“Variabili non considerate”, Renato Costa ci trascina in un mondo in piena crisi di valori


Renato Costa con il romanzo “Variabili non considerate” edito per conto della Edizioni Beroe nel mese di maggio, può essere ritenuto senza dubbio una voce nuova da tenere d’occhio in futuro. La storia che ha raccontato è un misto di angoscia, riflessione e disturbo. La decisione di immettere all’interno della narrazione tanti volti e tante voci accentua la natura voyeuristica del lettore e soprattutto dell’uomo, che da spettatore esterno si trova ad assistere al disgregamento di vite segnate per l’appunto da una sfilza di eventi dall’accentuato valore metaforico. «Qualsiasi scelta ti presenta il suo conto nel corso degli anni e, anche se pensi di poter gestire ogni situazione, ci sarà sempre una variabile non considerata, un imprevisto che cambierà la tua vita facendo crollare un castello di carta solido come le tue convinzioni» si legge nel testo e in un modo o nell’altro tutti i protagonisti del romanzo vengono sfidati dalla sorte alla resa, facendo credere loro di poter avere il pieno potere sulle cose e sugli eventi. Lo sa bene Davide Nomadi, la cui fame d’amore lo porterà ad incrociare lo sguardo per ben due volte con la morte truculenta; lo sa bene Fatma, che dopo essersi finta un’altra persona, per un insano nonché ambiguo gesto verrà trucidata dall’abuso di potere di un gendarme francese. Lo sanno bene anche Calogero e Federico, la cui sconsiderata propensione per l’illecito finirà per distruggere in mille pezzi vite e famiglie. Le atmosfere di “Variabili non considerate” sono decadenti, in disuso. Costa rappresenta un mondo in crisi, soprattutto di valori che vediamo incarnata in piccola parte nella “tastiera” di Marco, blogger di successo che ci fa entrare a tutto tondo nel suo mondo social, pregno di like, commenti e dirette con i followers. Marco è la rappresentazione vivente dell’italiano medio, di quello che talvolta nella terminologia moderna è definito “leone da tastiera”, colui che si limita ad infangare qualcuno o a fornire la propria non richiesta e men che meno obiettiva opinione su un argomento clou, un fatto di cronaca nella fattispecie della storia narrata; crisi che vediamo estesa in larga scala a tutto il mondo dei corrotti e dei farabutti che lo popolano, nefandi e loschi individui che alimentano il crimine e che soprattutto, come Federico e Calogero commettono il più infimo degli atti a cui si possa fare appello, l’autocommiserazione e soprattutto l’autoassoluzione, credendo sfrontatamente che un illecito possa risultare meno grave se commesso “per salvare l’azienda destinata alla bancarotta” o “per non far mancare nulla alla famiglia.”

Casa Editrice: Edizioni Beroe
Genere: Thriller erotico (V.M. 14)
Copertina e illustrazioni: Teresa Bonaccorsi
Pagine: 162
Prezzo: 13,00 €

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Fonte:
Francesco Lavorino
Addetto Stampa Il Taccuino Ufficio Stampa