Atmosfera Mondiale


Forse l’atmosfera dei Mondiali non è sentita come nelle edizioni passate, ma i Mondiali di Calcio sono iniziati. Probabilmente è perché l’Italia, per la seconda volta di fila, è assente dalla manifestazione e questo provoca una mancanza di interesse diretto. Possiamo quindi soffermarci su quelle curiosità che, con la nostra nazionale in campo, non avremmo considerato.
Il 20 novembre si è svolta l’inaugurazione dell’evento, che ha visto lo stadio Al-Bayt, costruito a forma di tenda berbera, animarsi in maniera spettacolare. Voce narrante della serata l’attore Morgan Freeman, che ha parlato di inclusione e rispetto, dialogando con un giovane qatariota disabile. Un gesto per porre fine, o quanto meno per tamponare, le polemiche sorte intorno a questi Mondiali caratterizzati dal poco rispetto dei diritti umani in Qatar, soprattutto con riferimento alla condizione delle donne ed alle discriminazioni verso la comunità Lgbt+.
La serata di apertura ha visto andare in scena uno spettacolo incredibile di voci, suoni, musiche e balli, ma senza lo sventolio di nessuna bandiera arcobaleno.
Per permettere lo svolgimento del torneo in questa parte del mondo, per via delle alte temperature nei mesi estivi, sono stati stravolti tutti i campionati nazionali, costretti ad una inusuale sosta autunnale. Tuttavia, nonostante sia inverno, in Qatar fa ancora caldissimo, circa 30 gradi durante le partite. Per questo, gli stadi sono dotati di aria condizionata a bordo campo. Circostanza che ha finito per alimentare ulteriori discussioni ambientali, soprattutto in un periodo storico così importante per il clima.
Ma quanto sono costati questi mondiali? Il Qatar con i suoi 3 milioni circa di abitanti è il Paese più piccolo che abbia mai ospitato un Mondiale. La Coppa del mondo è un torneo che richiede per la sua organizzazione molte risorse. Il paese ospitante infatti è tenuto a sopportare costi non indifferenti. Nel corso degli anni la spesa sostenuta dalle nazioni organizzatrici per la competizione è aumentata a livelli esponenziali fino a raggiungere, per Qatar 2022, la cifra stellare di 220 miliardi di dollari per la costruzione degli 8 nuovi stadi, per ristrutturare gli altri impianti sportivi, realizzare un nuovo aeroporto internazionale, un nuovo sistema di trasporto urbano, chilometri di strade e numerose strutture per l’accoglienza, sia per i tifosi che per le squadre. Una somma davvero spropositata, dieci volte superiore a quella impiegata lo scorso mondiale, Russia 2018.
Il logo dei Mondiali del Qatar 2022 è ispirato ovviamente alla cultura araba. Si tratta di uno scialle di seta, ricamato con figure geometriche e floreali, in grado di ruotare e creare un perfetto cerchio. Questo può rappresentare la terra ma anche un pallone da calcio. Poi si intreccia sino a formare un otto: il numero degli stadi in cui si svolgerà la competizione, ma anche il simbolo dell’infinito.
Quattro sono i calciatori che timbrano per la quinta volta la loro presenza al mondiale e sono Andres Guardado e Guillermo Ochoa del Messico, oltre agli intramontabili Lionel Messi e Cristiano Ronaldo, entrambi ad andare a segno nelle cinque edizioni.
Il giocatore più anziano del Qatar (NDR: in foto con l’intera squadra nazionale) è il portiere quarantenne del Messico, Alfredo Talavera. Il più giovane, invece, è il diciottenne Youssoufa Moukoko, attaccante della Germania.
Il campionato più rappresentato è la Premier League inglese, segue la Liga spagnola, poi c’è la Bundesliga. La Serie A italiana purtroppo è fuori dal podio. I padroni di casa del Qatar e l’Arabia Saudita sono le uniche due squadre ad avere al loro interno solo giocatori che militano nei rispettivi campionati nazionali.
La singola squadra con più giocatori convocati per la kermesse è il Bayern Monaco con diciassette. Seguono Barcellona e Manchester City con 16 giocatori ciascuno al torneo.
I calciatori del Napoli chiamati a partecipare al Mondiale in Qatar nelle rispettive nazionali sono 5 e precisamente: Mathias Olivera, difensore Uruguay, Kim Min-jae, difensore Corea del Sud, Andrè Frank Zambo Anguissa, centrocampista Camerun, Zielinski centrocampista Polonia ed Hirving Lozano, attaccante Messico.
Gli altri azzurri, dopo un paio di settimane di meritato riposo, partiranno per una tournée all’estero in programma nel corso della sosta autunnale. Il Patron del Napoli infatti ha organizzato un ritiro, sul modello di quello estivo, ad Antalya, che dovrebbe durare quindici giorni e sarà reso più impegnativo da tre amichevoli.
In questo inusuale ritiro gli azzurri svolgeranno una nuova preparazione, oltre a gestire i calciatori che man mano rientreranno dalla competizione qatariota.
Il Napoli Calcio quindi arriverà in Turchia il 28 novembre 2022 e tornerà in Italia il 12 dicembre 2022, dove saranno programmate una serie di partite anche allo Stadio Maradona, per poi riprendere a gennaio 2023 il prosieguo della stagione di Serie A.
Ma prima della ripresa del campionato ci attende la finale che assegnerà il titolo iridato 2022 che si giocherà il 18 dicembre, mentre la partita per il terzo posto è prevista per il giorno precedente, e tu, hai già deciso per chi tifare?