Italia leggendaria alle Olimpiadi di Tokyo


Per l’uomo più veloce del mondo, Marcell Jacobs, una sola volta sul podio più alto non è sufficiente e dopo solo qualche giorno ci risale, questa volta assieme ai compagni della staffetta 4×100.
Che orgoglio questi italiani, che fierezza per l’Italia intera.
Mai ci saremmo aspettati simili e cotanto nobili risultati. Gli azzurri sul tetto del mondo, specialisti in discipline olimpiche da sempre ad appannaggio di nazioni molto lontane e distanti da noi, come gli USA o il Canada.
Questa di Tokyo 2020 rimarrà un’Olimpiade storica per il nostro paese che vanta un medagliere record mai visto prima (attualmente 39 titoli) con ben 10 ori, e che ori!
Le prime due imprese nella regina degli sport, si compiono domenica 1 agosto a pochi minuti l’una dall’altra.
Gianmarco Tamberi scrive una pagina di storia e regala all’Italia la prima medaglia nell’atletica leggera. L’azzurro conquista l’oro nel salto in alto al termine di una prova condotta in maniera quasi perfetta dall’inizio alla fine, sempre al comando. A cinque anni dall’infortunio alla caviglia, che lo aveva costretto a rinunciare ai giochi olimpici di Rio 2016, Gimbo ha atteso, ha lavorato ed ha trionfato saltando 2,37, a pari merito con il qatariota Barshim, con il quale ha concordato, a fine gara, di evitare lo spareggio e coabitare la medaglia più preziosa.
Nemmeno il tempo di esultare per la magica prova del salto in alto che Marcell Jacobs compie un’opera straordinaria vincendo la gara dei 100 metri piani in un tempo di 9”80, lo stesso di Usain Bolt. Mai un italiano aveva disputato la finale dei 100 metri, figuriamoci vincerla: un sogno che diventa realtà.
Ma l’atletica torna a stupire.
Quattro velocisti azzurri con le ali ai piedi hanno disputato una gara strepitosa, da urlo, per la gioia degli sportivi italiani. La staffetta 4×100 dell’Italia conquista la medaglia d’oro con il tempo di 37”50 che vale anche il nuovo record nazionale. Patta, Jacobs, Desalu e Tortu, il quartetto degli incredibili, firmano un trionfo leggendario che resterà scolpito nella storia dello sport italiano. Il podio si completa con l’argento della Gran Bretagna che giunge seconda al traguardo, in ritardo di un solo centesimo (37”51), e dal bronzo del Canada che ha concluso la prova in 37″70. Ancora una volta gli azzurri sono davanti agli inglesi che, dal calcio all’atletica, dopo la brexit non gli è riuscito più niente.
Ma chi sono i campioni olimpici italiani nella staffetta 4×100?
Filippo Tortu, che ha corso l’ultima frazione della gara azionando il turbo, è nato a Milano nel 1998 anche se il cognome rivela origini sarde per parte di padre. E’ considerato uno dei talenti italiani migliori nella velocità ed è stato il primo italiano della storia a scendere sotto i 10 secondi nei 100 metri nel 2018.
Marcell Jacobs, il bicampione olimpico per via della medaglia d’oro vinta nei 100 metri, ha 26 anni ed è nato a El Paso, in Texas, da madre italiana e padre statunitense. È cresciuto a Desenzano del Garda e gareggia da quando aveva dieci anni, dopo aver provato sia il basket che il calcio.
Eseosa Fostine Desalu, detto Fausto, è nato a Casalmaggiore (Cremona) nel 1994 da una famiglia nigeriana ed è diventato cittadino italiano quando ha compiuto 18 anni, nel 2012. È specialista dei 200 metri e ha giocato da piccolo a calcio. Nel 2016 ha corso i 200 metri in 20”31, terzo miglior tempo italiano dietro Pietro Mennea e Andrew Howe, poi nel 2018 si è migliorato scendendo a 20”13, secondo miglior tempo italiano.
Lorenzo Patta, il più giovane dei quattro, è nato a Oristano nel 2000. Ex giocatore di calcio, pratica l’atletica leggera solo dal 2016 vincendo la medaglia d’argento agli Europei under 20 del 2019 nella staffetta 4×100.
Quelle conquistate dagli azzurri sono vittorie pesantissime, ognuna narra una storia, frutto di sacrifici e dedizione. Raccontano di volontà ferree che si sono fatte strada tra mille ostacoli, difficoltà ed impedimenti giungendo al gradino più alto per profonda convinzione e determinazione, negando ogni accesso alla resa e ai cedimenti.
Questa è l’Italia che ci piace. Ed è da questa grinta espressa nello sport che l’Italia deve ripartire e riflettere tali risultati anche negli altri campi affinché si possa dire: “Gli Italiani? I più veloci al mondo che puntano sempre più in alto”.