Al Camp Nou il Napoli sfiora la vittoria per un’unghia


Nella gara di andata del playoff di Europa League, al Camp Nou, il Napoli non si lascia intimidire e gioca con personalità.
Gli azzurri sognano l’impresa, pare che il Barca attuale, senza Messi, sia abbordabile. D’altra parte gli spagnoli non si vedevano in Europa League da circa 18 anni, da quando la competizione si chiamava ancora Coppa Uefa.
Il Napoli ha accettato il confronto, non si è snaturato ed ha provato a costruire gioco, rischiando molto ma riuscendo a reggere la fortissima pressione del Barcellona. I blaugrana hanno cercato di mettere in difficoltà i partenopei con la specialità della casa: il tiki-taca, fatto di trame fitte ed infinito possesso palla, ma la mossa di Spalletti di utilizzare Juan Jesus, a sinistra al posto di Mario Rui, per contenere il portentoso Adama Traorè, ha funzionato.
Ciò che ne è uscito è stata una partita intensa e molto raffinata dal punto di vista tattico.
La sblocca Zielinski al 29’ che su tocco di Elmas è abile a fulminare, con un tiro ribattuto di destro, il portiere tedesco Ter Stegen che si era già opposto a una sua conclusione mancina. Il gol del centrocampista polacco illude gli azzurri che riescono a mantenere botta.
Nella ripresa il Barcellona, accusato il colpo, riparte a mille. Il Barca cresce e prende in mano le redini del gioco, anche perché il Napoli nel cercare di difendere il vantaggio si abbassa troppo. La reazione dei catalani non si fa attendere con un episodio molto controverso. Su un cross di Traoré, sfiorato con la punta delle dita da Juan Jesus, il Var richiama l’arbitro romeno Kovacs che, dopo la verifica al monitor, assegna il penalty ai padroni di casa. Il dubbio però resta: il tocco maldestro del difensore brasiliano non scalfisce nemmeno la traiettoria del pallone, ma questa è la regola. Ferran Torres dal dischetto non sbaglia, spiazza Meret e regala il pareggio a Xavi. Un pari che alla fine il Barcellona ha meritato ai punti perché se solo Juan Jesus avesse fatto il manicure prima di scendere in campo ora staremo a discutere di un’altra partita.
Il rigore dà la spinta al Barcellona che prende il sopravvento anche grazie agli innesti di Gavi, Busquets, Dest, De Jong ed il fischiatissimo Dembelé. Il Napoli soffre, stringe i denti e risponde con Ounas, Mertens, Demme, Malcuit e Mario Rui. La partita si infiamma nel finale prolungato da 6 a 9 minuti di recupero. Il Napoli resiste agli attacchi degli spagnoli e alla fine riesce a rendersi anche pericoloso in pieno recupero con Mertens.
Il Napoli esce dal Camp Nou esausto ma con un pareggio molto prezioso che lascia la qualificazione apertissima. Tutto si deciderà nel match di ritorno allo stadio Maradona giovedì 24 febbraio. Rimane il grosso rammarico che i gol in trasferta non valgano più doppio quindi, per passare agli ottavi, non basterà un pareggio 0-0, che porterebbe ai supplementari, ma sarà necessario vincere.