Farsa Green Pass, dimenticati i mezzi pubblici locali. Ristoratori in rivolta


Tutto sulle certificazioni verdi Covid-19, Zone e livelli di rischio, spettacoli culturali, eventi sportivi, Sanzioni, Tamponi. No alla ristorazione al chiuso senza Green Pass, si a salire in metro senza il certificato.

Dal sito del Ministero della Salute e dall’esame del Decreto legge del 22 luglio 2021 che è in vigore dal 6 agosto scorso, si evince innanzi tutto, il che non è proprio cosa da poco, che è stato prorogato fino al 31 dicembre 2021 lo stato di emergenza nazionale.
Inoltre sono stati modificati i parametri che definiscono i livelli di rischio e consentono il cambio di “colore” alle Regioni e Province autonome, esteso l’utilizzo della Certificazione verde Covid-19 a diverse attività.

Vediamo, inoltre, in cosa consiste la certificazione verde per il COVID-19, anche detta “Green Pass” e quando risulta necessaria.

Sarà possibile svolgere alcune attività solo se si è in possesso di una Certificazione verde Covid-19 (green pass) che attesti di aver fatto almeno una dose di vaccino oppure essere risultati negativi a un tampone molecolare o rapido nelle ultime 48 ore oppure di essere guariti da COVID-19 nei sei mesi precedenti, anche in zona bianca:
* servizi per la ristorazione svolti da qualsiasi esercizio per consumo al tavolo al chiuso
* spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportivi
* musei, altri istituti e luoghi della cultura e mostre
* piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, limitatamente alle attività al chiuso
* sagre e fiere, convegni e congressi
* centri termali, parchi tematici e di divertimento
* centri culturali, centri sociali e ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, i centri estivi e le relative attività di ristorazione
* sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò
* concorsi pubblici.
La Certificazione verde COVID-19 non è richiesta ai bambini esclusi per età dalla campagna vaccinale (fino a 12 anni) e ai soggetti esenti sulla base di idonea certificazione medica, per i quali verrà creata una Certificazione digitale dedicata. Finché questa non sarà disponibile, possono essere utilizzate quelle rilasciate in formato cartaceo.

Zone e livelli di rischio
L’incidenza dei contagi resta in vigore ma non sarà più il criterio guida per la scelta delle colorazioni (bianca, gialla, arancione, rossa) delle Regioni e Province autonome. Dal primo agosto i due parametri principali saranno:
* il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19,
* il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19.

Misure per lo svolgimento degli spettacoli culturali
In zona bianca e in zona gialla, gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo e in altri locali o spazi anche all’aperto, sono svolti esclusivamente con posti a sedere preassegnati e a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, sia per il personale, e l’accesso è consentito esclusivamente ai soggetti muniti di una delle certificazioni verdi Covid-19.
In zona bianca, la capienza consentita non può essere superiore al 50 per cento di quella massima autorizzata all’aperto e al 25 per cento al chiuso nel caso di eventi con un numero di spettatori superiore rispettivamente a 5.000 all’aperto e 2.500 al chiuso.
In zona gialla la capienza consentita non può essere superiore al 50 per cento di quella massima autorizzata e il numero massimo di spettatori non può comunque essere superiore a 2.500 per gli spettacoli all’aperto e a 1.000 per gli spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala. Le attività devono svolgersi nel rispetto di linee guida adottate.

Misure per gli eventi sportivi
Inoltre per la partecipazione del pubblico sia agli eventi e alle competizioni di livello agonistico riconosciuti di preminente interesse nazionale con provvedimento del Comitato olimpico nazionale italiano e del Comitato italiano paralimpico, riguardanti gli sport individuali e di squadra, organizzati dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva ovvero da organismi sportivi internazionali sia agli eventi e le competizioni sportivi diversi da quelli citati si applicano le seguenti prescrizioni:
* In zona bianca, la capienza consentita non può essere superiore al 50 per cento di quella massima autorizzata all’aperto e al 25 per cento al chiuso.
* In zona gialla la capienza consentita non può essere superiore al 25 per cento di quella massima autorizzata e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 2.500 per gli impianti all’aperto e a 1.000 per gli impianti al chiuso. Le attività devono svolgersi nel rispetto delle linee guida adottate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana, sulla base di criteri definiti dal Comitato tecnico-scientifico

Sanzioni
I titolari o i gestori dei servizi e delle attività autorizzati previa esibizione del Green pass sono tenuti a verificare che l’accesso a questi servizi e attività avvenga nel rispetto delle prescrizioni.
In caso di violazione può essere elevata una sanzione pecuniaria da 400 a 1000 euro sia a carico dell’esercente sia dell’utente. Qualora la violazione fosse ripetuta per tre volte in tre giorni diversi, l’esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni.

Fondo discoteche
È istituito un fondo per i ristori alle sale da ballo.

Tutto ciò sembra bello, giusto e condivisibile ma poi, tra le righe, si leggono incongruità che fanno venire dubbi sul fatto che il Governo voglia davvero prendere il toro per le corna e combattere con effettiva decisione le possibili occasioni di contagio. Vediamo alcune perplessità.

Tamponi a prezzo ridotto
Il Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19 definisce d’intesa con il Ministro della salute un protocollo d’intesa con le farmacie e con le altre strutture sanitarie al fine di assicurare fino al 30 settembre 2021 la somministrazione di test antigenici rapidi a prezzi contenuti che tengano conto dei costi di acquisto. In realtà la situazione non cambierà molto rispetto all’attuale poiché un diciottenne, ad esempio, rispetto ai circa 22 euro attuali ne dovrà spendere ancora circa 18.
Insomma resta comunque una cifra consistente che non consentirà di pensare al tampone come uno strumento accessibile per tutte le tasche.

Scuola e università
Dal primo giorno di settembre sarà ufficiale l’obbligo della certificazione verde per il personale scolastico e universitario (inclusi gli studenti degli atenei). Professori e personale non docente dovranno possedere ed esibire la certificazione e i controlli spetteranno ai dirigenti scolastici.
Difficile, tuttavia, immaginare con quali risorse (non solo economiche ma anche di personale) i dirigenti scolastici e i presidi delle varie facoltà potranno fare fronte all’incombenza dei controlli e quale sarà l’impatto sulle lezioni il dover controllare, quotidianamente, il Green Pass di qualche migliaio di studenti, professori e altro personale scolastico per consentire l’accesso.

Trasporto pubblico locale e regionale
Anche sul fronte del trasporto pubblico, specie quello intraregionale e locale che nelle grandi città e nelle ore di punta è affollatissimo, il Governo fa molto rumore col Green Pass ma poi decide di non istituire alcun obbligo.
Introdotto dal primo settembre prossimo, infatti, il Green pass sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza (anche i bus, se attraversano più di due regioni) ma non sarà obbligatorio esibire il certificato sui mezzi del trasporto pubblico locale.
E’ stato spiegato che si prevede un affollamento dei mezzi pubblici locali al 80% considerata la prosecuzione di una quota significativa di lavoratori che rimarranno in smart working così come è presumibile ritenere che una una parte degli studenti rimarrà in DAD.

Noi, su questo punto, ci permettiamo di restare nuovamente alquanto perplessi poiché, anche in periodi pieni di smart working e di DAD, abbiamo rilevato bus e metro alquanto pieni e quindi potenziali luoghi di contagio: hai voglia a fare il distanziamento in fabbrica se poi, al mattino e alla sera sei pressato come sardine nel bus o in metro per andare e venire dal luogo di lavoro.
La decisione del Governo di spostare al primo settembre l’obbligatorietà del Green Pass per i trasporto e non renderlo obbligatorio per quelli locali e intraregionali ha il sapore di non affrontare il problema sin dall’estate per non pesare sugli spostamenti estivi (speriamo di non pagarla in autunno….) e, dal primo di settembre, di aggirandolo con motivazioni a nostrdio parere di comodo.
Nella buona sostanza, giacché c’è l’impossibilità pratica di non potere garantire un trasporto sicuro locale e regionale aumentando significativamente le corse (questo si che sarebbe utile a svuotare bus e metro…) e non potere istituire controlli efficaci all’accesso ai mezzi, si argomenta che il problema è ridotto o, addirittura, non c’è.
E, intanto, le nuove regole danno l’ennesima mazzata al settore della ristorazione. Dopo i lunghi mesi di insensate chiusure (a nostro avviso più sicuro pranzare in un ristorante che segue le regole anticontagio che salire su un bus…) ancora una volta il settore è messo all’indice con la pretesa che l’esercente istituisca veri e propri posti di blocco all’ingresso del locale dovendo contollare, nell’ordine, la validità del Green Pass e i documenti di identità degli avventori.
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Fonte: www.salute.gov.it