In bilico tra una notte memorabile ed un pomeriggio sofferto


Prima di commentare la sesta giornata di campionato iniziata con Napoli-Spezia è il caso di soffermarsi sull’impresa degli azzurri in Champions.
Grande serata il 7 settembre allo stadio Maradona. Il Napoli esordisce con una straordinaria vittoria contro il Liverpool vice campione d’Europa. Il match, valido per il girone A, finisce 4-1 un risultato che annienta la squadra inglese.
Una serata da sogno, da favola. Un esordio così, nemmeno nelle previsioni più rosee. Il Napoli è uno spettacolo, lucido ed aggressivo mentre il Liverpool è irriconoscibile, imbrigliato e spento. La formazione di Spalletti è praticamente perfetta per lunga parte della gara, sconcertante invece l’atteggiamento degli uomini di Klopp.
Il primo tempo è un dominio assoluto: segna subito Zielinski su rigore, poco dopo la mezz’ora raddoppia Anguissa, quindi è Simeone, all’esordio europeo e in campo da pochi minuti al posto dell’infortunato Osimhen, a trovare il tris prima dell’intervallo. Nel mezzo, un altro rigore parato da Alisson al nigeriano mentre accorcia le distanze Luis Diaz, l’unico a salvarsi nei Reds.

Già altre due volte il Napoli aveva battuto il Liverpool ma quella di mercoledì sarà una vittoria destinata a passare alla storia. Gli azzurri hanno dominato la scena dando lezioni di calcio con ritmo ed intensità, dove tutto ha funzionato a meraviglia. Una notte memorabile che ha regalato una nuova consapevolezza ad un gruppo rinnovato sul mercato, dove non hanno stonato il sorriso dolce di Mertens in tribuna, venuto al Maradona a tifare i compagni, e quello tenero del Pocho, commentatore a bordo campo. Alla fine il Maradona è un turbinio di emozioni che scuotono l’anima: dall’urlo della Champions, alla coreografia con le lucine, al tifo indiavolato, insomma mai come questa volta “Canta Napoli” ed è tutta una festa azzurra.
Adesso a pari punti, 3, nel girone con l’Ajax, il cammino Champions del Napoli procederà martedì prossimo contro gli scozzesi dei Rengers.

E dopo la netta vittoria in Champions League contro il Liverpool il Napoli agguanta un successo sofferto in casa contro lo Spezia.
Dopo appena tre giorni di distanza dalla mitica impresa il Napoli si è ripresentato al Maradona e Spalletti è stato costretto dal tour de force a ricorrere un’altra volta alle rotazioni, che erano risultate molto indigeste in occasione della sfida con il Lecce. Cinque le novità rispetto alla Champions League, con il ritorno tra i titolari di Juan Jesus (al debutto stagionale), Mario Rui, Ndombele, Elmas e Raspadori, quest’ultimo schierato da prima punta al posto dell’infortunato Osimhen (a riposo per 40 giorni circa).
Il tecnico toscano ha insistito però con il 4-3-3, per non togliere ulteriori sicurezze alla rivoluzionata formazione azzurra. Lo Spezia si è invece presentato a Fuorigrotta con il prediletto 3-5-2 di Gotti e si è preoccupato fin dall’inizio di presidiare tutti gli spazi, senza peraltro rimanere in maniera troppo passiva nella sua metà campo e provando pure qualche sortita.
Nel primo tempo la squadra di Spalletti preme ma non sfonda, collezionando occasioni soprattutto con Kvaratskhelia, premiato nel prepartita come miglior giocatore del mese di agosto. Nella ripresa Kiwior fa tremare il Maradona (salva Rrahmani sulla linea), poi ci provano Anguissa e Zielinski, fino al gol partita di Raspadori. Uno Spezia ordinato e compatto resiste fino all’89°, quando Jack Raspa, ripagando la fiducia del mister, la risolve portando il Napoli momentaneamente in vetta alla classifica.
Dunque, vince il Napoli una partita sofferta e diventata complicata col passare dei minuti. La squadra ligure, reduce da due successi di fila al Maradona, è riuscita ancora una volta a mettere in difficoltà gli azzurri, Ottima la prestazione della difesa dello Spezia che annulla gli attacchi del Napoli e crolla solo nel finale.
La gara di oggi ha confermato ancora una volta come questo Napoli non possa fare a meno di giocatori al momento fondamentali come Lobotka e Zielinski che hanno dato alla squadra un altro passo. Lo Spezia ha cullato per quasi 90′ il sogno di strappare un punticino al Maradona, ma nel secondo tempo ha subito troppo la pressione degli azzurri con la porta di Dragowski diventata un tiro al bersaglio. Ma sono vittorie come queste che fanno crescere il valore della rosa.
Il Maradona è ancora in festa e ne ha motivo.