L’auto elettrica è un flop


L’auto elettrica è un flop. Nn lo diciamo noi , che siamo degli ignoranti non allineati; lo dice Akyo Toyoda, il presidente e CEO della Toyota, che forse qualcosa in fatto di motori ci acchiappa. Lo ha ancora ribadito il 14 dicembre scorso in una conferenza stampa al quartier generale di Tokyo. Toyoda sostiene che ci siano ancora troppi ostacoli per un rapido sviluppo dell’elettrico. Innanzitutto i prezzi troppo cari: una media di 30-37 mila euro per un’utilitaria full-electric è decisamente troppo per il consumatore medio. Inoltre il CEO di Toyota ha detto che il Giappone resterebbe senza l’elettricità durante il periodo estivo se tutte le auto funzionassero con energia elettrica. È ha svelato cifre impressionanti, in quanto per disporre di un’infrastruttura capace di supportare una flotta di veicoli elettrici al 100% il costo per il Giappone sarebbe tra 135 a 358 miliardi di dollari. E poiché la maggior parte dell’elettricità del Paese viene generata bruciando carbone e gas naturale, non si tratta di un aiuto per l’ambiente. Naturalmente lo stesso discorso vale per ogni altro Paese orientato a passare ai veicoli elettrici entro una quindicina d’anni.
«Più veicoli elettrici costruiamo, peggiore diventano le emissioni di anidride carbonica» ha detto Toyoda chiedendosi se «quando i politici affermano “liberiamoci di tutte le auto che usano benzina”, lo capiscono?». Le dichiarazioni del presidente della Toyota sono arrivati poche settimane dopo che il Governo giapponese aveva rivelato un piano per vietare la vendita di nuove auto a benzina a partire dal 2035.
In effetti, da quanto visto e spiegato in questo incontro, il più grande gruppo del mondo ha “ammorbidito” la propria posizione sulle elettriche approvando un incremento di produzione molto importante, passando dai propositi di vendere 2 milioni di auto totalmente elettriche nel 2030 a 3,5 milioni con investimenti nell’ordine dei 31 miliardi di euro, in linea con quanto annunciato da altri costruttori, ma che non si chiuderà alle spalle nessuna porta, nessuna opportunità, compreso l’idrogeno. Nei programmi di Toyoda, infatti, c’è spazio per altri 31 miliardi di euro per continuare a sviluppare motori ibridi, ibridi ricaricabili e auto a celle combustibili, cioé a idrogeno.
Ma il problema sollevato dall’illuminato manager giapponese è ben più grave e non investe solamente l’aspetto economico. Il mondo non è assolutamente pronto per un futuro completamente elettrico, prova ne sia il fatto che al momento nessuno parla di veicoli industriali funzionanti con l’elettricità (camion, macchine movimento terra, mietitrebbia, trattori, ecc.).
Non ci credete? Ve ne accorgerete in un prossimo inverno durante un ingorgo in autostrada, di notte e sotto la neve, quando sarete rinchiusi nel vostro bidone a pile. Luci accese, riscaldamento acceso per non morire dal freddo, e dopo un’ora al massimo non funzionerà più nulla. Tutti saranno nelle medesime condizioni, in mezzo alla campagna, a chilometri dalle tanto sospirate colonnine per la ricarica: nessun carro attrezzi potrà soccorrervi o portarvi l’energia per una ricarica.
A poco a poco la morte bianca vi avvolgerà…
Il giorno dopo il camion della Findus (rigorosamente diesel) verrà a prendere le vostre carcasse.
Amen

P.S.: lo sapete che i furgoni dell’assistenza Tesla sono diesel?