Giulia Schiff resta fuori dall’Aeronautica Militare: facciamo il punto con l’avvocato Michela Scafetta


La tormentata storia dell’ex allieva dell’Accademia Aeronautica Militare Giulia Schiff, è ben lungi dall’essere conclusa per coloro che sono stati da questa coinvolti. WeeklyMagazine, fedele alla promessa fatta ai lettori appassionatisi al caso di continuare a seguirne le evoluzioni, registriamo e commentiamo con autorevoli esperti le novità di queste ultime settimane. In particolare abbiamo chiesto, e ottenuto, dall’avvocato Michela Scafetta, uno dei legali che professionalmente segue la vicenda giudiziaria, una lunga intervista.

Gli appassionati della cronaca ricorderanno sicuramente la questione:

Al termine del primo volo da solista avvenuto presso l’aeroporto di Latina il 4 aprile 2018, l’allieva pilota di complemento Giulia jasmine Schiff partecipò, del resto come da tradizione, alla così detta ‘cerimonia del bagno nella vasca del pinguino’. Si tratta di una consuetidine affermata in tutte le aviazioni del mondo per cui i neo piloti sono presi di peso appena atterrati e portati, senza che possano toccare terra, fino a essere adagiati in una vasca o piscina piena d’acqua. Nel caso italiano la piscina è la così detta “vasca del pinguino” che si trova nell’aeroporto di Latina, non a caso dove si conclude la prima fase dell’addestramento dei futuri piloti.

Gli allievi, oramai superato l’arduo scoglio del primo volo da solisti, prima di uscire dal goliardico bagno danno un appassionato bacio d’addio alla statuetta di un pinguino posto su uno dei bordi della vasca a significare il superamento del loro status di esseri con le ali ma senza capacità di volare, come sono appunto i pinguini.

Durante il tragitto dalla pista di volo alla piscina i colleghi di corso, ragazzi e ragazze tutti neo brevettati piloti, con la vigoria della gioventù e il torrente di emozioni che il superamento di un così importante traguardo fa scaturire, si complimentano con l’esaminato di turno in modo cameratesco e goliardico.

La signorina Schiff, che pure aveva partecipato a sua volta al tradizionale rito perpetrato ad altri colleghi e colleghe del suo stesso corso, si era poi lamentata sostenendo che nei suoi confronti l’esuberanza dei colleghi sarebbe stata eccessiva, nella sostanziale indifferenza di superiori e istruttori.

La ragazza fu poi esplulsa dall’Accademia per ragioni indipendenti da tale vicenda ma attinenti ai numerosi provvedimenti disciplinari e, in buona sostanza, sulla base di una valutazione di inidoneità attidudinale alla vita militare.

Da tali vicende si dipanerà un crescendo fatto di pesanti accuse della Schiff ai suoi colleghi di corso, di recriminazioni della Schiff nei confronti della stessa amministrazione militare, tratteggiando un ambiente a tinte fosche, a cui sono seguite le carte bollate dei ricorsi amministrativi al Tar, di un secondo tentativo di completare il corso (anche questo finito male per un sostanziale rinnovato giudizio di carenza di attitudine militare), di un ulteriore ricorsi al Tar e poi al Consiglio di Stato e del definitivo rigetto di quest’ultimo Organo giudicante che non ha condiviso i motivi di lagnanza alla base delle tesi della ricorrente.

Da punto di vista mediatico gli ingredienti per fare audience c’erano tutti e, in particolare, il tema della ragazza discriminata che da sola si erge contro “il sistema” e, forse, quello della recrudescenza del fenomento del nonnismo stile anni ‘80, distorsione sociale peraltro molto meno diffusa di quanto si pensi anche all’epoca. Comunque, a nostro avviso, si tratterebbe di una rubricazione del caso quanto meno disnvolta, anche se evocativa sul piano mediatico, visto che oggi – e in particolare nelle Accademie Militari, che sono per lo più assimiliabili a college universitari – non c’é un’esercito di massa fatto anche, nei pochi casi in cui si concretizzò il nonnismo, di ragazzacci di bassa scolarità e provenienti da strati socialmente difficili della popolazione che, forse incattiviti per la costrizione di una leva subita ed annoiati dalla quotidiana routine di caserma, si lasciarono andare al becero passatempo di vessare il prossimo, ma pochi selezionati giovani universitari che volontariamente hanno concorso per un (ambito) posto in Accademia e quotidianamente si impegnano con dedizione allo scopo di formarsi come militari professionisti.

A fronte delle tante voci mediatiche così poco qualificate o tese solo a evidenziarsi facendo audience (alcune, in verità, apertamente haters … “a prescindere” … nei confronti del mondo con le stellette), due autorevoli ed amati personaggi pubblici, entrambi oggi ex militari e quindi oramai al di sopra da ogni sospetto di dichiarazioni “di circostanza”, proposero una differente valutazione del caso. Ci riferiamo all’ex Generale dell’Aeronautica Militare Leonardo Tricarico, che a valle di una ospitata della Schiff in una trasmissione RAI indugiò sul carattere “contestatario, omissivo, pretestuoso” della Schiff e sulla circostanza che la denuncia conseguente alla sua espulsione altro non sarebbe stato che un pretesto per “giustificare la sconfitta di un carattere non adatto a stare nelle file dell’Aeronautica Militare”, nonché a Samantha Cristoforetti, la famosa astronauta italiana nota anche come “Astrosamantha, che ricordò la sua cerimonia del pinguino come uno dei giorni più belli della vita (NDR: nella foto a corredo di questo articolo).

Volendo fare davvero chiarezza, cioè senza voler fare gli opinionisti tuttologi o cavalcare ad arte alcuni temi “sensibili” solo per compiacere la pubblica opinione per ragioni di audience ma riportando le diverse sfaccettature della verità, dobbiamo lamentare una occasione sprecata di dare un contributo importante da parte della stessa signorina Schiff. I nostri lettori devono sapere che a valle di un nostro precedente articolo in cui pubblicammo l’intervista fatta all’avvocato Scafetta, uno dei difensori degli otto piloti coinvolti dalla Schiff, fummo contattati direttamente quest’ultima … ma solo per redarguirci con una breve veemente reprimenda (“Vergognatevi ….” etc. etc.). Sinceramente non capimmo di cosa dovevamo vergognarci visto che è un diritto costituzionale la cronaca giornalistica di un fatto di pubblico dominio ed assicuriamo sempre il diritto di replica a tutte le parti coinvolte (in sintesi: non abbiamo mai negato una pari opportunità al suo legale). Nonostante le gratuite invettive della signorina Schiff rispondemmo con cortesia assicurandole di essere disponibili a ospitare anche la sua verità su WeeklyMagazine ma non siamo mai stati contattati dal suo legale.

Ma quanto sopra è oggi del tutto superato poiché, come detto, il Consiglio di Stato ha recentemente sancito che le due espulsioni subite da Giulia Jasmine Schiff sono regolari e correttamente comminate confermando, di fatto, alcuni dubbi sollevati nei nostri precedenti articoli in ordine alla tesi di paventate irregolarità di tali decisioni sostenuta dalla Schiff.

Tuttavia se sul piano amministrativo la questione si può dire definita poiché il massimo Tribunale della materia ha concluso che i giudizi di inidoneità attitudinale alla vita militare della ex allieva (che sono stati alla base sia della prima che della seconda espulsione) sono stati emessi correttamente dall’Accademia Aeronautica, la vicenda è invece ben lungi dal vedere la parola fine per gli otto coetanei accusati da Giulia Jasmine Schiff come autori materiali dei suoi festeggiamenti e che devono rispondere penalmente di svariati pesantissimi addebiti a loro mossi dalla ex collega di corso. Per costoro, infatti, non c’è solo l’incognita dell’esito del procedimento penale in sé ma è lo stesso sogno di una carriera con le stellette ad essere a rischio. Una carriera che, comunque si concluda la vicenda giudiziaria, sta già subendo i contraccolpi di coloro chiamati a chiarire la loro posizione e, solo per questo, rallentati se non del tutto bloccati professionalmente.

Proprio allo scopo di comprendere meglio questi aspetti, perché non esiste solo la verità di Giulia Jasmine Schiff presuntamente vittima ma anche otto ragazzi e ragazze a loro volta presuntamente vittime che però, a differenza della Schiff, stanno vivendo la loro pur sofferta vicenda lontani dai clamori della cronaca e delle ospitate in TV (con basso profilo, del resto come sembra appropriato al loro status militare), chiediamo all’avvocato Michela Scafetta del Foro di Napoli, nota professionista specializzata in diritto militare (penale ed amministrativo) con studio a Napoli, Roma e Milano, nella sua qualità di difensore di cinque degli otto accusati dalla Schiff, come stanno oggi le cose atteso che da poco si è concretamento avviato il procedimento penale presso il Tribunale di Latina a carico dei suoi assistiti.

WM: Avvocato buon giorno e grazie per concedere nuovamente a WeeklyMagazine una intervista sul caso giudiziario che vede coinvolti la signorina Giulia Jasmine Schiff e alcuni suoi ex colleghi di corso che essa ha trascinato in tribunale.
A vantaggio dei nostri lettori vuole, per cortesia, riepilogare brevemente la vicenda?

Avv. Scafetta: Come Lei certamente saprà, lo scorso 5 novembre si è tenuta, presso il Tribunale di Latina, la prima udienza dibattimentale. Nel corso dell’udienza il Giudice ha constatato il difetto di notifica per un imputato e per un difensore e rinviato all’udienza del 21 marzo prossimo, per il rinnovo delle notifiche, per le questioni preliminari, anche in ordine alla costituzione delle parti civili e per l’apertura del dibattimento. I difensori delle costituende parti civili hanno depositato gli atti di costituzione di parte civile. Sul punto, vorrei precisare che si è trattato di un mero deposito, poiché il Giudice deciderà se ammetterle solo alla prossima udienza, perciò, al momento, non vi sono parti civili, ma solo costituende parti civili.

WM: Recentemente c’è stata una pronuncia del Consiglio di Stato in ordine all’appello proposto dalla signorina Schiff contro la decisione del TAR che aveva rigettato la sua domanda di riammissione all’Accademia Aeronautica. Ce la vuole illustrare per cortesia nel dettaglio delle cose salienti in essa contenute? Cosa significa, ad esempio, che è stato corretto il giudizio di ridotta attitudine militare per cui la Schiff è stata esclusa dal proseguimento del percorso formativo in Accademia come pilota militare?

Avvocato Scafetta: Come ho già avuto modo di ricordare, la sentenza del Consiglio di Stato gioca un ruolo fondamentale in questa vicenda, poiché conferma che Giulia Schiff è stata espulsa, perché priva di attitudine militare e professionale. La sentenza del Consiglio di Stato conferma, dunque, che Giulia Schiff non è stata espulsa a seguito di atti di nonnismo: la sola ed unica ragione che ne ha determinato l’espulsione dall’A.M. attiene alla mancanza di attitudine militare e professionale, come ampiamente provato dall’amministrazione resistente nel corso del giudizio amministrativo.

WM: Avvocato, questo giudizio del Consiglio di Stato è definitivo? Ossia la Schiff è definitivamente fuori dall’Aeronautica Militare o potrebbe rientrarvi in qualche modo?

Avvocato Scafetta: Assolutamente sì. La pronuncia del Consiglio di Stato mette la parola fine alla vicenda, almeno sul piano amministrativo, dunque, Giulia Schiff è definitivamente fuori dall’A.M. e la ragione risiede solo ed esclusivamente nella sua condotta.

WM: Avvocato, se la vicenda della Schiff oramai sembra chiusa in ordine a una sua carriera militare, continua invece la causa che essa ha intentato contro alcuni suoi ex colleghi, tra cui una donna, che lei difende dalle accuse loro mosse proprio dalla Schiff.
Quali sono, precisamente, gli addebiti che la Giulia Jasmine Schiff paventa a loro carico?

Avvocato Scafetta: Come si legge nel capo di imputazione, i reati contestati ai ragazzi sono violenza privata e lesioni personali, per i fatti accaduti in data 4 aprile 2018 in occasione del battesimo del volo. Come certamente saprà, si tratta di un rito goliardico che appartiene da sempre all’aeronautica militare, come abbiamo potuto constatare nel corso di questa vicenda giudiziaria. Si tratta di un rito di passaggio che il giovane pilota non vede l’ora di vivere perché per lui segna il passaggio da pinguino ad aquila. Ogni gesto ha un proprio significato e tutto si svolge nello spirito di corpo che unisce i giovani piloti.

WM: Tali accuse sono in qualche modo state fatte proprie anche dall’amministrazione militare? L’Aeronautica Militare si è costituita nel procedimento giudiziario? Quale è, in definitiva, il suo ruolo in questa vicenda?

Avvocato Scafetta: Assolutamente no. L’amministrazione militare non ha mai riconosciuto o fatto proprie le accuse che Giulia Schiff ha ricolto ai suoi colleghi di corso. La posizione dell’A.M. è sempre stata molto chiara: infatti, già all’epoca del processo penale militare, l’A.M. aveva deciso di non costituirsi parte civile e tale scelta è stata poi confermata anche nel processo penale ordinario.

WM: Il procedimento, tuttavia, nonostante sia relativo a fatti presunti in ambiente militare e presuntivamente compiuti da personale militare, è ora pendente presso un tribunale penale civile. Come mai non si svolge presso una Procura penale militare?

Avvocato Scafetta: Come Lei certamente saprà, durante il processo penale militare è stata presentata denuncia di conflitto positivo di giurisdizione, poi trasmessa alla Suprema Corte di Cassazione che si è pronunciata, riconoscendo la giurisdizione del giudice ordinario. In sostanza, è questa la ragione per la quale gli atti sono stati trasmessi dal Tribunale Militare di Roma al Tribunale Ordinario di Latina, dove il processo seguirà il suo corso.

WM: Avvocato, la cerimonia del pinguino è ricordata da tutti (in particolare è ancora vivo il racconto dell’esperienza come raccontata da Samantha Cristoforetti, non certo un nome sconosciuto, già pilota militare nonché astronauta) come un momento felice nella carriera di un pilota militare. Il Consiglio di Stato ha ora, sostanzialmente, confermato la congruità del giudizio espresso dai vertici dell’Accademia Aeronautica Militare che la Schiff non aveva le necessarie attitudini militari per lavorare in quell’ambiente. Alla luce di ciò, ritiene possibile che la ridotta attitudine militare della Schiff possa avere viziato, o quanto meno condizionato, il suo giudizio su quanto effettivamente accaduto a Latina dopo il suo primo volo da solista?

Avvocato Scafetta: Assolutamente sì. Come ricordato più volte, Giulia Schiff ha denunciato quanto accaduto il 4 aprile 2018 a distanza di mesi dal famoso battesimo del volo e soltanto quando la sua espulsione era ormai certa. Se Giulia Schiff non avesse voluto sottoporsi al rito avrebbe potuto dirlo ai suoi superiori. Nessuno l’avrebbe costretta a farlo se non avesse voluto. Del resto lei è stata una delle ultime a sottoporsi al battesimo del volo, insieme ad altre sue colleghe e compagne di corso che hanno vissuto lo stesso rito, ma non condividono affatto il punto di vista di Giulia Schiff.

WM: Avvocato qual è, al momento, la condizione professionale dei suoi assistiti? Sono fermi, per modo di dire, al palo (con notevole nocumento alla loro carriera) o la loro vita militare prosegue come per i loro pari corso non coinvolti in questa vicenda?

Avvocato Scafetta: Come potrà certamente immaginare, tutta questa vicenda giudiziaria sta creando loro non poche difficoltà dal punto di vista professionale. La loro carriera è praticamente ferma e questo sta causando loro un enorme danno.

WM: Dunque i suoi assistiti, in virtù delle accuse mosse loro dalla signorina Giulia Jasmine Schiff, cosa rischiano in caso di condanna? E se invece fossero riconosciuti innocenti cosa rischia la Schiff per i danni loro causati alle loro carriere, alla loro immagine e, in definitiva, alle loro esistenze?

Avvocato Scafetta: Personalmente, spero e mi auguro che il Tribunale di Latina accerti e valuti con grande attenzione i fatti e che la realtà oggettiva e concreta di tutta questa vicenda venga fuori anche in quella sede, così come già successo in altre sedi.

WM: Avvocato Scafetta, la ringraziamo per averci concesso una seconda intervista su questo caso che appassiona tante persone vicine al mondo militare e che, non abbiamo dubbi, farà sicuramente scuola e ci aggiorniamo sicuramente in futuro per ulteriori novità secondo nel novità che via via si concretizzeranno in sede di giudizio, casomai a valle dell’udienza di marzo 2022 quando il giudice Laura Morselli ha fissato la prossima udienza e scioglierà la riserva sulla costituzioni delle parti civili (tra cui quella del Partito Radicale).