PsicologicaMente – Adolescenza e Pornografia


“Felice è chi sa amare. Amore è ogni moto della nostra anima in cui essa senta se stessa e percepisca la propria vita. Ma amare e desiderare non è la stessa cosa. L’amore è il desiderio divenuto saggezza; l’amore non vuole possedere; vuole soltanto amare.” (H. Hesse)

Cari lettori,
Oggi dedicherò la nostra rubrica all’analisi di un argomento come sempre attuale ma abbastanza problematico, un tema che molti genitori si trovano ad affrontare oggi più di ieri e con non poche difficoltà di gestione, sto parlando del rapporto e degli effetti che la pornografia provoca sugli adolescenti, soprattutto quando il ricorso ad essa diventa costante ed invadente perché rappresenta per i ragazzi l’unico modo per approcciarsi all’argomento.
La problematica in esame inizia a presentarsi nella fase che coincide con l’inizio della pubertà, momento delicatissimo della vita, che provoca bruschi mutamenti ed importanti rivoluzioni nei bambini che si stanno trasformando in adolescenti.
Con la pubertà l’equilibrio ormonale subisce alterazioni significative, tutto il corpo cambia e si sviluppano i caratteri sessuali secondari, favorendo il passaggio dalla fanciullezza all’età adulta, quindi stimolando anche l’interesse verso la sfera sessuale ed accelerando lo sviluppo in tal senso.
Questa grande curiosità, purtroppo, può facilmente trasformarsi e provocare una enorme confusione, in quanto l’argomento sessualità spinge i più giovani, quindi inesperti, a porsi numerose domande, ad avere fantasie nuove ed avvertire impulsi e sensazioni che prima non si conoscevano.
Fino a qualche decennio fa, in questa fase, le informazioni sul sesso si ottenevano talvolta interrogando e confrontandosi con amici più grandi, talaltra acquistando i famosi giornaletti pornografici nella speranza di trovare, tra i consigli e le pagine, qualcosa che sollecitasse la fantasia ed al contempo aiutasse a maturare un minimo di esperienza.
Questa panoramica, oggi, è stata totalmente stravolta e superata: nell’era digitale la maggior parte dei ragazzi asseconda i propri interessi sessuali, quasi in modo esclusivo, ricercando e visionando materiale pornografico in rete così da ottenere maggiori informazioni in maniera facile, celere e comoda, ma soprattutto riuscendo a dare risposte alle domande più “proibite” in autonomia ed al riparo da sguardi indiscreti.
Tuttavia questo veicolo di conoscenza, non solo lascia i ragazzi in una solitudine sconfortante, ma, cosa ancor più deleteria, rende la pornografia online l’unica strada da percorrere per raggiungere ed esplorare questo mondo “oscuro” ed allo stesso tempo attraente che è il sesso.
Tutto ciò diventa senza dubbio dannoso per uno sviluppo sessuale e psicologico sano e sereno.
Consideriamo che in un’età che va dai 12 ai 20 anni, il cervello umano vive quella che viene definita neuroplasticità, ovvero uno status in cui il cervello si trova ad essere particolarmente malleabile e duttile, un momento in cui si stabiliscono milioni di nuove connessioni sinaptiche.
Una simile condizione, naturalmente, comporta un alto grado di suggestionabilità rispetto alle esperienze cui si è esposti ed all’ambiente in cui si vive, che rende vulnerabili e porta il cervello a modellarsi ed adattarsi agli esempi ed alle informazioni che arrivano durante questo periodo di tempo.
Stando così le cose, non appare strano o difficile, purtroppo, che si registri un numero sempre più consistente di adolescenti che adottano comportamenti violenti e compulsivi in conseguenza della visione di un video o di un’immagine pornografica sullo schermo di uno dei molteplici dispositivi che hanno a disposizione.
Ciò avviene perché la parte neurofisiologica del cervello risponde in funzione degli atteggiamenti e delle situazioni che si stanno osservando e poiché, purtroppo, la pornografia dipinge un quadro esaltato e davvero poco realistico della sessualità e delle relazioni umane, gli adolescenti ne sono fortemente colpiti, non solo per via della delicata fase esistenziale, ma anche perché il messaggio veicolato li induce a crearsi aspettative anomale ed irraggiungibili nella vita reale.
Un adolescente, maschio o femmina che sia, che osserva periodicamente questo tipo di immagini è eccitato ed intimidito allo stesso tempo perché, trattandosi pur sempre di attori e recite, si trova a confrontarsi con effetti scenografici, chirurgia estetica, insomma canoni e standard irraggiungibili per una persona normale.
Inoltre la pornografia mostra un mondo in cui il sentimento è bandito e l’attenzione è tutta rivolta al mero istinto ed alle pulsioni più materiali dell’essere umano, i rapporti non hanno alcun significano e l’unico scopo perseguito è la gratificazione immediata.
Tutto ciò suggestiona il cervello dello spettatore adolescente, il quale sarà indotto ad operare una scissione tra il sesso e le relazioni, oltre ad acquisire una visione alterata del corpo, in particolare dei genitali, che immaginerà “sessualmente esagerati” così come li vede negli attori.
Questa spinta verso la pornografia online è difficile da prevenire o evitare perché, come dicevo, è uno strumento ormai economico, di semplice e celere visione, ma soprattutto facile da occultare.
Molti sono i ragazzi che, ad esempio, guardano video porno quando i loro genitori li credono impegnati nello studio o nelle altre attività quotidiane.
E’ crudo e triste affermarlo ma la verità è che proprio in quei momenti, mentre si pratica l’autoerotismo davanti ad immagini pornografiche, che le menti, le giovani personalità dei nostri figli, si plasmano e si formano intorno ad un’esperienza sessuale che li isola, e li deruba della fantasia, dei sogni e di qualsiasi sentimento di amore, di compassione e di tenerezza.
Tutto ciò rappresenta il principale fattore che si pone all’origine dei problemi di compulsività sessuale e dipendenza da sesso, e questo perché la forte scarica di dopamina che produce la visione di un porno è assai diversa e troppo più intensa di quella rilasciata nel corso di un rapporto sessuale vissuto in prima persona e con un partner reale, sicché crea quella dipendenza che spinge il soggetto, a fronte di una minore eccitazione, ad andare alla ricerca di un rinforzo, il materiale pornografico appunto, per ottenere quel grado di eccitazione che riesce a soddisfarlo.
A questo punto subentra ancora un ulteriore aspetto, si iniziano a ritenere le esperienze sessuali reali più carenti e meno desiderabili, quindi i ragazzi iniziano ad andare alla ricerca di esperienze più adrenaliniche e quindi più rischiose, tali da garantire una sensazione di eccitamento ed appagamento paragonabile all’esperienza pornografica.
Purtroppo queste circostanze lasciano presagire scenari spaventosi a carico delle generazioni future, che ne risulteranno terribilmente segnate. Bisogna sensibilizzare le autorità, ma soprattutto le famiglie, già all’interno dell’ambiente domestico, ad educare i giovani alla sessualità in un modo semplice, amichevole e sano, ma soprattutto è necessario adottare provvedimenti anche drastici per limitare l’accesso arbitrario ai dispositivi elettronici: telefoni, pc, tablet e console di vario genere non hanno alcuna utilità per i nostri ragazzi! Essi possono certamente crescere, studiare e socializzare senza tali supporti ed anzi lo faranno meglio e con meno rischi!
Se davvero vogliamo fare un regalo ai nostri figli, non sprechiamo tempo e soldi per comprargli inutili schermi senza vita, regaliamo loro il nostro tempo, raccontiamo le nostre esperienze, parliamo della sessualità, ascoltiamo ciò che hanno da dirci, chiediamogli come vivono i cambiamenti corporei, stimoliamoli al confronto e alla discussione, insegnamo loro a vivere in maniera retta ed a rapportarsi solo con modelli sani.
Purtroppo è circostanza oggettiva che l’educazione sessuale è decisamente carente nelle nostre scuole pubbliche, quindi è importante che sia all’interno delle famiglie che i ragazzi trovino le risposte ed i confronti necessari, non solo ad approcciare alla sessualità ma, più in generale, a tutte le esperienze nuove cui la vita li sottopone.

Notazioni Bibliografiche:
-“Trattato di psicologia e psicopatologia del comportamento sessuale”, D. Dettore, Giunti;
-“Psicologia dell’adolescenza”, A. Palmonari, Il Mulino.