La pianista Maria Cefalà in “Discovering Bach”


Il 28 gennaio Paolo Fresu inaugura la Tǔk Classic, sezione della Tǔk Music dedicata ai suoni della classica, con “Discovering Bach” della pianista Maria Cefalà, booklet in allegato, link per ascolto disponibile su richiesta.

MARIA CEFALA’
DISCOVERING BACH
J.S. BACH
Invenzioni a due voci BWV 772 – 786
Concerto Italiano BWV 971
Partita in mi minore BWV 830

Il rapporto tra Paolo Fresu e la musica classica è da sempre intenso e proficuo: è un rapporto che si è sviluppato negli anni con riletture del repertorio di Bach, Haendel, Monteverdi, Rossini e Bellini e con le collaborazioni con Mario Brunello, Giovanni Sollima, Virtuosi Italiani, i Solisti Veneti e l’Orchestra da Camera di Perugia, a sottolineare le affinità che esistono tra classica e jazz. Spinto com’è da una inesauribile curiosità e attratto dalle sfide inconsuete, con la pubblicazione di “Discovering Bach” della pianista Maria Cefalà in uscita il 28 gennaio su Cd e in digitale, Fresu inaugura la Tǔk Classic, sezione della Tǔk Music, l’etichetta da lui fondata nel 2010 e dedicata ai suoni della classica.

E’ nota la passione del trombettista per il periodo barocco e appare quindi naturale che ad inaugurare la nuova sezione dell’etichetta ci sia una rilettura di Bach; ma è anche significativo e coerente col percorso artistico di Fresu che l’artista prescelta abbia un approccio singolare e per niente ortodosso.

Quella della trentenne pianista pavese Maria Cefalà è una storia di rinascita: diplomatasi in pianoforte a 20 anni, nel momento in cui avrebbe dovuto spiccare il volo subisce l’infiammazione di un nervo e per tre anni non riesce più a suonare. La fine? No, l’inizio. Perché quando tutto sembra normalizzarsi nella rinuncia definitiva alla tastiera sarà l’ucraina Anna Kravtchenko, icona del pianismo mondiale, a valorizzare il suo lavoro definendo il Bach di Maria ‘all’italiana’. E’ nel loro rapporto che prende forma il progetto “Discovering Bach” i cui primi passi di vita ripercorrono l’irritualità di tutto il percorso della Cefalà: in un tour di cinque carceri italiane (San Vittore a Milano, Torre del Gallo a Pavia, Canton Mombello a Brescia, Poggioreale a Napoli, Carcere dei Piccolini a Vigevano) Maria trova il primo pubblico a cui raccontare con ironia la parabola di rinuncia e rinascita di un’amante della musica che non si riconosce nel sistema, ma anche la vita di Bach, in un percorso di umanizzazione del monumento che sembra sempre più necessario a qualsiasi percorso divulgativo. Il progetto discografico si concretizza quindi con la registrazione presso il teatro Besostri di Mede (Pv).

La copertina del disco è un’opera realizzata ad hoc dall’artista americano Neal Peterson, ed è la rielaborazione grafica di uno spartito autografo di Bach.
Le opere successive della Tǔk Classic, come avvenuto con la Tǔk Air, seguiranno la medesima serialità utilizzando i “mandala urbani” della serie Cities dello stesso Peterson: dal 2015, infatti, l’artista visita diversi luoghi e ne fotografa i dettagli (architettura, arte pubblica, vegetazione), poi li combina digitalmente fino a comporre queste splendide texture circolari.

Si ringrazia Marina Nocilla – Ufficio Stampa
per la gentilissima collaborazione