
Napoli: Parco urbano dei Camaldoli, inizia la riqualificazione col nuovo presidente
Napoli 09/10/21 – Il Parco urbano dei Camaldoli, un ampio polmone verde di cui la città di Napoli beneficia, ha da qualche mese un nuovo presidente dopo alterne vicissitudini, in parte derivanti dalla sovrapposizione delle competenze istituzionali sull’area, che hanno sostanzialmente visto la pressoché inerzia a qualunque iniziativa, anche di solo contrasto all’attività di sversamento illegittimo di rifiuti e abbandono di carcasse di automezzi.
Infatti mentre la responsabilità gestionale del Parco urbano dei Camaldoli è della regione Campania, gli aspetti giurisdizionali ricadono in capo al comune di Napoli per cui, a parte la necessità di idonee risorse finanziarie, è necessario far dialogare due diverse istituzioni.
Da qualche mese, però, la regione ha nominato come nuovo presidente il dott. Antonio Gebbia, laureato in scienze naturali, finalmente non un politico in cerca di una poltrona ma un sincero appassionato della salvaguardia della natura, che al momento sembra meglio mettere d’accordo tutte le parti coinvolte con risultati che iniziano a vedersi.
Ieri mattina, infatti, alla presenza di autorità cittadine e regionali come il neo consigliere comunale Giorgio Longobardi e il consigliere regionale Marco Nonno nonché di rappresentanti di gruppi sensibili alla tutela ambientale, alla sicurezza e alla prevenzione dei rischi, ai temi della protezione civile come quello dei Paracadutisti napoletani presieduti dal paracadutista Francesco Esposito, è stato provveduto alla rimozione di alcune carcasse d’auto abbandonate nel vallone in località S. Rocco.
Si è trattato di una importante e necessaria operazione di bonifica che ha consentito non solo di iniziare un processo di riqualificazione e messa in sicurezza del Parco dei Camaldoli ma anche di fare un sopralluogo nell’area del vallone di S. Rocco per evidenziare ulteriori criticità su cui lavorare nel prossimo futuro.
È stato lo stesso dott. Gebbia, presidente dell’Ente Parco dei Camaldoli che ha sottolineato la presenza di alberi oramai pericolanti e la presenza di voragini che fanno scaturire la necessità di ulteriori interventi se si vuole davvero restituire alla città la piena e sicura fruibilità dell’ampia zona verde.
In questo senso, come ha spiegato il neo presidente del parco, fondamentale sarà non solo il dialogo tra le istituzioni competenti ma anche il ruolo di tutti quei soggetti, anche privati come gli Enti del terzo settore, che vorranno dare una mano.