Chi odia chi?


“Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome.” (Apocalisse: 13; 16-17).

La decisione del governo italiano di rendere obbligatoria la vaccinazione per i lavoratori (a meno di voler vivere per mesi con un cotton fioc nel naso), attuando così un vero e proprio ricatto in bilico sul filo del rasoio costituzionale.
Il fatto in sé è già stato oggetto di commenti, polemiche, diatribe, scontri dialettici, duelli all’ultimo sangue tra i soliti personaggetti di cui si pasce il popolo bue che preferisce credere alla televisione che al proprio cervello.
Non è comunque questo il fatto che vogliamo oggi commentare, bensì una sua aberrante degenerazione: l’odio incontrollato che si riversa ormai da ogni parte sui cittadini, erroneamente definiti no-vax, i quali pur essendosi vaccinati non accettano un diktat così cretino come quello di dover esibire il green pass per salire su un Freccia Rossa per poi viaggiare stipati come sardine e senza alcun titolo di immunizzazione sulla metro o sull’autobus. Sono qugli stessi cittadini che per andare a parlare coi professori del figlio necessitano di un green pass per entrare a scuola mentre per votare ci possono entrare senza.
Questi sono solo alcuni dei paradossi di quest’ultimo scampolo di pandemia, ormai defunta in molte parti d’Europa ma tenuta in vita artificialmente da un ministro nazicomunista che nel suo delirante libro (per fortuna ritirato dal commercio dopo poche ore!) sognava di controllare il popolo come a suo tempo faceva il compagno Stalin suo maestro.
Quest’odio di cui parliamo è palpabile ormai a tutti i livelli, dai social alla carta stampata, dai discorsi ufficiali a quelli da bar, e guarda caso gli odiatori sarebbero sempre e comunque i populisti-sovranisti-nazional-fascisti.
Vogliamo qui dimostrare, carte alla mano, che non è affatto così. Vi stiamo per sciorinare una serie di dichiarazioni che definire deliranti è come chiamare doccia le cascate del Niagara.
Incominciamo proprio dal campione di questa variegata progenie, il giornalista Andrea Scanzi:
“Vorrei vedervi cadere come mosche”. Ma quelli che seguono non sono meglio:
“Tutti i vaccinabili siano immunizzati con le buone o con le cattive” (Matteo Bassetti, infettivologo);
“Mi impegnerò a staccare la spina ai pazienti non vaccinati” (Carlotta Saporetti, infermiera);
“I raider dovrebbero sputare nel cibo dei no-vax” (David Parenzo, giornalista);
“Gli bucherò una decina di volte la solita vena, facendo finta di non prenderla… e poi mi verrà in mente altro…” (Francesca Bertellotti, infermiera);
“Io non faccio più le corse per nessuno, si arrangiassero…” (Stefania Trezza, infermiera);
“Io sono molto democratico… campi di sterminio per chi non si vaccina” (Giuseppe Gigantino, medico);
“Criminali No Vax” (Libero quotidiano del 21 agosto 2021);
“Gli integralisti delle cure domiciliari” (Zona Bianca, Rete 4);
“Soluzione campi di concentramento e camere a gas” (Marianna Rumeno, medico);
“Carrozze dei treni dove segregare i no vax” (Mauro Felicori, assessore alla cultura della Regione Emilia Romagna);
“Ricoverare simpatici amici non vaccinati con polmonite covid nell’agosto 2021 lo trovo uno dei momenti più straordinari dell’umanità” (Mirco Ribul, medico);
“M… vuoi essere intubata senza anestesia? Fammi sapere che me lo appunto e preparo il materiale. Poi mi dici come stai.” (Sara Dalla Torre, infermiera);
“… sarò lì a mettervi le sonde necessarie alla vostra sopravvivenza nei soliti posti. Lo farò in modo professionale come sempre… ma forse con un pizzico di sottile piacere in più.” (Cesare Manzini, infermiere);
“Come sorci, resteranno chiusi in casa agli arresti domiciliari.” (Roberto Burioni, virologo);
“Non voglio essere infettata da loro.” (Alessia Morani, deputata del PD);
“Madonna come vorrei un virus che ti mangia gli organi in dieci minuti riducendoti a una poltiglia verdastra che sta in un bicchiere per vedere quanti inflessibili no-vax restano al mondo.” (Selvaggia Lucarelli, opinionista) [e complimenti per la sintassi! N.d.R.]
“L’appello a non vaccinarsi è a morire e a far morire.” (Mario Draghi, Presidente del Consiglio dei Ministri);
“Prego Dio affinché i no vax muoiano velocemente.” (Giovanni Spano, vicesindaco di Villacidro);
“I cani possono sempre entrare. Solo voi, come è giusto, resterete fuori” (Sebastiano Messina, giornalista);
“Gli attacchi no vax sono attacchi di organizzazioni criminali allo Stato… E come tali dovrebbero essere perseguiti.” (ancora Matteo Bassetti, sempre infettivologo);
“I no vax si paghino i ricoveri da soli.” (Alessio D’Amato, assessore alla Sanità del Lazio);
“No vax fuori dai luoghi pubblici.” (Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana);
“Escludiamo gli evasori vaccinali dalla vita civile.” (Stefano Feltri, direttore di “Domani”)
“Stiamo aspettando che i no vax si estinguano da soli.” (Paolo Guzzanti, giornalista);
“I non vaccinati mettano un cartello al collo, sarà possibile scansarli.” (Angelo Giovannini, sindaco di Bomporto) [… e la stella di David sulla manica, no? N.d.R.];
“I no vax sono terroristi e vanno sfamati con il piombo. Richiamate Bava Beccaris!” (Giuliano Cazzola, giornalista e candidato di Europa Più).
Potremmo andare avanti, ma a che servirebbe? Intanto gli odiatori sono gli altri, non loro! Loro sono i buoni, i democratici, i politicamente corretti. Sono quelli che pensano al nostro futuro e non sono mai coinvolti in scandali. Sono giustizialisti, ma solo perché i garantisti sono fascisti e quindi non vogliono infettarsi con quella gentaglia. Infatti si definiscono “antifascisti”, ma censurano il pensiero altrui e approvano le limitazioni delle libertà personali. Non solo, approvano, anzi propugnano, l’esclusione, la reclusione e lo sterminio di chi ha un modo di pensare non conforme al loro! Si definiscono anche “antirazzisti”, ma sono gli unici a dare peso al colore della pelle, giudicando il prossimo in base ad esso. Si proclamano favorevoli all’accoglienza, ma provate a chiedergli di accogliere un solo profugo a casa loro!
Si definiscono “democratici”, ma scavalcano le elezioni e sognano la fine delle sovranità nazionali.
Si definiscono “tolleranti”, ma attaccano con violenza chiunque non la pensi come loro, dal web alle piazze. Si definiscono “progressisti”, ma stanno cancellando tutte le conquiste in materia di libertà di pensiero. Si definiscono “acculturati”, ma vogliono riscrivere la Storia a seconda della loro ideologia. Si autodefiniscono “rivoluzionari”, ma agiscono, parlano e pensano sempre e solo come vogliono i grandi media. Si dicono “di sinistra”, ma distruggono i diritti sociali dei lavoratori, ubbidendo a multinazionali e grandi banche. Si dicono “umani”, ma sfruttano i migranti come manodopera a basso costo nei campi e santificano gli scafisti.
Si definiscono “competenti”, ma a furia di andare dietro a questi geni l’Italia si è impoverita e deindustrializzata. Si dicono “cittadini europei”, ma dell’Europa disprezzano la Storia, la cultura, le radici e i popoli. Amano anche chiamarsi “cittadini del mondo”, ma sognano un globo in cui tutto è omologato e appiattito in nome dei mercati.
Come ha detto giustamente Matteo Brandi, sono la parte peggiore dell’umanità e credono di essere l’esatto opposto.