recuperare lo stress psicofisico accumulato nella precedente sfida di Champions e poi, vincendo, ne mancherebbero 3 al traguardo storico.


Ma il ritorno di Osimhen non è l’unica bella notizia del giorno. Finalmente è pace fatta tra il Presidente del Napoli e i gruppi organizzati del tifo azzurro. “Napoli siamo noi. Presidente e tifosi uniti per vincere!” è la frase che accompagna la foto di gruppo di Aurelio De Laurentiis con gli Ultras dopo l’incontro chiarificatore. In curva al Maradona si torna a tifare senza più divisioni e contestazioni. Con uno scudetto in arrivo e con un ritorno di Champions da giocare non si può litigare. Una parte di merito per questa riappacificazione ce l’ha Luciano Spalletti che ha sensibilizzato gli animi con il suo appello “a restare compatti ed uniti, guidati dall’amore per Napoli”.
Dopo i primi 45 minuti, si chiude un primo tempo complicato senza troppe occasioni per entrambe le parti. Il Napoli, nonostante il massiccio possesso palla (alla fine dei 90’ sarà 80%), fa fatica ad imporre il suo gioco e a trovare l’imbucata vincente contro i gialloblù più aggressivi ed attenti. Per sbloccare il risultato Spalletti deve aprire la cassaforte della panchina e mettere in campo qualche gioiello. E a circa 20’ dal termine entrano i pezzi pregiati: Kvara, Zielinski e poi Lobotka e Osimhen. Il nigeriano, scalpitante già da bordo campo, riesce a dare un po’ di ossigeno ad un attacco azzurro fino ad ora sterile. La qualità dei partenopei si moltiplica come le occasioni in attacco. Victor è tornato e subito si fa vedere con un gran tiro che purtroppo colpisce solo la traversa. Ma questo è tutto quello che riesce ad esprimere questo match che termina con un pareggio a reti inviolate. Soddisfatti gli scaligeri per un punto strappato al Maradona, nervosi e leggermente inappagati gli azzurri che lasciano il campo con l’abbraccio ritrovato dei supporters delle curve che, con i loro cori, non contestano più il Presidente ma sostengono solo la squadra.
Adesso l’obiettivo torna alla Champions ed al turno da passare martedì al Maradona. Nella seconda sfida con il Milan i ragazzi di Spalletti devono recuperare la sconfitta 1-0 di San Siro, ma stavolta il nigeriano c’è con tutta la sua grinta.
D’altra parte il suo Napoli ha perso solo la prima battaglia europea contro il Milan, ma non la guerra che vale la semifinale di Champions.