
Gli italiani, un popolo diverso
Si dice spesso che noi italiani siamo un popolo unico, che siamo speciali, non tanto per qualità eroiche o sportive (anche se ogni tanto qualche stella brilla nel nostro firmamento) quanto per la genialità che ci contraddistingue.
Ebbene, è probabile che negli ultimi due anni questa genialità sia stata messa in disparte e sostituita con un animo remissivo e spento. L’inventiva che ci era propria è stata smorzata, quasi annichilita da una serie di eventi che hanno a poco a poco deviato le nostre menti su un binario morto.
La cultura, un campo in cui da Dante a Pirandello abbiamo sfornato i migliori uomini di lettere al mondo, è ormai in mano a un gruppo di sbandati che non sa fare la O con un bicchiere e conosce sì e no 600 parole di una lingua che ne conta oltre 30 mila. Le scienze sono calpestate da individui buoni per tutte le stagioni piazzati alla vetrina televisiva a raccontarci le loro false verità frammiste a schegge di bugie malcelate tra notizie taciute o dette a spizzichi e bocconi e coi denti stretti.
I migliori cervelli sono emigrati da un pezzo, vuoi per fame, vuoi per dignità.
In politica, poi, è lo sfacelo completo, la destrutturazione della democrazia e del sistema partitico, con i premier nominati dal presidente della Repubblica e non più eletti dal popolo ormai da un decennio e un arengo parlamentare invaso da selvaggi senza alcuna preparazione. Siamo all’accentramento di tutto il processo decisionale e allo svuotamento del Parlamento anche e soprattutto a causa di una classe politica totalmente incapace. Gestisce un’emergenza che in realtà dura da più di vent’anni. Nelle piazze le urla e gli schiamazzi fan valere l’ignoranza come e più del sapere e delle capacità: come se al mercato i pescivendoli fossero stati sottomessi da branchi di petulanti sardine.
E in questo desolato panorama le poche menti libere che non accettano di farsi mettere all’angolo da giornalai venduti sono insultate e trattate con una violenza indicibile, con atteggiamenti razzisti e intimidatori proprio da coloro che a parole si dicono contro il razzismo e la violenza!
Ma questi pochi spiriti liberi riescono, fortunatamente, a squarciare di tanto in tanto la cortina fumogena creata dal potere e a vedere sprazzi di mondo al di là.
Ci si accorge allora che ciò che accade in Italia in questo periodo non trova corrispondenza altrove.
Siamo diversi, è vero. Siamo unici, forse. Ciò non di meno non si capisce perché in una situazione emergenziale ormai chiusa noi si debba vivere ancora in un clima a metà tra l’orwelliano e lo stalinista. Vediamo alcuni esempi.
In Spagna il green pass è stato disintegrato dai tribunali in meno di una settimana. Dapprima il governo delle Canarie e poi i giudici di tutte le altre province spagnole hanno decretato: “È un provvedimento discriminatorio che non ha alcun fondamento scientifico”. E noi cosa abbiamo di diverso dagli spagnoli? (Da notare che oltre la Spagna anche l’Olanda, i paesi scandinavi e l’intera Europa orientale non hanno adottato il green pass).
In Danimarca, non appena raggiunto l’80% di vaccinati, da lunedì scorso sono state cancellate tutte le restrizioni. L’unico provvedimento mantenuto è l’offerta di tamponi gratuiti per monitorare la situazione. E noi che cosa abbiamo di diverso dai danesi?
La Gran Bretagna aveva annunciato l’introduzione del green pass per eventi e ristoranti, ma, dopo aver superato l’80% di popolazione vaccinata, il governo britannico ha ritenuto inutile il provvedimento, che è stato prontamente ritirato. Inoltre, gli esperti del comitato tecnico scientifico vietano l’inoculazione ai minori di sedici anni perché i rischi sono di gran lunga superiori ai benefici (loro Montagnier lo ascoltano anziché dargli del demente!). E noi che cosa abbiamo di diverso dagli inglesi? Perché la Gran Bretagna registra la maggior parte di individui vaccinati tra i ricoverati in terapia intensiva (fonte Ministero della Salute britannico) e da noi pare che avvenga il contrario?
Perché se un non vaccinato muore con il Covid finisce in prima pagina, senza che nessuno chieda autopsie o conto di malattie pregresse, mentre migliaia di persone in Italia denunciano bruciori in tutto il corpo in seguito al vaccino, ma restano inascoltati e i medici rifiutano di segnalare questi casi all’AIFA? E perché dal Gemelli al San Raffaele si è sperimentato un medicinale (Anakinra) che garantisce di abbattere i morti dal 55% all’80%, grazie a uno studio concluso a maggio 2021 e pubblicato sulla rivista scientifica Nature, ma l’AIFA non procede con la commercializzazione, negando, di fatto, a molti pazienti di salvarsi? Un farmaco che già si usa da anni per altro e che è ben tollerato dai pazienti?
Ma ci sono domande ben più scabrose a cui sarebbe saggio dare risposte coerenti. Ad esempio: perché in Italia i tribunali dichiarano che ci si può masturbare sui treni (se non ci sono minori) ma non si può salirci senza un lasciapassare se quel treno viaggia a trecento all’ora?
E perché il Papa invita i fedeli ad avere fede nella Scienza, proprio quella stessa Scienza che ritiene Dio mera superstizione?
Perché l’immunità di gregge si raggiungeva al 60%, mentre ora che siamo arrivati all’80 serve almeno il 95%?
Perché se il vaccino funziona dopo due dosi ne serve una terza e, forse, una quarta?
Perché l’ospedale Sant’Eugenio è stato costretto a chiudere ben tre reparti, in seguito al focolaio tra i sanitari vaccinati, ma la direzione non concede interviste e nega la chiusura dei reparti, mentre la trasmissione “Fuori dal coro” ha dimostrato che i reparti sono effettivamente chiusi?
E ancora: perché si permette a un giornalista che lavora per la televisione pubblica (Fazio) di dire candidamente che lui non ospita chi è fuori dal pensiero unico, quando la RAI dovrebbe garantire la pluralità delle opinioni? E perché si permette a chiunque in possesso del green pass di entrare in un ristorante (e a scuola), ma in uno studio televisivo è obbligatorio il tampone anche se si è vaccinati? Perché negli ultimi due anni non è morto nessuno di influenza, malattia virale che causa mediamente 7-8 mila morti l’anno solo nel nostro Paese? Perché, infine, il governo mostra il pugno duro contro il Covid e non contro il tabacco, che in Italia causa 80mila morti l’anno?
Ecco, quando avremo risposte logiche e coerenti a tutte queste domande, forse avremo un po’ più chiaro il quadro della situazione: che una regia occulta, in effetti, parrebbe proprio esserci, e se qualcuno per convincersene si aspetta una confessione da quegli stessi malfattori, beh, lasciamolo illudersi. Certo, sarebbe molto bello e utile che prima o poi le prove saltassero fuori, e che si trovasse la proverbiale smoking gun, ma nel frattempo svegliamoci gente, altrimenti questa ex-pandemia diventerà il sudario che coprirà le nostre salme.