Il “vaffa day” del Berlusca


13 ottobre 2022 – Proviamo a riassumere: giovedì il Senato si è riunito per eleggere la seconda carica dello Stato. Per una serie di “malintesi” e di “fraintendimenti” sedici senatori di Forza Italia si chiudono in una stanza e non si recano a votare. Solo Berlusconi trionfalmente tornato dopo 9 anni dalla sua espulsione e la Casellati in quanto Presidente uscente passano sotto al catafalco delle votazioni segrete.
Risultato: Ignazio La Russa viene eletto con 116 voti, uno in più della maggioranza dichiarata, ma 16 senatori di Forza Italia non hanno votato, quindi ci sono almeno 15 voti provenienti dai banchi dell’opposizione. Non dimentichiamo che due voti leghisti sono andati a Calderoli, pertanto i voti da cercare sono non meno di 17. Chi sono i franchi tiratori? Renzi si sfila subito (“Io quando faccio queste cose le rivendico!”), Calenda chiama a suo soccorso i numeri (“I nostri senatori sono solo nove, quindi…”). Il commento di Letta è esilarante. In un tweet dichiara:”Irresponsabile oltre ogni limite il comportamento di quei senatori che hanno scelto di aiutare dall’esterno una maggioranza già divisa e in difficoltà. Il voto di oggi al Senato certifica tristemente che una parte dell’opposizione non aspetta altro che entrare in maggioranza”.
La risposta di Calenda non si fa attendere: “Sì Enrico. La tua. Noi diciannove voti non li abbiamo. E siccome queste cose si vengono sempre a sapere alla fine, ti consiglio di cancellare questo tweet. Invecchierà male.”
Matteo Renzi ha convenuto con Franceschini che “Chi ha dato i voti a La Russa non capisce niente di politica”. Una dichiarazione che sottintende neanche troppo velatamente che i voti mancanti sarebbero arrivati dai pentapitechi. In effetti Conte si è mostrato estremamente indignato, anche troppo, ma questa non è certo una prova. Non è mai stato un mostro di simpatia, ma di fronte ai microfoni era gradevole come la Divina Commedia recitata da Francesco Amadori. D’altronde il direttore de “Il Riformista” Piero Sansonetti sostiene che Conte non esiste. Noi in effetti non ne abbiamo la certezza, e non siamo nemmeno sicuri che abbia capito che l’elezione di La Russa non è stata uno scherzo: da quando Di Maio ha cercato di dargli a bere che il Molise esiste davvero non sa più a chi credere.
Comunque, avendo le bugie le gambe corte, non disperiamo che prima o poi qualcuno faccia “coming out” spiegandoci le cause di questa figuraccia del primo giorno.
Parlando di figuracce, comunque, il premio “Figuradicacca 2022” lo vince Silvio Berlusconi a redini basse, essendo riuscito a trasformare la Luna di Miele del centrodestra in una Luna di Fiele. Il boss di Arcore non ha perso il vizio di ridurre l’intero mondo a un fatto personale. Sfumate le abilità imprenditoriali, politiche e morali, una generosità e un intuito invidiabili, solo l’ego smisurato gli è rimasto: oggi sa solo pensare a se stesso e al suo ristretto giro di badanti.
Aveva chiesto tre ministeri; due per sé: Giustizia (per i suoi conti ancora aperti) e Comunicazione (per curare le sue TV); uno per elevare al rango di ministro la sua protetta Ronzulli. E non avendo avuto ciò che pretendeva (grazie signora Meloni!) ha gettato fango sul primo atto di questa legislatura non facendo votare La Russa dai suoi dopo averlo mandato affa… in aula come dimostra il labiale (NDR: il senatore Franco Zaffini ha poi smentito asserendo che il gesto di stizza di Berlusconi era rivolto alla vicenda in sé) e cercando di ripulirsi la coscienza scendendo nell’emiciclo con la Casellati per compiere il bel gesto riparatore. Veramente un modo squallido per concludere una brillante esistenza politica: il volto tirato da molteplici lifting e botulini, i capelli talmente finti da sembrare dipinti sulla cucuzza, la voce tremolante e, infine, in soffitta un ritratto di Dell’Utri che paga per lui.
In conclusione, non è iniziata bene la XIX legislatura, nonostante l’elezione di Fontana alla Camera al primo scrutinio il giorno dopo. Il fatto è che, a parte pochi singoli casi, le opposizioni stanno continuando a non capire quale sia il loro compito, e probabilmente anche nella maggioranza ci solo elementi con la faccia di palta che starebbero meglio in braccio a un coccodrillo che tra i banchi più prestigiosi del Paese.
Insomma, gente talmente di merda che ha pure l’ombra marrone. Come dire, cominciamo bene…!