Il DdL Zan spiegato al popolo


Oggi è la vigilia di Natale. Sono ormai tre mesi che la proposta di legge Zan è stata convertito dall’assemblea di Montecitorio e, munita del rituale sigillo, è stata inserita nella raccolta di leggi dello Stato. La battaglia parlamentare è stata dura, strenua, ma alla fine ha vinto una maggioranza raccogliticcia di personaggetti avidi, litigiosi e nullafacenti, desiderosi soltanto del potere per il potere, provvisoriamente al timone della Repubblica in attesa del prossimo diluvio.
A nulla sono valsi gli strali della Lega, troppo invischiata in questo governo sono-come-tu-mi-vuoi, timorosa di perdere il prossimo treno elettorale e convinta che il termine ‘barcamenarsi’ significhi in realtà masturbarsi remando.
A nulla sono serviti i moniti dell’anziano fondatore di Forza Italia, che in questi giorni sembra sempre più un incitamento sportivo che non un partito, nonostante gli sforzi del Silvio biscionato di tentare ogni strada per riemergere dalla mota che segnerà il suo ineluttabile sprofondamento.
E che poteva fare la Meloni da sola?
Così ora la legge che presto sarà dichiarata incostituzionale dalla Consulta sta mostrando le prime conseguenze causate dallo sciagurato testo.
Nonostante le Feste siano ormai giunte a rasserenare un poco un popolo stremato dalle balle pandemiche, c’è un’aria pesante, quasi da tragedia imminente, e la gente sta sempre attenta a come si muove ma soprattutto a come parla, quasi che ciascun cittadino si senta circondato da delatori buonisti e politicamente corretti, pronti a denunciare ogni segnale di omofobia o di incitamento all’odio raziale.
Ha nevicato per tutta la notte. Stamani sono uscito di casa come un qualsiasi uomo libero, ma è stata una pessima idea. Ora vi faccio la cronistoria degli ultimi eventi:

7:30 spalo la neve davanti casa.
8:00 con quanto spalato faccio un uomo di neve.
8:10 passa una femminista e mi chiede perché non ho fatto una donna di neve.
8:15 faccio una donna di neve.
8:17 la mia vicina femminista si lamenta del seno voluminoso della donna di neve perché dipinge le donne di neve come oggetti.
8:20 una coppia gay che vive lì vicino mi guarda storto lamentandosi del perché non ci sono due uomini di neve.
8:22 un transessuale passando mi dice che avrei dovuto fare un uomo di neve con parti rimovibili.
8:25 dei vegani che abitano in fondo alla via si lamentano della carota usata come naso dicendo che è cibo e non una decorazione per pupazzi.
8:28 passano delle persone di colore e mi danno del razzista perché la coppia di neve è bianca.
8:31 dei musulmani sull’altro lato della strada chiedono che la donna di neve indossi un burka.
8:40 arriva la polizia dicendo che alcune persone si sono offese.
8:42 la mia vicina femminista si lamenta per la scopa che fa apparire la donna umiliata e costretta a svolgere lavori domestici.
8:43 un funzionario del ministero per le Pari Opportunità arriva e mi minaccia di denuncia.
8:45 dei reporter del tg 3 e Tg la 7 si avvicinano chiedendomi che differenza c’è tra l’uomo e la donna di neve. Io rispondo “le palle” e mi accusano di sessismo.
8:51 Alexandro Checca Pavone dai teleschermi di Telelecco denuncia un insostenibile odio razziale che si sta diffondendo anche tra i bambini che giocano con la neve.
9:00 appaio al telegiornale come sospetto terrorista, razzista, omofobo e intenzionato a sollevare problemi durante il maltempo.
9:10 mi chiedono se ho dei complici. 9:15 mi arrestano.