Libri – “Quella terribile stagione” di Antonio Rossello


Venerdì 16 dicembre, alle ore 17, presso il Centro Civico Buranello (Sala blu), con ingresso da Via Giacomo Buranello, 1, o da Via d’Aste, 8, a Genova Sampierdarena, si terrà la presentazione del libro.

“Quella Terribile Stagione”(*) [Una storia di (vera) Resistenza alla ricerca del senso perduto] (v. anche link: https://www.ibs.it/quella-terribile-stagione-nuova-ediz-libro-antonio-rossello/e/9788898355358 )

di Antonio Rossello (**) (v. anche profilo autore: https://www.braviautori.it/vetrine/antoniorossello/ ), edito da Ibuc.

A seguire: i presidenti Delio Pellegatti di A.I.C.I. e Orazio Messina di As.C.Ar. rispettivamente la consegneranno:

un premio alla carriera ed un diploma di benemerenza

all’artista Ivan Cuvato (***) (v. anche profilo artistico: https://www.gigarte.com/vancuv/biografia ).

Presenta la scultrice Gabriella Oliva.

Per il suo profilo patriottico, culturale ed artistico. l’evento ha ottenuto il Patrocinio del Comune di Genova ed è organizzato congiuntamente dall’A.I.C.I.- Ass. Italiana Combattenti Interalleati -Sezione di Genova, dall’A.N.C. – Ass. Naz. Carabinieri -Sezione di Genova Sampierdarena e dall’As.C.Ar. -Ass. Cattolica Artisti di Genova.

Info: CCBur tel. 010 659 8113 AICI: cell. 3283192440 ANC/ASCAR: cell. 3319032194

Ingresso libero.

Fonte: (A.I.C.I.)

Note:

(*) Quella terribile stagione. Sinossi: “”M’incorniciavano il volto quattro dita di barbaccia a pizzo, capelli a cascata sulle spalle e un cappello d’alpino (quello del tenente) calcato in testa. Indossavo maglione e una giacca a vento inglese scesa con i lanci, più sei caricatori da Sten che mi coprivano completamente il petto. Una pistola P38, due bombe SIPE, un pugnale e una bomba al plastico completavano il mio arsenale, da cui mai mi separavo. Le munizioni erano un problema, in quanto le armi recuperate ne avevano scorte minime, tanto che i pidocchi trovavano rifugio nei caricatori. Inoltre, indossavo calzoni alla cavallerizza, calzavo un paio di stivali e portavo infine sulle spalle uno zaino contenente calze pulite e calze sporche.” Ecco, il ritratto del comandante Remigio Tempesta nei suoi vent’anni da poco compiuti, completato da sguardo profondo e diretto, venato dalla sfumatura di spavalderia mista a compiacimento, tipica dell’età giovanile”.

(**) Antonio Rossello nasce a Savona nel 1964. Ingegnere meccanico, tenente in congedo, cavaliere OMRI. Lavora in un’azienda elettromeccanica. Impegnato nell’associazionismo e in iniziative di natura civile, culturale e artistica. Scrive su periodici cartacei e online. Suoi testi fanno parte di volumi antologici. Ha pubblicato i romanzi: “Ombre e colori” (Divina – Follia, Caravaggio BG, 2013); “La Fiamma che arde nel cuore” (FIVL– Coop Tipograf, SV, 2014); “El Arco Iris” (Lettere Animate, LE, 2016), “Molteplici orizzonti” (Prospettiva editrice, RM, 2018) , “Olga” (Edizioni Montag, MC, 2018), e “Quella terribile stagione” (Ibuc, RE, 2019), “Il destino è più veloce della mente) (Edizioni Montag, MC, 2020), “Il regno del Plin” (GPM edizioni, MI, 2021), “Storia di una famiglia” (Edda edizioni, RM, 2021) e “La rivoluzione degli Agnolotti” (Amargantha, RI, 2021). Classificato in premi letterari, tra cui finalista al Premio Mario Pannunzio ediz. 2013 e 2015. La sua pagina: https://www.braviautori.it/vetrine/antoniorossello/

(***) Ivan Cuvato, nato a Gela (Caltanissetta) nel 1954, si è trasferito giovanissimo in Liguria. Vive a e lavora ad Albisola. Ha esposto in mostre personali e collettive internazionali. «Il contrasto fra la realtà e la percezione soggettiva emerge acutamente nella pittura di Ivan Pietro Cuvato, nella quale si riflette altresì un’ampia cultura estetica e il desiderio di esprimersi con linguaggio non convenzionale. Si riscontrano nelle sue opere, in particolare nel quadro “Le streghe”, una vivace intuizione figurale e una creativa capacità di tra-slazione formale e cromatica dei contenuti, con ricostruzioni di stampo espressionista e cubista, e coloriture che rimandano ad esperienze d’ambito ceramico, di cui lo stesso Cuvato è cultore. Un’arte, la sua, vibrante di immediatezza, con un’impronta stilistica originale ed efficace.» (S. Perdicaro)