Angeli e Pagliacci al Teatro Carlo Felice di Genova


Comunicato stampa

SULL’ESSERE ANGELI | PAGLIACCI
Al Teatro Carlo Felice il dittico composto da Sull’essere angeli, creazione di Virgilio Sieni su musica di Francesco Filidei e da Pagliacci di Ruggero Leoncavallo in una nuova produzione in realtà aumentata per la regia di Cristian Taraborrelli, realizzata dalla Fondazione Teatro Carlo Felice in collaborazione con Rai Cultura

Maestro concertatore e direttore Andriy Yurkevich
Maestro del Coro Francesco Aliberti
Maestro del Coro di voci bianche Gino Tanasini

Orchestra, Coro, Coro di Voci bianche
e Tecnici del Teatro Carlo Felice

Flauto solista Mario Caroli
Ballerina Claudia Catarzi

Canio Fabio Sartori/Sergio Escobar
Nedda Serena Gamberoni/Angela Nisi
Tonio Sebastian Catana/Federico Longhi
Silvio Michele Patti / Marcello Rosiello
Peppe Matteo Falcier/Nico Franchini

Teatro Carlo Felice di Genova

Venerdì 8 ottobre 2021, ore 20.00
Domenica 10 ottobre 2021, ore 15.00
Venerdì 15 ottobre 2021, ore 20.00
Sabato 16 e domenica 17 ottobre 2021, ore 15.00

Info www.carlofelice.it | Biglietti https://www.vivaticket.com

In onda su Rai 5 giovedì 16 dicembre 2021, ore 21.15

Sabato 2 ottobre 2021

Ore 16.00: Auditorium Eugenio Montale: Introduzione all’ascolto

Pagliacci nella realtà aumentata, con una prolusione a Sull’essere angeli a cura di Athos Tromboni In collaborazione con Amici del Teatro Carlo Felice e del Conservatorio Niccolò Paganini

Ore 18.30: Foyer del Teatro: Conferenza aperta al pubblico – Relatore: Virgilio Sieni

La vitalità del teatro che nasce dal dialogo tra estetiche, arti, generi caratterizza l’apertura del cartellone autunnale 2021 di Opere e Balletto del Teatro Carlo Felice di Genova che si inaugura con l’allestimento originale in dittico Sull’essere angeli | Pagliacci, di nuova produzione, in prima rappresentazione assoluta venerdì 8 ottobre 2021 alle ore 20.00 con repliche il 10, 15, 16 e 17 ottobre.

Il balletto Sull’essere angeli, firmato per la regia, la coreografia, le scene, i costumi e le luci da Virgilio Sieni, su musiche di Francesco Filidei, una nuova versione della composizione per flauto e orchestra sinfonica Sull’essere angeli (2017), è accostato all’opera Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, per la regia, le scene e le luci di Cristian Taraborrelli, nella realizzazione video di Luca Attilii, con i costumi di Angela Buscemi, in una realizzazione in realtà aumentata 3D a cura del Teatro Carlo Felice in collaborazione con Rai Cultura.

Andriy Yurkevych dirige l’Orchestra e, nel caso di Pagliacci, il Coro e Coro di voci bianche del Teatro Carlo Felice, preparati rispettivamente da Francesco Aliberti e da Gino Tanasini.

In Sull’essere angeli, il flauto solista è Mario Caroli, per cui la composizione è stata originariamente scritta, la ballerina è Claudia Catarzi.

Il cast vocale di Pagliacci è composto da Fabio Sartori/Sergio Escobar (Canio),Serena Gamberoni/Angela Nisi (Nedda), Sebastian Catana/Federico Longhi (Tonio), Michele Patti/Marcello Rosiello (Silvio), Matteo Falcier/Nico Franchini (Peppe), quest’ultimo selezionato dal Teatro in occasione della sua partecipazione all’Accademia di alto perfezionamento e inserimento professionale del Teatro Carlo Felice 2021.

La prima del dittico, venerdì 8 ottobre 2021 sarà preceduta da una parata-spettacolo con i costumi di Emanuele Luzzati che partirà alle ore 18.45 da Via S. Lorenzo e arriverà in Largo Sandro Pertini alle ore 19.15, transitando da Piazza De Ferrari. L’evento è realizzato in collaborazione con la Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse in occasione delle celebrazioni del centenario della nascita di Emanuele Luzzati.

«Esplorando poetiche lontane, racconta il Sovrintendente Claudio Orazi, le due parti del dittico accostano e intrecciano generi – musica assoluta, balletto, teatro, cinema – e linguaggi condividendo alcuni temi importanti, a partire dall’interrogativo di fondo sul senso della morte: da una parte scelta, autodeterminazione, “compimento” come nel caso della fotografa statunitense Francesca Woodman morta suicida a soli 23 anni nel 1981, la cui raccolta di immagini On being an Angel dà il titolo al balletto di Sieni/Filidei, che scriveva: “ho dei parametri e la mia vita a questo punto è paragonabile ai sedimenti di una vecchia tazza da caffè e vorrei piuttosto morire giovane, preservando ciò che è stato fatto, anziché cancellare confusamente tutte queste cose delicate”. E, dall’altra, violenza subita, come nel caso di Nedda e Silvio, vittime della furia di Canio, in una narrazione personale “giustificata” da una concezione di passione storicamente insidiosa. Due punti di vista apparentemente opposti, che aprono alla narrazione di condizioni esistenziali lontane, legate assieme dalla riflessione sull’evoluzione della figura, della consapevolezza e della condizione femminile e l’osservazione metateatrale sul rapporto tra vita, “verità”, arte e teatro. Siamo orgogliosi di poter collaborare con Rai Cultura alla realizzazione di un allestimento di produzione della Fondazione Teatro Carlo Felice in realtà aumentata come quello di Pagliacci che, nella sua versione ulteriormente “aumentata” e arricchita dall’equipe RAI andrà in onda assieme al balletto di cui si compone il dittico su Rai 5 in prime time giovedì 16 dicembre 2021».

In Sull’essere angeli, è la poetica e dinamismo teatrale delle immagini della Woodman, maestra della fotografia di grande precocità, a fare da detonatore alla creatività di Francesco Filidei.

«La poetica della fragilità, racconta Francesco Filidei, del corpo nudo che è protagonista della serie di scatti della Woodman emerge nella linea del flauto che, come una figura sullo sfondo, si muove nel tempo e nello spazio cercando una direzione. Nel suo stagliarsi sullo sfondo orchestrale e nel suo movimento viene colorata, vestita dai colori dell’orchestra, a volte sgargianti, a volte fastosi, oppure francescani e dismessi, per poi trovarsi sempre più nuda, sempre più fragile. Forte di questa fragilità, in questo percorso attraversa momenti di tensione e distensione, come nel finale su di un grande crescendo su di un spettro armonico di do costruito su arpeggi raveliani, per terminare su di una coda sospesa. Il brano si porta dentro di sé una solitudine struggente; è un componimento tragico, nel quale le voci si sciolgono nei registri più disparati.

Il riferimento agli angeli oltre che alla serie di fotografie On being an Angel di Francesca Woodman, viene dalla dedica di Berg apposta al suo concerto per violino, alla memoria di un angelo. Questa nuova versione del lavoro, oltre alla riduzione degli archi, amplia considerevolmente il climax finale e la coda, dando alla forma un aspetto più narrativo, utile credo allo sviluppo di un pensiero coreografico».

Il brano musicale, concepito e dedicato per il flauto di Mario Caroli, diventa a sua volta l’occasione per Virgilio Sieni d’interrogarsi “sul senso della gravità, sulla relazione tra l’essere vivente e le sorgenti materiali e immateriali che lo animano”. Che nella vita, come nella musica e nella danza per Sieni sono “l’aria, il respiro, il soffio, ciò che è più vitale per noi diviene anche messaggero di memorie e un modo per indagare la vita oltre di noi”. “Il pneuma”.

Nell’allestimento di Pagliacci per la regia di Cristian Taraborrelli, la realtà irrompe sul palcoscenico e la finzione teatrale a sua volta corre incontro al vero, in una messa in scena senza quintature classiche, d’ispirazione cinematografica. Grazie alla realtà aumentata si delinea un terzo piano di narrazione, in cui confluiscono le visioni, i sentimenti e le esperienze soggettive di ciascun personaggio, i loro non detti, i loro agiti repressi, i loro segreti: su di uno schermo posto nella parte superiore del palco, l’azione scenica sarà restituita in una versione virtualmente accresciuta e sviluppata, grazie all’innovativa realizzazione del Teatro Carlo Felice in realtà aumentata a sviluppo bi e tridimensionale.

La sfida in questo caso, racconta Cristian Taraborrelli, è «narrare l’opera attraverso un nuovo linguaggio, che a partire dall’azione in teatro e dalla realizzazione in video “live” sfoci in una forma di sperimentazione cinematografica in grado, a sua volta, di “aggiungere verità”, con la narrazione in soggettiva dei personaggi “esplosa” in video, grazie alla realtà aumentata in due e in tre-D, ricomposta e fatte confluire in tempo reale sulla scena.

L’opera Pagliacci è come una tempesta nera che si abbatte sulle fragilità umane. Un groviglio contorto di passioni che ferisce in pancia: amore, gelosia, odio, la ferocia del finale. Questo continuo movimento dell’anima esige un universo visivo senza confini, mutevole, plasmabile nel tempo e nello spazio, una “realtà aumentata”: frammenti sconfinati di natura, tremori che attraversano le forme, riflessi che interrogano, architetture che si espandono, un nuovo spazio tridimensionale emozionale in cui i cantanti vivranno le loro molteplici vite osservate da telecamere “live”, sguardi digitali che racconteranno l’opera».

L’opera inoltre vivrà di una seconda vita sullo schermo televisivo di RAI 5 in prime time giovedì 16 dicembre 2021, che svelerà un punto di vista sul racconto ancora diverso, grazie ad un ulteriore innesto in realtà aumentata realizzato da Davide Meda assieme all’equipe di Rai Cultura per la regia televisiva di Claudia De Toma, su progetto editoriale e artistico di Francesca Nesler curato da Nicola Pardini.

«È la prima volta che lavoro a un progetto in realtà aumentata, racconta il direttore Andriy Yurkevych, mi sento molto responsabile, ma facilitato in questo compito grazie all’estrema professionalità delle masse artistiche e dei tecnici del Teatro Carlo Felice, dove mi sento sempre a casa. Pagliacci, quest’opera dalla musica coloratissima, espressiva – una rarità in ambito musicale verista – mi colpisce sempre per la sua capacità di fare provare a chi l’ascolta emozioni vere, di coinvolgerlo nel profondo. La bellezza delle melodie, dell’orchestrazione, il teatro nel teatro, che si rispecchia anche nella musica la rendono un’opera tecnicamente sfidante, che richiede all’interprete molta sensibilità musicale e teatrale.

A contrasto, il brano di Francesco Filidei, assai complesso per l’orchestra, è un oggetto musicale completamente diverso, pensato come una composizione sinfonica, con un organico imponente caratterizzato da strumenti insoliti che permettono di creare suoni irreali – sussurri, soffi, gridi, venti – che riescono a “bussare” alle nostre porte più profonde».

Si ringrazia Nicoletta Tassa Solet per la gentile collaborazione