Trionfa il Napoli capolista


IL NAPOLI INFLIGGE UNO STORICO 5-1 ALLA JUVENTUS AL MARADONA DI NAPOLI.


Vorremo sempre commentare partite del Napoli come quella di venerdì sera al Maradona contro la Juventus. E non solo perché gli azzurri hanno vinto 5-1, con un risultato che non lascia alcuno spiraglio a giustificazioni o scuse di sorta, ma perché nei 90’ della sfida delle sfide il Napoli ha offerto un grande spettacolo dove tutti sono stati protagonisti. Si sa da sempre che Napoli-Juventus è la gara più attesa di tutta la stagione ma quest’anno il big match, tra la prima e la seconda della classe, sebbene i 7 punti di distanza, aveva una valenza particolare, una specie di spartiacque fra il Napoli che poteva confermarsi capolista e le altre inseguitrici che, grazie all’impresa Juve, avrebbero visto riaperto il campionato.
La classe messa in campo da Spalletti è stata talmente alta che la possibilità che i partenopei non uscissero vincitori non è stata mai messa in dubbio. Il Napoli ha vinto e convinto, soprattutto i detrattori che, dopo Inter-Napoli, già pontificavano su presunte battute d’arresto e cali di concentrazione post pausa mondiale. La Juve non scende in campo mai solo in undici, ed il pensiero non corre solo ai direttori di gara ma anche alla pressione esercitata dalla maggior parte della stampa nazionale sempre pronta a supportarla, e batterla, quindi, assume sempre un gusto speciale.
La Vecchia Signora, dopo otto vittorie consecutive in campionato e zero gol incassati, crolla in maniera clamorosa uscendo dal Maradona pesantemente ridimensionata. Per i bianconeri si tratta di un vero e proprio tonfo, non registravano una sconfitta simile da circa trent’anni.
Allegri schiera Chiesa dal primo minuto ma la scelta si rivela infelice perché l’attaccante, costretto a giocare da terzino esterno, un ruolo che non è il suo, appare spaesato. Il piano tattico dell’allenatore è chiaro: difesa ad oltranza con cinque uomini, Locatelli piazzato al centro qualche metro avanti, e speranze offensive affidate esclusivamente al contropiede.
Al 14′ la sboccano gli azzurri. Il giovane georgiano si fa trovare a centro area e conclude l’azione con una sforbiciata che Szczesny devia come può, ma sulla ribattuta si avventa Osimhen che insacca con un colpo di testa.
Nonostante lo svantaggio Allegri non modifica l’impostazione della gara e viene punito nuovamente al 38′. Questa volta è Osimhen a servire Kwara che insacca con un tiro rasoterra. Nel finale di tempo i bianconeri accorciano le distanze grazie a Di Maria che capitalizza un rimpallo in area di rigore tra Zielinski e Kim.
Parte il secondo tempo ed il Napoli ristabilisce le distanze. Il gol arriva da un calcio d’angolo battuto da Kvaraskhelia con Rrahmani che con un gran tiro manda il pallone dritto in rete. La Juventus accusa il colpo e il Napoli diventa padrone del campo dominando in ogni zona del rettangolo di gioco. Le azioni in velocità degli uomini di Spalletti mettono ripetutamente in crisi la retroguardia avversaria e Osimhen e Kvaraskhelia diventano quasi immarcabili. Il duo d’attacco del Napoli, infatti, al 65′ confeziona il quarto gol. Ancora assist del georgiano e doppietta di testa del nigeriano. Il Napoli insiste e al 72′ va in gol anche Elmas che entra in area e calcia un pallone deviato in porta da Alex Sandro per il definitivo 5-1. Si accende la festa per i 60mila del Maradona, testimoni di una serata storica.
La disfatta della formazione di Allegri allarga il divario tra la prima e la seconda in classifica. Ad una giornata dal termine del girone d’andata il Napoli capolista a 47 punti è sempre più solo al comando con la consapevolezza di aver ritrovato il passo della prima parte della stagione.
Sicuramente qualcuno dirà che siamo solo alla metà del guado e che ci saranno ancora tante partite e tanti punti a disposizione ma la felicità di questa serata è reale, è vera, è meritata e per questo ci uniamo al coro finale che si è alzato forte dagli spalti: “… e se ne va, la Capolista se ne va”.