Vi torna?


… tutti coloro i quali diedero il proprio consenso ad ogni misura repressiva si convinsero che potevano ottenere la loro fetta di libertà comprimendo quella altrui …

Ricordate quando ci chiusero in casa, giusto un anno e mezzo fa, e ci fu chi cantava a squarciagola l’inno di Mameli sul balcone? A parte la giusta nemesi per chi stonava come la Jervolino con l’angina, furono in molti a perdere qualcosa, chi il lavoro, chi gli affetti, chi la salute mentale.
E quando imposero la chiusura delle attività commerciali per mettere tutta l’Italia in sicurezza? Ci fu chi accettò di buon grado questo “piccolo sforzo per riabbracciarci meglio domani”. Poi gli chiusero l’attività o li misero in condizione di dover fallire.
Quando poi impedirono le riunioni familiari (in modo stranamente asimmetrico: i nonni potevano visitare i nipoti ma non viceversa!) ci furono molti i quali – preoccupati di non mettere a repentaglio la salute o la stessa vita dei propri nonni – ritennero giusta questa misura. Poi i nonni morirono in solitudine e i figli e i nipoti non poterono dar loro l’estremo saluto.
Quando impedirono la scuola in presenza ci furono molti professori che plaudirono all’iniziativa. Si sa: la formazione a distanza è tanto comoda, soprattutto per i lavativi, tant’è vero che siamo ormai giunti al lumicino della conoscenza e i nostri ragazzi non sanno più nemmeno che erano Churchill o Nievo. Oggi gli stessi professori se non hanno il green pass non possono insegnare.
E quando sanzionarono chi non portava la mascherina all’aperto? Gli infermieri applaudirono gli interventi delle forze dell’ordine. Oggi se non hanno il green pass non lavorano e i poliziotti senza di esso non possono andare a mangiare in mensa.
Vi torna tutto ciò? Perché in definitiva, tutti coloro i quali diedero il proprio consenso ad ogni misura repressiva si convinsero che potevano ottenere la loro fetta di libertà comprimendo quella altrui, ma poi – come accade in ogni regime – anche gli utili idioti finirono per diventare bestie sacrificali.
Abbiamo subito di tutto e di più a causa di dilettanti improvvisati e inetti che per puro caso si sono trovati al governo, fuori luogo come un porchettaro in una sinagoga, senza che nessuno potesse legalmente impedirlo. Oggi rischiamo molto di più: la loro permanenza nella stanza dei bottoni è perniciosa e a nulla serve cercare di far valere le ragioni della logica, perché spiegare agli idioti non è inutile: è pericoloso. Per loro la stanza non deve avere bottoni, ma pareti bianche e imbottite, e ai loro stessi abiti dovrebbero sostituire i bottoni con maniche lunghissime e cinghie robuste.
Sono inutili come i muri di un cimitero, ma nessuno ha voluto fermarli e ora siamo sul filo di un rasoio. Come scrisse Brecht: “… Poi vennero a prendere me, e non era rimasto più nessuno ad impedirlo”.
Meditate gente, meditate.