Napoli nord: un Tram chiamato desiderio


Si è tenuto a metà della scorsa settimana un importante convegno a Calvizzano (NA) sul tema della mobilità interprovinciale.
In discussione l’idea di un tram veloce, ossia una metropolitana leggera, il cui percorso farà da coronamento a nord della città di Napoli servendo una delle provincie più popolose d’Italia.
A confronto alcuni sindaci dei comuni interessati con il Sindaco di Napoli Prof. ing. Gaetano Manfredi e il Prof. ing. Edoardo Cosenza Assessore alla mobilità del capoluogo campano.
Tra i presenti nel qualificato uditorio, i rappresentanti del Sodalizio calvizzanese “Movimento Futura” che ci inviano la seguente loro nota stampa.


Parafrasando l’opera teatrale del dopoguerra citata, sale prepotentemente alla ribalta l’idea, gia’ in parte progettualizzata, di realizzare una opera ferroviaria di collegamento tra le stazioni della Metro di Chiaiano con i comuni a Nord di Napoli o addirittura a Licola.


Opera auspicabile, e gravi furono le responsabilita’ dell’amministrazione comunale di Marano nel rifiutare ed ostacolare il progetto nel passato, e che oggi sembrerebbe potenzialmente realizzabile grazie ai fondi che sono disponibili o in arrivo da piu’ parti.
In questi ultimi giorni abbiamo assistito alla meritevole e ottimamente organizzata iniziativa del Sindaco di Calvizzano “Un Tram Veloce per l’area Nord di Napoli” con la quale e’ riuscito a riunire allo stesso tavolo Sindaci, consiglieri Regionali e Provinciali, coesi come mai avvenuto prima d’ora, insieme al Sindaco di Napoli Prof. Gaetano Manfredi ed al Prof. Cosenza, assessore alla Viabilità ed ai Trasporti del Comune di Napoli.
A questo proposito, come Movimento Futura, ancor prima di questa iniziativa, abbiamo fatto alcune riflessioni che ci fa piacere condividere per favorire la discussione al di la di facili populismi.
Secondo noi, la realizzazione di opere di infrastruttura non vanno perseguite guardando all’indietro o pensando a quello che si sarebbe dovuto fare, ma in prospettiva dello sviluppo e nelle esigenze dei prossimi decenni, e vanno ovviamente inserite all’interno di piani complessivi di sviluppo della mobilita’ urbana e metropolitana.
Essendo questa un opera di grande impatto e che richiede interventi di medio, lungo periodo, viene naturale chiedersi: il tram veloce chi lo finanzia, quanto costera’, quali saranno I tempi di progettazione e realizzazione, quale sara’ l’impatto ambientale, quale sara’ il percorso, quali saranno le interferenze con un territorio cosi’ fortemente e disordinatamente urbanizzato, quanti e quali saranno gli utilizzatori, quali saranno I costi di gestione? Quali saranno le ricadute economiche ed I benefici ambientali sul territorio?
Le domande sono ancora tante, e ci spingono a pensare a quali potrebbero essere le altre opzioni disponibili.
In alternativa a tale soluzione, si potrebbero utilizzare mezzi pubblici di nuova generazione (tecnologicamente avanzati, modulari ed ecologici) da utilizzare su corsie dedicate. Cio’ consentirebbe di avere un sistema di trasporto piu’ flessibile nell’utilizzazione, con minori costi di gestione, tempi di realizzazione enormemente piu’ brevi, minor impatto con il territorio per la realizzazione e costi di realizzazione estremamente ridotti perche’ non ci sarebbe l’esigenza di avere la linea ferrata e le linee aeree di alimentazione.
A nostro avviso, infatti, queste grandi opere vanno contestualizzate al periodo storico della civilta’ e della macroarea di sviluppo competente. In altre parole bisogna immaginare quale era l’esigenza della mobilita’ delle persone 50 anni fa e oggi e quale era la situazione urbanistica, allora molto favorevole, mentre oggi si fa molta fatica ad immaginare in grado di mettere a disposizione spazi riservati al passaggio di una strada ferrata.
Per fare qualche esempio banale, oggi rispetto a prima, quanti studenti si spostano dai comuni interessati (Marano, Giugliano, Calvizzano etc.) verso Napoli, visto che in tali comuni c’e’ una offerta di scuole per tutti gli indirizzi, tranne l’Universita’? Oggi non si vedono piu’ pulman con I ragazzi sui predellini e con le porte aperte sui bus in direzione Napoli, e magari potrebbe essere piu’ utile un potenziamento del trasporto pubblico intercomunale, oppure nelle ore e nei luoghi della movida.
Per quanto riguarda il pendolarismo, la domanda di prestazioni lavorative come e’ variata nelle direzioni comuni a nord di Napoli verso Napoli e viceversa, lo smart working tendera’ ad affermarsi come metodo di lavoro decentrato?
Purtroppo, il grande traffico automobilistico verso Napoli, seppure ancora presente, e’ dovuto spesso alle inadempienze delle amministrazioni delle realta’ comunali a Nord di Napoli, in termini di cooperazione, pianificazione e regolazione, senza dimenticare l’incivilta’ che purtroppo regna in taluni automobilisti.
E’ chiaro che una giusta ed opportuna valutazione finalizzata alla migliore mobilita’ delle persone e delle merci dovrebbe essere affrontata a livello dell’intera area a Nord di Napoli e in una logica di sviluppo sociale, economico ed urbanistico del territorio, fino ad ora colpevolmente assente, nell’ottica dei costi-benefici proiettata ai prossimi decenni. La scelte politiche restano quindi fondamentali, e saranno a dimostrare ancora una volta la differenza tra amministrare e governare; pensare alle soluzioni del singolo comune e giorno per giorno, o programmare le infrastrutture finalizzate alla crescita economica e sociale ben oltre il mandato elettorale.
Inoltre come Movimento Futura, per migliorare la mobilita’ nel breve e medio periodo, proponiamo la realizzazione di un Consorzio di trasporti tra i comuni a nord di Napoli che risponda in modo rapido, efficiente e adattabile alla domanda di mobilita’ degli utenti e del territorio, magari gestito dalla citta’ metropolitana, reperendo parte delle risorse dai comuni che attualmente hanno un proprio servizio interno, individuando orari e percorsi privilegiati, curando la viabilita’ dei comuni interessati ed integrando l’offerta con altre forme di mobilita’ alternativa pubblica o privata. A tale scopo si potrebbe trovare un modo per riutilizzare mezzi, personale, impianti e professionalita’ gia’ esistenti dell’attuale CTP, azienda purtroppo in crisi, che ha da sempre garantito collegamenti nell’area nord di Napoli. Questi chiaramente sono solo spunti di riflessione, nessuno ha la bacchetta magica, ma come sempre occorre la volonta’ di affrontare I problemi e trovare le soluzioni con una visione chiara della strada che si vuole intraprendere, nell’ottica esclusiva del bene comune, senza fermarsi ad attendere il Tram.