Vogue e Zelensky. Putin e la barba di Dugin


Si leggono, anche sulla stampa mainstream, commenti giornalistici che mescolano in modo colto verità e interpretazioni, mimetizzando le seconde, per avvalorare una visione di parte, anche se accorata.
La interpretazione che spiega di più non è opposta, ma ortogonale alla loro, cioè ripulita degli inserti romantici. Ed eccola di seguito.
40 oligarchi russi, incapaci con la loro guida Putin di creare in 30 anni un secondario industriale nel Paese, si sono limitati a sfruttare le risorse naturali, rubate al popolo russo, che risentono del mercato mondiale del secondario, che loro non hanno in Russia. E, visto che le più importanti (petrolio e gas naturale) sono in via di sostituzione per effetto di:
1. nucleare di fase 4,
2. quello al Torio di fase 5 (anni 2),
3. quello a fusione (anni 5/10),
4. uso delle rinnovabili,
5. delle batterie ad alta potenza,
6. della razionalizzazione dei consumi,
7. della conseguente maggiore concorrenza tra i tanto produttori (che sono molti di più in numero e quantità di produzione del previsto),
COSA FARE per fermare il disastro prossimo venturo, quando dovranno rendere tutto al popolo russo e scappare dal Paese, per non finire come Ekaterinenburg (massacro dei Romanov)?
Prima che tutti se ne accorgano, una bella guerra. E cosa meglio che non contro l’Ucraina che mostra, aiutata perché no dagli USA, voglia carnale d’Occidente ai suoi confini, ed è Russia prima dei vizi moscoviti? Prezzo gas e petrolio saliranno, ci si prende del territorio, si destabilizza un pò l’Europa viziata da benessere e libertà, si portano tanti frustrati dalla competitiva società occidentale a proteggersi tra i peli della barba di Aleksander Dugin, il Rasputin della propaganda culturale no-global putiniana (che significa sì-oligarchi e viva l’oscurantismo colto, “si dorma di piu”, così non va avanti la sostituzione di gas e petrolio, ed Ekaterinenburg-bis si allontana…).
Bene fa Zelensky a spiegare con la bella moglie che il desiderio per crescere, incontrare i sogni e la ricerca della felicità passa attraverso la fiera difesa militare dall’aggressore oscurantista e attraverso Vogue. Esattamente come Putin spinge pigri intellettuali da biblioteca e accademici accidiosi a odiare di nuovo le normali pulsioni della gente alla ricerca della felicità, per tutte le vie, come in Occidente, per sostenere le sole vie che tengono alto prezzo del metano e petrolio dei 40 ladroni oligarchi russi e del loro capo Putin…

Questo è molto più vero delle favole romantiche, cari amici…
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Rif.: www.vogue.it/news/article/olena-zelenska-ucraina-intervista-esclusiva