PsicologicaMente – “La Sindrome di Asperger”


“Le persone Asperger sono computer Apple in un mondo di pc. Ma ogni essere umano ha una password di accesso: se la trovi, spesso scopri dei tesori.” (P. Sermonti).

Cari lettori,
questa settimana ci occuperemo di un argomento che, oltre ad essere molto attuale, è anche estremamente interessante, analizzeremo insieme come si manifesta e cosa comporta la Sindrome di Asperger.
Molti scopriranno che la sindrome di cui parliamo ha caratterizzato la vita di personaggi importantissimi del nostro panorama storico e culturale, partendo dal grande Michelangelo Buonarroti, passando per Isaac Newton, fino ad arrivare alla piccola Greta Thunberg che oggi con la sua tenacia da filo da torcere ad importanti multinazionali.
Sarà, forse, proprio perché legata a questi grandi nomi, che questa patologia ha sempre più assunto il significato, improprio, ma suggestivo, della relazione tra deficit e genio, ma cerchiamo di capire qualcosa in più.
Ovviamente parliamo di un disturbo della personalità, nello specifico un disturbo pervasivo dello sviluppo caratterizzato da una grave compromissione delle relazioni interpersonali e da disturbi ripetitivi del comportamento.
In verità, a voler essere più precisi dal punto di vista tecnico e scientifico questa patologia non è più espressamente citata dal DSM V, pertanto l’espressione “sindrome di Asperger” resta in utilizzo solo nella pratica clinica e nel linguaggio comune, viceversa nel manuale è sostituita con la nuova categoria: “disturbo dello spettro autistico di livello 1, senza compromissione intellettiva e del linguaggio associata”.
Il quadro diagnostico della Sindrome di Asperger, in effetti, condivide con il disturbo autistico i sintomi nell’ambito dell’interazione sociale e dei comportamenti e interessi ripetitivi e ristretti.
Tuttavia si differenzia dal disturbo autistico per il fatto che non vi è un ritardo clinicamente significativo nello sviluppo cognitivo, nel linguaggio, nel comportamento adattivo e nella curiosità verso l’ambiente.
Per diagnosticare nei bambini questa patologia in maniera certa ed accurata bisogna attendere il compimento almeno del quinto anno di età, per la diagnosi negli adulti invece vi sono strumenti e criteri diagnostici specifici.
Solitamente la sindrome di Asperger emerge nella seconda parte dell’infanzia, probabilmente quando si manifestano le prime difficoltà legate alle esigenze sociali e le capacità personali diventano sempre più insufficienti, sia da un punto di vista comportamentale che, soprattutto, relazionale.
Non è raro che sia la persona stessa a rendersi conto della sua differenza ed a sentirsi inadeguato nei confronti degli altri e degli eventi quotidiani che richiedono quelle abilità sociali che sono deficitarie nei Aspeger.
Ma vediamo in concreto come si manifesta.
Una delle caratteristiche tipiche di questa patologia è la difficoltà a gestire rapporti e relazioni con gli altri, la modalità interattiva, appunto, può apparire insolita ed il modo di conversare singolare.
In età infantile il bambino Asperger può sembrare disinteressato al gioco, schivo ed impositivo, talvolta preferisce la compagnia di bimbi più piccoli o più grandi. In effetti a questa età la patologia di cui parliamo impedisce al bambino di comprendere a pieno le regole implicite di condotta sociale e può capitare che utilizzi condotte o dica cose non consone al contesto e alla situazione in cui ci si trova, inoltre il bambino difficilmente adopera il contatto oculare nell’ambito del discorso.
D’altro canto le persone con Asperger hanno anche capacità “eccezionali”, ad esempio insolite capacità linguistiche, un ampio e forbito vocabolario, una sintassi elaborata che, però, non riescono a manifestare agevolmente nel sociale. Spesso questi soggetti riescono ad inventare parole uniche oppure adoperano il linguaggio in modo idiosincratico e originale.
A tutto ciò è facile che si accompagni un tono di voce o un ritmo nello scandire il discorso particolare e questo perché può verificarsi una scarsa integrazione e omogeneità tra il canale verbale e non verbale del dialogo.
Crescendo, il ragazzo con Asperger, può mostrare un linguaggio molto formale e, laddove vi è un forte interesse per un certo argomento, può diventare logorroico, anche a rischio di apparire noioso.
Altro aspetto è la peculiare interpretazione letterale di ciò che viene detto, non si riescono a cogliere i significati impliciti o la comprensione di modi di dire, metafore o esempi.
I soggetti affetti da Sindrome di Asperger tendono a dedicarsi ad un interesse in particolare, che finisce con l’assorbirli completamente, perlopiù si tratta di interessi spesso solitari e molto singolari. Va da sé che l’abitudine e la routine sono ricorrenti nella vita di queste persone e questo perché esse necessitano di una certa prevedibilità e ordine nella loro quotidianità, la qual cosa, sotto un certo puto di vista, potrebbe rappresentare un vero pregio.
Vediamo come il profilo cognitivo che si viene a delineare è abbastanza disomogeneo: possono intervenire abilità di molto superiori rispetto alla media dei coetanei ovvero altamente deficitarie. Può capitare che anche esteticamente questa patologia abbia le sue manifestazioni: l’espressione, il riconoscimento delle emozioni e delle espressioni facciali sono certamente peculiari e, talvolta, vi è una totale mancanza di empatia. Caratteristica è anche una certa goffaggine nei movimenti nonché una coordinazione, per così dire, immatura e poco fluida, sia negli adulti che nei bambini.
Si tratta di persone che presentano anche una intensificazione delle sensibilità sensoriali come quella uditiva, a volte rispetto a suoni specifici, tattile, visiva, olfattiva ed anche gustativa.
Ma, come dicevo, nelle persone Asperger moltissimi sono i punti di forza, peculiarità che attribuiscono loro una marcia in più e questo perché mai “diverso” significa dire “peggiore”.
Partiamo proprio dall’abilità e dal coraggio che queste persone mostrano nell’affrontare ed adattarsi quotidianamente ad un mondo che, oltre a presentarsi estraneo ed incomprensibile, spesso è anche nemico e per niente accogliente.
I soggetti Asperger sono, poi, dotati del meraviglioso dono della fantasia e della creatività, dovuta alla loro personale visione del mondo, dono che al giorno d’oggi è sempre più raro nelle persone, per così dire, “normali”.
Altra dote estremamente preziosa è la grande onestà, certamente dovuta al fatto che queste persone non riescono a riconoscere perfettamente i confini sociali, e dunque sono spinti a dire la verità in ogni circostanza. Tale caratteristica però, oltre ad essere moralmente rilevante, può risultare di grande aiuto anche nel percorso terapeutico perché consente di procedere più velocemente ed efficacemente.
Ancora, da non sottovalutare, sono le grandi capacità umoristiche che queste persone imparano ad utilizzare per favorire le interazioni ed il loro inserimento nel sociale.
Infine, vi è lo spiccato interesse verso se stessi ma soprattutto verso gli altri, i soggetti con la Sindrome di Asperger sono motivate ad intraprendere un percorso psicoterapeutico, perché percepiscono le difficoltà che loro e le persone care che le supportano devono affrontare quotidianamente, e questo dà loro quello slancio ad intraprendere un percorso d’aiuto che spesso persone “normali” non hanno o comprendono troppo tardi.

Notazioni Bibliografiche:
– “Guida alla sindrome di Asperger. Diagnosi e caratteristiche evolutive”, T. Attwood , Centro Studi Erickson;
– “Manuale Diagnostico Statistico dei Disturbi Mentali (DSM) V”, American Psychiatric Association, Raffaello Cortina Editore.