La doppia statua di Mefistofele e Margherita – Scultura lignea


Anonimo francese del XIX secolo – Museo Salar Jang – Hyderabad, India.

È forse una delle sculture più incredibili al mondo. È stata creata da un anonimo scultore francese durante il XIX secolo.
Come si può ben vedere grazie allo specchio posto dietro la scultura, creata da un unico pezzo di un antico sicomoro, da un lato rappresenta una figura maschile e dall’altro una femminile.
La mitologica dicotomia del bene e del male narrata da tempo immemorabile con innumerevoli allegorie, sino ai magistrali epitomi di Johann Wolfgang von Goethe e di Mikhail Bulgakov, è qui raffigurata in tutta la sua potenza terrena. La scelta del legno per scolpire l’opera travalica il concetto di ‘materia’ per focalizzare l’attenzione del fruitore sull’immanente pericolo dell’arsione dell’anima corrotta dal peccato. Ma al contrario della catartica fiamma purificatrice che consuma il corpo salvando l’anima, la fiamma mefistofelica nel suo malvagio ardere divora corpo e anima, conducendo agli inferi anche le anime innocenti. La fanciulla pare appunto timorosa del fato che l’attenderebbe se seguisse i suggerimenti della diabolica controparte, posta alle sue spalle e di spalle a lei, a simboleggiare l’antifrastica lezione demoniaca. La spavalda baldanza di Mefistofele è contrapposizione perfetta al timore della sua preda, che con lo sguardo chino al suolo mostra tutta la sua fragilità.
Di contro, lo sguardo fiero e scanzonato del demone riporta al ghigno beffardo che dipinse la faccia del mi’ cognato Oreste il giorno in cui, passando per Calambrone e vedendo – tra la fila di signorine buonasera in attesa di clienti – un’attempata vedova sua dirimpettaia che timidamente offriva le sue grazie, le lanciò dal finestrino la tagliente locuzione: “Boia de’, ma te tu alla tua età dovresti stà nei saldi!”