Destinazione Manchester United


Ultima chiamata per Cristiano Ronaldo che da dice addio a Torino per trasferirsi a Manchester sponda United.
Ieri 28 agosto è iniziata una nuova epoca per la Juventus, che definiremo post-Ronaldo. Nella sfida contro l’Empoli davanti a ventimila tifosi non c’era più il portoghese al centro del club bianconero.
Dopo poco più di tre anni la storia con la vecchia Signora finisce qui, con 101 gol all’attivo, 2 scudetti, 2 Supercoppe italiane e 1 Coppa Italia. E’ probabile che proprio l’assenza di trofei europei ha, a poco a poco, minato ed affievolito il feeling con il mondo Juve. In realtà l’asso ex Real Madrid era stato acquisito dal club Agnelli precipuamente con lo scopo di mettere in bacheca l’agognata coppa dalle grandi orecchie. A tale scopo infatti, il 15 luglio 2018, Ronaldo era stato pagato dalla Juventus circa cento milioni di euro, con un ingaggio annuo di 31 milioni, cifre proibitive e fuori scala per il campionato italiano.
A stagione iniziata e con il mercato in chiusura il colpo di scena che mette fine ad uno stato di incertezza che serpeggiava negli ambienti nonostante le rassicurazioni pubbliche della società e private del giocatore. Il fatto che nella prima giornata di Serie A della Juventus, giocata contro l’Udinese, Ronaldo avesse iniziato dalla panchina è stato un indizio che non è passato inosservato.
Ciò che è andato poi in scena è un comportamento che non sorprende più. Cristiano Ronaldo non è il primo e non sarà certamente l’ultimo campione a cambiare repentinamente casacca. E’ la vita, ci sono le esigenze personali, bisogna sempre guardare avanti e poi ci sono i soldi, tanti soldi!
Considerato il valore economico stellare del giocatore non è stato facile per Jorge Mendes piazzare il suo migliore cliente: ha provato ad offrirlo sul ricco mercato del Parco dei Principi, a restituirlo al Real (rifiutato più volte), ed infine al City, dove i tifosi non l’avrebbero accolto bene, essendo un ex United. Proprio questa mossa però ha solleticato l’interesse dei Red Devils che, all’ultimo momento, hanno fatto virare la scelta del portoghese verso l’Old Trafford.
Queste le cifre dell’operazione: 28 milioni di euro circa per i bianconeri e contratto biennale per l’ex Real Madrid che a Manchester andrà a guadagnare circa 25 milioni l’anno, un po’ meno di quando prendeva alla Juve.
Evidentemente il giocatore ha accettato il lieve ridimensionamento per fare ritorno a casa, al Manchester United, squadra in cui ha vinto i primi trofei da professionista, dove ha giocato per sei stagioni dal 2003 al 2009 e dove presumibilmente chiuderà la sua prestigiosa carriera alle soglie dei 40 anni.
Dopo 12 anni finisce anche il marchio CR7. Al Manchester United la maglia numero 7 è già nell’armadietto del Matador Cavani, dunque, almeno per ora, dovrà indossare un altro numero.
Non è ancora chiaro come la Juventus intenda sostituirlo. Si parla del ritorno del promettente attaccante italiano Moise Kean, cresciuto proprio nella Juventus e ceduto due anni fa all’Everton, ma anche di Gianluca Scamacca del Sassuolo come lo stesso Raspadori.
La partenza di Ronaldo, come il trasferimento di Lukaku al Chelsea, senza dubbio dispiace perché impoverisce e ridimensiona il calcio italiano. La stessa cosa può dirsi per la Liga senza Messi.
Ma è possibile trovare qualcosa di buono anche in questi addii. I giocatori, per fortuna, vanno e vengono spostando posizioni ed equilibri ed anche i fuoriclasse, che tanto hanno contribuito alla storia del calcio negli ultimi anni, cambiando aria lasciano uno spazio che speriamo venga occupato da giovani talenti e da nuove idee.