Guerra in Ucraina, un pensiero di Igor Belansky


Igor Belansky, il nostro illustratore, colpito dalle notizie che arrivano dall’est Europa ha inviato in redazione alcune riflessioni personali sull’Ucraina e la situazione di guerra che, suo malgrado, sta sperimentando nei suoi confini.
Nella sua stringata semplicità, Belansky non è certo un saggista, va dritto però dritto al cuore di uno dei problemi: lasciar fare per non innescare una escalation, o intervenire militarmente?
E, chiosa Igor Belansky, come non ricordare quanto accadde negli anni ’40 e come cominciò il secondo conflitto mondiale…


La NATO ha di fatto sacrificato l’Ucraina per evitare una guerra peggiore.
Continua l’escalation di Putin verso ovest.
L’Ucraina purtroppo non ha i mezzi per difendersi efficacemente, spero di sbagliarmi.
Insomma per il quieto vivere l’Ucraina viene sacrificata per evitare una guerra su larga scala.
Tutto questo servirà a qualcosa ?
Ai tempi di Hitler i paesi democratici sacrificarono la Cecoslovacchia più o meno per gli stessi motivi.
Si sperava di scongiurare una guerra peggiore.
Come sappiamo non servì a niente, perché la guerra scoppiò lo stesso.
Putin potrebbe, dopo aver conquistato l’Ucraina, rivolgersi ai paesi baltici dove ci sono piccoli presidi militari della NATO.
Non vorrei che, per evitare guai peggiori, l’Occidente tolga i presidi militari nei paesi baltici, permettendo ai russi di occupare i balcani.
Si potrebbe avere l’impressione che i russi vogliono rioccupare i territori perduti nel 1989.
Speriamo che per paura di avere la guerra in Europa centrale la guerra non finisca per scoppiare davvero.
La 2° Guerra Mondiale potrebbe insegnare.