Il cittadino chiama. Il politico risponde: Antonino Magistro


Se fosse una rubrica, potrebbe chiamarsi così. Ma è capitato davvero: un esponente della scena politica nazionale, Antonino Magistro, replica al nostro Igor Belansky “illustratore diventato opinionista”.

L’articolo a titolo “Quando l’illustratore diventa opinionista” – e sottotitolo: “Diritti civili e politica, aborto e astensionismo: Igor Belansky tra disegno e scrittura, la penna non cambia l’opinione” -, pubblicato sulla scorsa edizione del 3 Luglio di questo magazine, riportante una mia premessa e opinioni di Igor Belansky, ha evidentemente fatto discutere, vista l’importanza dei temi trattati.
In particolare, mi è giunta dal mondo della politica “una nota con preghiera di pubblicazione e/o diffusione”. Grazie alla cortesia del Direttore, ritengo quindi corretto esaudire questa legittima richiesta, lasciando ai lettori ogni eventuale giudizio o spunto di approfondimento al riguardo.
Dovendo necessariamente presentare il mittente, si tratta del milanese Antonino Magistro. Laureato in legge, da oltre 40 anni si dedica a sociale e politica, con un passato che ha solcato le tortuose vie della diaspora democristiana; è attualmente presidente del Movimento socioeconomico Politico Popolo d’Italia (P.d.I.). Scrive di sé sul suo profilo Twitter: “Uno fra voi che vuole cambiare le cose nel nostro paese a favore di quanti soffrono e sono deboli ed indifesi”.
Circa il Popolo d’Italia, telefonicamente intervistato, dichiara: “E’ una nuova forza che tenuto la propria assemblea costituente lo scorso 14 maggio, presso il Salaria Sporting Village di Roma, raccogliendo vari soggetti che hanno accettato di partecipare: singoli cittadini, associazioni, movimenti, sindacati autonomi e partiti, disseminati in tutta Italia. Tante sigle, da sempre interessate ai mutamenti della società e di quello che accadeva ed accade attorno a noi e nel Paese, hanno così dato vita a un soggetto socioeconomico e politico riunito in un unico nome ed in un unico simbolo. Ora dobbiamo lavorare per radicarci ovunque”.
Di seguito, in forma integrale, le repliche pervenute alle riflessioni scritte da Igor Belansky, di cui – si ricorda – la prima (*) riguarda un dibattuto tema civile, quale l’aborto, a seguito del recente pronunciamento della Corte suprema statunitense; la seconda (**) verte invece sulla vasta disaffezione alla politica registrata in occasione delle appena passate elezioni amministrative.
(*) “La sentenza del 1973, detta ROE US WADE, ha rivoluzionato quanto accaduto circa la liberalizzazione delle interruzioni delle gravidanze assistite. La Chiesa Cattolica è sempre stata contraria a che si praticasse questa barbarie, nel non riconoscere una vita il feto e, quindi, abortire vite umane. Tante le posizioni radicali liberiste e anticonformiste per la libertà di interruzione delle gravidanze. Ora la Corte suprema americana, con sentenza del 24 giugno 2022, ha ritenuto di abolire questa legge e di vietare queste pratiche negli Stati federali, alcuni prontamente hanno recepito, qualcuno in nome delle libertà individuali ha ancora resistito. Questa decisione federale coinvolge 36.000.000 di donne americane. I vescovi di quel Paese hanno accolto positivamente la sentenza- Anche l’ex Presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, che ha salutato con favore ciò che la corte ha stabilito. Il rispetto della vita è un principio sacrosanto che la Chiesa dovrebbe tutelare, così pure essa dovrebbe sancire il divieto assoluto di utilizzare feti abortiti nei vaccini e naturalmente la salvaguardia dei nostri bambini, che nascono indifesi e hanno bisogno di cure e assistenza, per la loro crescita ed educazione. Noi del Popolo d’Italia abbiamo a cuore queste tematiche; tranne che per emergenze sanitarie e complicazioni di sorta per le madri, siamo per la vita e non per l’interruzione della stessa. Non abbiamo tuttavia visto nette prese di posizione da parte degli altri partiti, ad eccezione de Il Popolo della Famiglia, con Adinolfi, e ciò fa capire come la politica poltronista non guardi ai veri drammi e temi di vita. In altra epoca, il Papa avrebbe accolto come la volontà di Dio una simile notizia, ma i tempi cambiano. E la Chiesa non ha più quel ruolo di difesa dei veri valori umani e della Parola del Signore. Noi siamo per una società dell’amore e della solidarietà, fatta di valori, nella continuazione della Dottrina Sociale della Chiesa. Popolo d’Italia, Antonino Magistro.”
(**) ”Dai mass media apprendiamo e sulla nostra pelle vediamo che tutto aumenta in modo esponenziale e vertiginosamente: i generi alimentari, le utenze, i servizi primari, gli affitti la benzina. Il caro vita, insomma, incombe su milioni di famiglie. Il divario fra povertà e ricchezza è aumentato, nel nostro Paese, in maniera sconsolante, eppure da più parti politiche sentiamo dare risposte che, a parte il momento congiunturale e di recessione mondiale, qui da noi le cose vanno bene ed a settembre ripartirà la macchina della nostra economia asfittica. Sempre più il divario fra il Popolo e la politica partitica si estende per il malessere di chi non vede ricerche di soluzioni ai problemi, ma discussioni di leggi e provvedimenti che non interessano allo stesso Popolo. Popolo d’Italia, Antonino Magistro.”
Una nota di colore conclusiva. Nel corso delle interlocuzioni, via mail e telefoniche, che sono avvenute tra lo scrivente, l’illustratore ‘opinionista’ e Antonino Magistro, quest’ultimo non solo si è dimostrato politico molto attento agli interventi, di ogni natura e origine, che passano sui media e agli umori popolari, ma anche persona dotata di senso dell’humor. Da qui la simpatica evenienza del ritratto che gli ha dedicato Igor Belansky e da lui accettato di buon grado.