La lancia nell’occhio


Olio su tela, cm 31 × 39 – ignoto pittore tedesco – XVI Sec.

Vai alla giostra dicevano, ti divertirai…
Sembra comunque che il nobile Ungherese, tale Gregor Bacis, o Baxi, sia sopravvissuto…
Gregor Bacis (germanizzato), in ungherese Gergely Paksy (* XVI secolo; † XVI secolo) era un nobile ungherese che subì una grave ferita alla testa da una lancia e che sembra non lo uccise e il nostro sfortunato personaggio sopravvisse per un altro anno. Il suo destino si tramanda, tra l’altro, attraverso il ritratto di un ignoto pittore tedesco nella camera dell’arte e delle meraviglie (Kunst- und Wunderkammer) fatta costruire dall’arciduca Ferdinando II nel castello di Ambras presso Innsbruck. Ferdinando II d’Austria, come molti governanti rinascimentali, era interessato a promuovere le arti e le scienze. Spese perciò molto tempo e molto denaro per mettere insieme la sua collezione, e convertì il medioevale Castello di Ambras in un palazzo signorile per poterla esibire. Accanto alla camera delle arti e delle curiosità è anche presente il famoso ritratto di Vlad III di Valacchia, detto “l’impalatore”, a cui si ispirò Bram Stoker per il suo Dracula. Il castello ospita anche una collezione di armi medioevali e una galleria con i ritratti degli Asburgo. Nel museo, di stile prettamente rinascimentale tedesco, è presentata una grande varietà di bizzarrie, come la scultura lignea “Immagine della morte”, di Hans Leiberger, coppe, oggetti di corallo, statue in vetro, automi meccanici e vari altri oggetti. La parte dedicata all’Asia include una spada da samurai e alcuni dipinti su seta. Per molti versi, questo museo può essere paragonato a quello, ben più recente, voluto da Federico Stibbert a Firenze a cavallo tra il XIX e il XX secolo.
Secondo la tradizione, una lancia perforò l’occhio destro del cavaliere durante un torneo, ma nulla si sa oltre a tale notizia. Nell’inventario del 1621 dei beni del castello è tuttavia identificato come un ussaro ungherese, che subì questa ferita mentre combatteva contro i turchi. Nel caso di ritratti di persone insolite l’interesse di collezionista dell’arciduca Ferdinando II non si è concentrato sul dipinto come opera d’arte ma piuttosto sulla persona ritratta, sul suo destino speciale e sulle sue gesta. Queste erano semplicemente le qualità che lo rendevano una celebrità e lo elevavano al di sopra del livello della persona media. Questo desiderio di preservare l’intera persona e le sue azioni per i posteri era, ovviamente, anche la motivazione per raccogliere armi e armature di famosi sovrani nell’armeria dei suoi eroi.  Il ritratto di Gregor Bacis fu realizzato intorno al 1550 ma l’autore resta ignoto. Si conosce anche un’incisione a puntasecca sullo stesso tema, anch’essa di mano ignota.
Ad un’attenta disamina, il profilo del cavaliere trafitto ricorda (almeno da lontano) quello del mi’cognato Oreste, allorché durante una vacanza al Forte dei Marmi si accorse che la cabina dei Bagni Tilde che aveva affittato colla moglie Argìa presentava un buco a circa un metro da terra, talché il laido si intrufolava in cabina ogni qualvolta la sua vicina d’ombrellone andava a cambiarsi quella specie di filo interdentale che indossava per pigliare il sole. Malauguratamente la poverina si accorse dell’iride che ammiccava oltre il pertugio e vi infilò senza alcuna pietà un arpione da saraghi che centrò il voyeur tra l’osso frontale e lo sfenoide, cosa che provocò un rosario di bestemmie da primo di novembre e un’ecchimosi sanguinante che rovinò il resto delle ferie al maldestro guardone, il quale ebbe anche qualche difficoltà a giustificare l’incidente con la consorte.