La Brambilla animalista a modo suo


L’ex ministro Pdl ha fatto della battaglia a favore degli animali il suo vessillo. Ma per molti anni è rimasta socia di un’azienda che commercia prodotti ittici.

Per certi animalisti alcuni animali sono esseri da amare. I cani e i gatti, ad esempio. Gli uccellini dei boschi, le tigri, i delfini, le balene… Alcuni altri invece si possono catturare, uccidere per asfissia e rivendere, come i pesci. Altri sono bestie da macello: maiali, mucche, conigli, galline, anatre, oche, cavalli, tacchini, struzzi e chi più ne ha più ne metta, da rivendere a pezzi nelle macellerie.
Lungi da me, idolatra della fiorentina, criticare i carnivori. Ma ci sono alcuni individui estremamente critici nei confronti della caccia e della dieta a base animale, che predicano l’alimentazione vegetariana o addirittura vegana, ma poi fanno come quel prete che si scagliava contro le adultere dal pulpito e poi provvedeva personalmente a crearne alcune.
L’ex Ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla è ormai diventata in Italia la paladina degli animalisti. Con le sue nette prese di posizione contro la caccia e la vivisezione, si è guadagnata da più parti molti plausi, e molte critiche. Finalmente qualcuno, avranno pensato gli animalisti più attenti, lassù “in alto” fa davvero qualcosa per gli animali!  Ma è proprio così? Secondo alcune fonti giornalistiche e varie associazioni venatorie, la signora Michela Vittoria Brambilla commercia in animali morti. Acquista cadaveri di animali uccisi, e li rivende. La Brambilla, animalista convinta, ha iniziato come proprietaria di una nota salumeria milanese, il “Salumaio di Montenapoleone”, e gestisce – o ha gestito – due aziende di prodotti alimentari animali surgelati: il Gruppo Sal S.p.A. e la Sotra Coast International.
Tra i suoi propositi c’è anche la sospensione della caccia e non sono mancate parole al veleno da parte della stessa Brambilla che hanno indispettito chi pratica l’attività venatoria. Secondo l’imprenditrice, infatti, i cacciatori sono per lo più anziani e avrebbero le mani tremanti, ragione per cui sarebbero necessarie visite mediche approfondite. Tuttavia, come abbiamo visto, la sua battaglia contro la caccia e in difesa degli animali appare per lo meno incoerente. Vediamo meglio: come detto, l’ex titolare del Ministero del Turismo è stata proprietaria di una nota salumeria milanese per poi diventare socia fondatrice di un’azienda che si occupa di pesce surgelato e affumicato dal 2001 al 2013 (dato riferito al direttore di “Caccia Passione” da Rinaldo Sidoli del Centro studi Movimento Animalista).
Questa oramai ex partecipazione societaria era nota da tempo e ha bisogno di alcune precisazioni. In effetti, si è detto spesso che la Sotra Coast International pratica la pesca industriale, mentre invece si occupa più specificatamente di importazione ed esportazione di prodotti ittici. Il volume di affari è stato quantificato in 45 milioni di euro l’anno. Il commercio riguarda soprattutto gamberi surgelati e salmone affumicato.
Alle critiche di chi l’ha definita incoerente, Michela Vittoria Brambilla rispose a suo tempo sdegnata di non potersi rifiutare di commercializzare il pesce. A quanto pare le stanno a cuore le sorti di cani, gatti e di tanti altri animali, ma evidentemente quelle dei pesci non le ispiravano molta tenerezza. Ma ultimamente qualcosa deve essere cambiato per la “rossa salmonata”, come la definiscono i più maligni, infatti dopo aver presentato varie proposte di legge animaliste, ne ha sfornata un’altra che mira a favorire la cultura dell’alimentazione vegetariana e vegana (che proibisce il pesce) in Italia e si è anche appreso che è diventata socia di maggioranza di una società che importa alimenti e cibi per menù ‘cruelty free’ ovvero senza vittime animali, e in un passato recente ha presentato con famosi chef stellati alcuni piatti in questo stile. Così finalmente per l’on. Brambilla profilo pubblico e interessi privati sembrano trovare alla fine una felice sintesi tra cuore e portafogli.

Fonti:
www.cacciapassione.com
https://espresso.repubblica.it
www.lucascialo.it