Una picconata storica di Cossiga a Draghi


In questo periodo si sente molto parlare (oltre che di Covid, di Grenpass e obbligo vaccinale) di elezioni del Presidente della Repubblica. Quello che il Parlamento in seduta plenaria (considerate le discutibili esclusioni legate alla tessera verde) si accinge a nominare sarà il tredicesimo Capo dello Stato.
Abbiamo avuto diversi Presidenti in oltre 70 anni di Repubblica e tutti con i loro pregi e i loro difetti, come ogni essere umano d’altronde. Senza ripercorrerli tutti oggi vorrei soffermarmi a ricordarne uno che ha fatto molto parlare di sé per la sua inamovibilità e per l’incisività dei suoi interventi.
Mi riferisco al Presidente Cossiga, sardo doc, classe 1928, ritenuto uomo dal pugno duro per come ha affrontato le manifestazioni degli anni settanta oltre che famoso per le sue picconate, da qui il soprannome di “Picconatore”.
Tralascio gli storici “attacchi” per concentrarmi su una curiosità che alcuni ricorderanno: mi riferisco ad una conversazione del 24 gennaio 2008 tra il Presidente emerito e il conduttore del programma televisivo Unomattina.
Sono andata a rivedere il video su Internet perché volevo essere sicura delle parole che Cossiga ha proferito rivolgendosi a Draghi.
Una piccola premessa: ai tempi Mario Draghi era Governatore della Banca d’Italia. Di seguito il contenuto. Fate ben attenzione.
Il conduttore della trasmissione Unomattina, Luca Giurato (rivolgendosi a Cossiga, in collegamento telefonico): «Stavo leggendo una tua – Giurato dà del tu al Presidente emerito ma questo non deve sconvolgere perché il bello deve ancora arrivare – dichiarazione molto dura contro l’ipotesi… l’ipotesi – ribadisce- ovviamente, Draghi Presidente del Consiglio, perché Presidente Cossiga? Come mai?».
Risposta di Cossiga: «Un vile…. Un vile affarista. Non si può nominare Presidente del Consiglio dei Ministri chi è stato socio della Goldman & Sachs, grande banca d’affari americana, e male, molto male io feci ad appoggiarne, quasi a imporne la candidatura a Silvio Berlusconi. Male, molto male.
È il liquidatore, dopo la famosa crociera sul Britannia, dell’industria pubblica, la svendita dell’industria pubblica italiana, quando era direttore generale del tesoro e immaginatevi che cosa farebbe da Presidente del Consiglio dei Ministri! Svenderebbe quel che rimane: Finmeccanica, l’Enel, l’Eni e certamente i suoi ex comparuzzi di Goldman & Sachs».
Ebbene sì avete letto proprio bene e potete andare a ricercare questo video per avere la conferma di quanto scritto. Emblematico l’imbarazzo di Giurato di fronte a tali enunciazioni, il ché ci fa capire quanto fossero forti le affermazioni di Cossiga.
Che fine abbia fatto quel che restava dell’industria pubblica italiana lo sappiamo bene.
Che Draghi sia al Governo è cosa altrettanto risaputa.
Ma la realtà ha superato la fantasia: Cossiga nella telefonata non poteva ipotizzare l’eventualità di Mario Draghi come candidato alla Presidenza della Repubblica; chissà come avrebbe reagito se oggi fosse ancora tra noi? Mah!.