
La vera notizia di Capodanno: siamo in una guerra civile globale
Penso che ci sia questione che meriterebbe la prima pagina di tutte le edizioni di Capodanno, e invece, poco o nulla! Passa in secondo piano tra i media, sulla carta stampata, su tutti i tg e tutti i portali di news, che fanno finta di niente, si perdono a parlar di Draghi, di Quirinale, di PNRR, di massimi sistemi pandemici ed altro.
E non trovano il modo di dare risposte concrete alla gente, lasciando scrivere editoriali a giornalettisti vari, come a critici letterari e/o cinematografici, politologi, virologi e sociologi… A sapientini da salotto, tuttologi – al variare del calibro della testata, celebri o misconosciuti ai più, anche sedicenti -, che fanno dell’interesse part-time il proprio mantra, del bla bla bla, dell’apparire vuoto un fine.
Siamo molto coinvolti in questa faccenda…Quello che dico è che viviamo in una sorta di caos e violenza generalizzati, e non credo che cambierà presto, nonostante lo scambio di auguri di rito la notte di San Silvestro.
In parole povere: la sociologia on the road e, se vogliamo, anche la sociatria dovrebbero farci correre presto ai ripari. Ma lo fanno? È forse troppo tardi limitarsi ad un’analisi della Guerra Civile come categoria politica, osservando quanto si muove a livello globale, in una fase che pare segnare una nuova e forte recrudescenza di spinte insurrezionali ed anti-sistemiche.
Certo, la categoria di Guerra Civile si impone come strumento teorico per interpretare le fratture che si vanno definendo in seno al soggetto sociale e tra questo e le sue tradizionali controparti istituzionali ed economiche, in termini che non ricalcano e dunque superano le tradizionali forme di classe e conflitto di marxiana memoria.
La società è enormemente cambiata nelle sue stratificazioni e nella sua composizione.
E se essa è diventata una società poco identificata, una società polarizzata, una società individualizzata, è sempre più difficile comunicare.
Si tratta di una Guerra Civile Globale, soprattutto dopo le iniziative politiche, militari, sanitarie, talora repressive, giuste o meno, messe in atto dagli Stati e le lotte sociali esplose come conseguenza della pandemia da Covid – 19.
La viviamo sulla nostra pelle ogni giorno e più che i decreti anti-Covid, quest’anno a rovinare il Capodanno a tutti ci sta già pensando la variante Omicron.