Fabio Luisi torna al Teatro Carlo Felice di Genova


MITTELEUROPA
Verso Berio 100
Direttore Fabio Luisi
Orchestra dell’Opera Carlo Felice Genova

COMUNICATO STAMPA:

Domenica 12 febbraio 2023 alle ore 20.00 si terrà l’undicesimo concerto della Stagione Sinfonica. Nella prima parte il mezzosoprano Donatienne Michel-Dansac eseguirà tre lavori contemporanei a voce sola: Donn’ Sienne danse l’ac di Valérie Philippin in prima esecuzione italiana, la Sequenza III di Luciano Berio, Pour Gabrielle di Georghes Aperghis in prima esecuzione italiana; nella seconda parte Fabio Luisi, direttore onorario dell’Opera Carlo Felice Genova, dirigerà l’Orchestra dell’Opera Carlo Felice Genova nella Sinfonia n. 9 in do maggiore La grande D 944. Il concerto è in collaborazione con il Centro Studi Luciano Berio.

Il programma
Il concerto intitolato Mitteleuropa – Verso Berio 100 si divide in due parti: la prima esplora le ricche potenzialità della voce, attraverso Sequenza III di Luciano Berio e due brani in prima esecuzione italiana: Donn’ Sienne danse l’ac di Valérie Philippin e Pour Gabrielle di George Aperghis. La seconda parte prevede invece uno dei più celebri titoli dell’Ottocento sinfonico: la Sinfonia La grande di Franz Schubert.
Lo studio della vocalità è stato da sempre centrale in tutte le tradizioni musicali. Da sempre l’umanità si è interessata al canto, un preziosissimo strumento grazie al quale l’espressione vocale diventa musica. Nel secondo Novecento questo studio si è maggiormente aperto, diversi compositori hanno iniziato ad interessarsi alle potenzialità musicali dell’espressione vocale anche al di là del canto così come si era affermato nella tradizione europea occidentale dei secoli precedenti. Ecco dunque nascere composizioni ispirate ai canti popolari di tutto il mondo e anche ad un tipo di vocalità non comunemente ritenuto musicale. Un grande esempio di ciò è stato proprio Sequenza III per voce sola che Luciano Berio compose nel 1965. Il brano è decisamente insolito, quasi provocatorio, nella rappresentazione della vocalità. Ecco alcune delle parole che Berio dedicò a Sequenza III nella sua nota d’autore: «La voce porta sempre con sé un eccesso di connotazioni. Dal rumore più insolente al canto più squisito, la voce significa sempre qualcosa, rimanda sempre ad altro da sé e crea una gamma molto vasta di associazioni. In Sequenza III ho cercato di assimilare musicalmente molti aspetti della vocalità quotidiana, anche quelli triviali, senza però per questo rinunciare ad alcuni aspetti intermedi ed al canto vero e proprio. […]». Questa ricerca è naturalmente progredita e ad oggi continua ad essere esplorata. Ne sono ottimi esempi Donn’ Sienne danse l’ac e Pour Gabrielle dei contemporanei Valérie Philippin e George Aperghis, entrambi composti per la voce di Donatienne Michel-Dansac, unica nel panorama attuale.
La celebre Sinfonia n. 9 di Schubert, detta La grande, venne composta attorno alla metà degli anni Venti dell’Ottocento, ed è, insieme all’Incompiuta, un importante traguardo della maturità del compositore. La prima esecuzione avvenne nel 1839, grazie all’intervento di Robert Schumann, che ne rinvenne la partitura dopo la morte di Schubert.
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Ciò che rende La grande una delle sinfonie più iconiche del secolo del Romanticismo è che anticipò molti aspetti di un sinfonismo che si sarebbe sviluppato del tutto solo diversi decenni più tardi. Schubert anticipa le dimensioni dell’organico, che sono quelle di una grande orchestra, e l’ampiezza stessa della composizione, dove vengono meno i principi chiave del sinfonismo classico per lasciare spazio a una prospettiva più personale e a tratti evocativa. Piuttosto che accentuare la contrapposizione tra temi, Schubert si concentra sulla loro accumulazione e iterazione per varianti. Il materiale tematico viene quindi esposto, ripreso, affermato, diventando il protagonista della composizione. Questi sono solo alcuni degli aspetti che rendono La grande una composizione emblematica, riferimento fondamentale per diversi compositori a venire, e punto di svolta nella storia del genere sinfonia. (Ludovica Gelpi)

Gli interpreti
Donatienne Michel-Dansac ha iniziato gli studi musicali in violino e pianoforte al Conservatorio Regionale di Nantes prima di entrare nel coro di bambini all’Opera all’età di 10 anni. A 21 anni ha eseguito Laborintus II di Luciano Berio sotto la direzione di Pierre Boulez: questo memorabile incontro musicale e umano ha determinato la sua passione per il repertorio contemporaneo. La sua stretta collaborazione con numerosi compositori ha portato a più di cento prime mondiali. L’incontro con Georges Aperghis ne fa per 30 anni la principale interprete della sua musica. Il suo ricco repertorio va dalla musica barocca, alla classica, al cabaret e alle pop songs; è invitata da numerosi musei e fondazioni per conferenze e progetti d’arte contemporanea. Le sue registrazioni hanno vinto numerosi premi internazionali. Insegna al Conservatorio Nazionale d’Arte Drammatico di Parigi e tiene regolarmente masterclass di repertorio classico e contemporaneo. Il governo francese le ha conferito il titolo di Cavaliere delle Arti e della Letteratura.

Fabio Luisi è direttore musicale della Dallas Symphony Orchestra, direttore principale della Danish National Symphony, direttore emerito dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, direttore principale della NHK Symphony Orchestra di Tokyo e direttore onorario dell’Opera Carlo Felice Genova. Dirige le orchestre più prestigiose del mondo. Nella stagione 22/23 Luisi dirigerà una nuova produzione di Vespri Siciliani al Teatro alla Scala, continuerà la registrazione dell’integrale di Carl Nielsen con la Danish National Symphony Orchestra per la Deutsche Grammophon e presenterà nel 2024 il ciclo completo Der Ring des Nibelungen di Wagner in forma di concerto con la Dallas Symphony Orchestra. È stato premiato con la Medaglia d’Oro e l’Anello d’Oro dedicati a Bruckner. Luisi ha ricevuto un Grammy Award per la sua direzione delle ultime due opere dell’Anello del Nibelungo e il DVD dello stesso ciclo, registrato dal vivo al Metropolitan e pubblicato dalla Deutsche Grammophone, è stato nominato come migliore registrazione operistica nel 2012. La sua vasta discografia comprende un vastissimo repertorio. Fabio Luisi è stato insignito il Grifo d’oro per il suo contributo alla notorietà della città di Genova.
La storia dell’Orchestra dell’Opera Carlo Felice Genova inizia nei primi anni del ‘900; l’attività sinfonica e operistica è da allora continuativa. Con un repertorio che spazia dal Seicento alla musica contemporanea, la compagine si distingue per produttività e versatilità. Sul podio si avvicendano direttori di rilevanza internazionale, per citarne solo alcuni: Victor De Sabata, Igor Stravinsky, Franco Capuana, Sergiu Celibidache, Hermann Scherchen, Alceo Galliera, Claudio Abbado, Carlo Maria Giulini, Riccardo Muti, Georges Prêtre, Mstislav Rostropovič, Gianandrea Gavazzeni, Daniel Oren, Antonio Pappano, Christian Thielemann, Daniele Gatti, Gennadij Roždestvenskij, Bruno Campanella, Zubin Mehta, Nello Santi, Sir Neville Marriner, Kyrill Petrenko, Hartmut Haenchen, Vladimir Fedoseev, Andrea Battistoni, Fabio Luisi (Direttore onorario), Donato Renzetti (Direttore
emerito). Dal 2022 Riccardo Minasi è il Direttore musicale. Numerose sono le incisioni registrate al Teatro Carlo Felice, in particolare di produzioni liriche, per etichette quali Deutsche Grammophon, Decca, Sony, TDK, Rai-Trade, Nuova Era Records, Arthaus Musik, Dynamic, Bongiovanni, Denon/Nippon Columbia e BMG-Ricordi. L’alto livello artistico consolidato negli anni le consente di prendere parte a manifestazioni di grande prestigio quali il Festival dei Due Mondi di Spoleto, il Ravello Festival, il Festival di musica sacra Anima Mundi di Pisa, e d’esibirsi in importanti sedi nazionali e internazionali quali il Parco della Musica di Roma, il Teatro degli Arcimboldi di Milano, l’Auditorium della Conciliazione di Roma, il Teatro dal Verme di Milano, la Royal Opera House di Muscat, la Astana Opera, il Marinsky Concert Hall, la Basilica di S. Francesco ad Assisi.

Si ringraziano per la collaborazione
Mauro Pillepich , Manuela Litro e Delfina Figus