Biancaneve, il principe e il politically correct


Ha sollevato un polverone la critica feroce dei soliti decerebrati ‘politically correct’ contro la nuova attrazione del parco divertimenti Disneyland Paris dedicata alla fiaba di Biancaneve
Il popolo dei nullapensanti è sempre molto rumoroso nelle sue manifestazioni e trova sempre qualche squinternato giornalista pronto a dargli corda, ché, altrimenti, sarebbero subitaneamente messi in salamoia e zittiti dalla loro stessa insipienza.
Le fiabe dei fratelli Grimm sono, nella versione originale, molto diverse delle versioni edulcorate che vengono lette ai bambini per farli addormentare. Se sapessero come in realtà erano state scritte originariamente, piene di fitte foreste popolate da streghe, goblin, troll e lupi in cui accadono terribili fatti di sangue, così come voleva la tradizione popolare tipica tedesca, i poveri bimbi non riuscirebbero a dormire per molte notti!
Anche la fiaba di Biancaneve non fa eccezione ed è molto più cruda di come Walt Disney la raccontò magistralmente nel lontano 1937. Vediamo dunque com’è andata in realtà e cerchiamo di capire quante e quali volte il codice penale è stato infranto dai protagonisti.
La matrigna di Biancaneve, dopo aver sposato il sovrano vedovo, trova il modo di assassinarlo. Non paga, sapendo che avrebbe solo temporaneamente ereditato il gruzzolo e il trono, convince un cacciatore a portare la figlia nel bosco e sgozzarla (circonvenzione di incapace, omicidio premeditato, istigazione a delinquere, diffamazione della categoria dei cacciatori). E vuole i polmoni e il fegato in pegno come testimonianza dell’avvenuto infanticidio (vilipendio, mutilazione e occultazione di cadavere, probabile cannibalismo, lasciando stare che la stronza non riesca a distinguere il cuore di un cinghiale da quello di una donna… è anche ritardata!). La giovane si rifugia per mesi presso 7 nani minatori. Sette! Ricordate che è minorenne…
Alla fine, non riuscendo a venirne fuori (sembra Letta coi grillini) la maledetta decide di avvelenarla con lo stratagemma della mela dopo essersi travestita da innocua vecchina (furto di identità, tentato omicidio, spaccio di arte medica, falso ideologico, detenzione di veleni senza autorizzazione). Lei si addormenta, non muore ma va in coma. Alla fine il principe azzurro s’innamora del cadavere (necrofilia, atti osceni) e chiede ai nani di poterla potare con sé (corruzione). Nel trasportarla con la bara di cristallo al suo castello, accidentalmente la sveglia dal coma. Ooh… è la prima cosa non orrenda che le capita da anni… lei si innamora e lo sposa, eredita trono, regno, quattrini e accoppa la stronza. È interessante leggere in che modo: «Erano state preparate per la madre delle scarpe di ferro incandescenti. Fu costretta a indossarle e danzare e danzare, fino ad avere i piedi orribilmente bruciati, e senza poter smettere fino a quando, ballando ballando, fu lei a cadere a terra morta.»
E in tutto questo delirio di crimini che manco tre puntate di quarto grado basterebbero a descrivere, voi, ritardati acefali, vi preoccupate che il bacio del principe non fosse “consensuale”?