“Con il cappello di carta calato sugli occhi”, il romanzo storico di Elisabetta Ferraresi


“Con il cappello di carta calato sugli occhi”, il romanzo storico di Elisabetta Ferraresi
“Con il cappello di carta calato sugli occhi” (edizioni L’Erudita) Elisabetta Ferraresi racconta uno spaccato della vita in Cina durante il regime di Mao Zedong e lo fa attraverso la storia di tre protagonisti. Il romanzo si apre con Ma Jingying, una ragazzina di sedici anni, che sta per partorire un figlio frutto di una violenza. Quel figlio nascerà in un giorno particolare, quello che sancirà la nascita della Repubblica Popolare Cinese e ciò segnerà in maniera incontrovertibile il destino di questo bambino. Divenuto adulto, Xiaohong ha un unico vero amico. Si tratta di Li Yongjie, un artista e un libero pensatore, che a causa del Regime pagherà cara la propria libertà di pensiero. Nonostante la notevole differenza di età tra i due, il legame d’amicizia che si instaura è molto forte, ma forse non abbastanza per superare le divergenze ideologiche sorte con il nuovo regime. La propaganda di Mao Zedong ha facile presa proprio sui più giovani e tra questi vi è Xiaohong, che però vivrà un forte contrasto tra ciò in cui crede e ciò che sente verso il suo amico. La sua scelta finale porterà ad una conclusione drammatica, che forse nemmeno Xiaohong avrebbe potuto immaginare. Dal canto suo Li Yongjie non si ferma di fronte alla repressione, crede fermamente nella sua libertà: “era cresciuto in un ambiente ricco e stimolante, come soltanto pochissimi suoi coetanei in tutto il Paese. Negli anni trascorsi a Tianjin, in una casa giusto a ridosso delle Concessioni, aveva perfino imparato un po’ di inglese, seppure in seguito lo avesse pressoché dimenticato”. Con questo romanzo, l’autrice romana ci apre gli occhi su ciò che è stata la repressione del regime di Mao e su come abbia influito sulle scelte della società. “Con il cappello di carta calato sugli occhi” non è solo questo, ma è molto di più. È il racconto di un turbamento interiore, è il racconto della potenza degli ideali e della libertà negata, ma è anche la storia di un popolo che ancora oggi porta con sé le tracce di un passato non del tutto dimenticato. Elisabetta Ferraresi è stata molto brava a calare in una storia che appassiona e fa soffrire gli eventi storici, ma senza dare giudizi e senza prendere le parti di nessuno dei protagonisti. Spetta solo al lettore trarre le giuste conclusioni e, se è utile, approfondire i temi storici toccati nel romanzo.
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Fonte:
Francesco Lavorino
Addetto Stampa Il Taccuino Ufficio Stampa