Le denunce di Andrea Delmastro (FdI): moralità e politica, un connubio difficile per alcuni


È chiaro che siamo già nel vivo della competizione elettorale e ciascuno tira acqua al suo mulino.
C’è da dire, tuttavia, che certe speculazioni morali sono proprio irricevibili.
Lo denuncia il deputato di Fratelli d’Italia Andrea Delmastro Delle Vedove.
Di seguito le dichiarazioni che Delmastro ha rilasciato all’Ansa nel corso degli ultimi giorni.
Si comincia il 19 agosto, quando Delmastro in una nota denuncia la fallimentare politica di Lamorgese in tema migranti.
“FRATELLI D’ITALIA dice basta alla tratta di esseri umani che vio’la i diritti, la sovranita’ e i confini nazionali. Fermare i tanti taxi del mare che permettono lo sbarco illegale di migliaia di immigrati sulle nostre coste sara’ tra le priorita’ del nuovo governo di CENTRODESTRA. Finalmente le fallimentari politiche del MINISTRO Lamorgese verranno messe in soffitta per fare posto a una reale difesa delle frontiere e a una concreta collaborazione tra paesi europei, cosi’ come disposto anche dal nuovo patto Ue. Il blocco navale che da anni FDI invoca e’, insieme alla creazione di hotspot nei paesi del nord Africa, l’unico strumento idoneo ad arginare questa invasione incontrollata che penalizza chi ha diritto ad entrare tramite quei flussi migratori che devono sempre essere governati e mai piu’ subiti”.
Si tratta, a nostro avviso, di buon senso: non si può accogliere e mettere sullo stesso piano i tanti migranti clandestini, purtroppo mera merce per la criminalità che prima li deruba per garantire loro un passaggio in Italia e poi li arruola nelle fila della criminalità nostrana (o, se va bene, li sfrutta col lavoro nero) è una immigrazione sostenibile e controllata.

Il 20 agosto Delmastro denuncia invece la preoccupante ingerenza russa nelle vicende politiche italiane con la seguente nota:
“Il violento attacco della Pravda dettato dal Cremlino a Giorgia Meloni testimonia non solo quanto FdI sia distante dal putinismo, ma avvicina incredibilmente la grammatica del Cremlino a quella del centrosinistra. I leader del centrosinistra prendano immediatamente le distanze per non essere complici della grammatica del Cremlino”. Lo dichiara Andrea Delmastro, deputato e capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Esteri”.
Anche in questa occasione, fa riflettere che un governo che aggredisce armi alla mano un’altra nazione (NDR: la Russia nei confronti dell’Ucraina), si senta libero di intromettersi nella delicata fase pre elettorale di una nazione che, invece, e rispettosa del diritto internazionale senza che – compattamente – non ci sia una levata di scudi da destra come da sinistra.

Si passa al 22 agosto, quando Andrea Delmastro denuncia la sostanziale insicurezza delle nostre città.
Solo poche ore fa, echeggiano ancora brutti fatti di cronaca nera nella sostanziale indifferenza della sinistra e dei 5 stelle e le parole di Delmastro sembrano ben fotografare la situazione:
“Zan, eroe dei due mondi del qualunquismo livoroso, ringhia rabbioso verso Giorgia Meloni per il video condiviso della violenza, sebbene con di ogni copertura della vittima. Gli italiani vedono la luna e non il dito puntato di Zan: gli italiani vedono le città insicure, vedono una giustizia penale lenta, vedono una sinistra sempre dalla parte di Caino e mai di quella di Abele. Il primo modo per non vedere più brutalità simili non è il silenzio, l’oblio, l’occultamento, ma una risposta in termini di sicurezza. C’è chi vuole mettere la polvere sotto il tappeto, chi vuole ripulire la casa: noi siamo la seconda specie”.

Il 24 agosto Delmastro denuncia la sistematica politica di accaparramento dei posti chiave dell’apparato statale che per alcuni partiti sembra essere la normale strategia per la gestione della cosa pubblica.
Lo fa con una nota stampa dedicata al ministro Speranza:
“Speranza non dorme mai: in piena campagna elettorale promuove un interpello per un incarico di livello dirigenziale. La sistematica occupazione militare di ogni posto pubblico svela la vera natura della sinistra, una coalizione apparato che usa la tecnica delle cozze: rimanere attaccati strenuamente allo scoglio del potere. Costi energetici, cari bollette, inflazione, costo delle materie prime, rincari alimentari? Possono attendere: c’è da fare una nomina! Il 25 settembre con il ritorno della politica gli italiani possono spazzare via i Proci che, a palazzo, gozzovigliano”.

È proprio in termini di povertà, il deputato di FdI Andrea Delmastro delle Vedove ritorna sul pezzo il giorno dopo, quando in una nota stampa del 25 agosto, denuncia l’utilizzo distorto dei dati sulla povertà da parte di Frantoianni:
“Fratoianni, con una faccia di bronzo incredibile, utilizza i dati della poverta’ degli ultimi decenni per avanzare la proposta di nuove tasse e patrimoniali. Strumentalizzare la poverta’ minorile e’ vergognoso, soprattutto se si appartiene al fronte di quella sinistra che ha governato, senza mai vincere le elezioni, negli ultimi dieci anni. Le ricette della sinistra le abbiamo gia’ viste e ci hanno portato nel baratro che Fratoianni fotografa. Mancano solo piu’ tasse e patrimoniali! Fratoianni e’ la versione vampiresca di Maria Antonietta: “Il popolo ha fame? Diamogli nuove tasse!”

Concludiamo questa veloce rassegna con alcuni “fiori” colti da Delmastro profferiti da parte di alcuni politici che pur di fare notizia evidentemente non si rendono conto della gravità delle loro affermazioni:
25 agosto – “Agghiaccianti le frasi di Pasquale del Prete, vicesegretario provinciale a Napoli del partito di Calenda e candidato alla Camera dei Deputati, che rivendica con fierezza di essere camorrista. ‘Fiero di essere camorrista’ è l’immonda, impudica, indegna, immorale frase. Con la mafia non possono esistere zone grigie: Calenda rimuova subito Del Prete da vicesegretario provinciale, inviti gli elettori a non votare il suo partito a Napoli e chieda scusa alle vittime di mafia e al popolo italiano. Questo fa un uomo di Stato, il resto sono ‘calendate'”
Ed ancora, il 26 agosto, ossia solo due giorni fa:
“In un delirio indegno di un Ministro Di Maio, al rientro dalla missione a Kiev, equipara la tragedia che sta avvenendo in Ucraina alla ‘guerra economica’ in cui sprofonderebbe l’Italia se vincesse il centrodestra. L’infelice e immorale paragone è un insulto a chi sta morendo sui campi ucraini, una ferita alle imprese che non arrivano a fine mese per via dei costi energetici, alle famiglie inginocchiate dal caro bollette. Nessuna giustificazione per tale caduta di stile”.

Non possiamo che chiosare che, effettivamente, in entrambi i casi si tratta di dichiarazioni preoccupanti, ancora di più perché rese o lasciate correre come se niente fosse da parte di formazioni politiche che si candidano alla guida del paese.
A nostro avviso non è normale sentirsi orgogliosi della camorra o della mafia quasi come fossero specialità gastronomiche tipiche locali o accostare, anche se solo per mera ipotesi, la crisi economica italiana ed europea, che ha origini proprio nella proditoria aggressione della Russia all’Ucraina, alla situazione determinata dalla Russa in Ucraina.