Gite e pellegrinaggi


“A volte ci entusiasma più la locandina della marcia che la marcia stessa”. (S.S. Papa Francesco)

Nonostante il periodo attuale in cui, per la pandemia, non è possibile muoversi come prima, voglio parlare di viaggi.

Tanti sono sempre stati i pullman di gran turismo che specialmente in estate affollano le nostre città e le nostre arterie autostradali. Questi pullman offrono ogni tipo di confort per i tanti viaggiatori, a seconda delle necessità del viaggio intrapreso. Ogni viaggio sia esso culturale, religioso, sportivo, personale ha il suo carisma.

Mi soffermo sui viaggi religiosi che si distinguono fra gli altri; semplificando si possono suddividere in: gite turistiche, turismo religioso o pellegrinaggi.

La gita turistica è un viaggio fatto insieme con gli amici per divertirsi, conoscere luoghi diversi e farsi una piccola cultura sui luoghi e i paesi visitati.

Il turismo religioso invece è una gita che ci porta a visitare luoghi santi in cui si cerca di capire e di godere del messaggio che ci viene dagli edifici religiosi, dalle statue, dai dipinti e affreschi lasciati dai nostri avi, per celebrare e suscitare in noi sentimenti di ammirazione e di fede attraverso il ricordo di avvenimenti della storia religiosa, sia si tratti di religione cattolica o di altre religioni.

Il pellegrinaggio invece è un partecipare attivamente ad un cammino di conversione verso un luogo santo che ci ricorda e che prefigura la nostra vita proiettata verso la Gerusalemme celeste: il Paradiso. Durante questo cammino si prega Dio Padre che renda sicuro e agevole il nostro passo, affinchè senza ostacoli, ci permetta di arrivare sicuri alla nostra meta e che ci conceda una vita sana e felice.

Dovendo scegliere, io preferisco quest’ultimo, perché mi dà la possibilità di visitare i luoghi sacri con più attenzione, partecipare alla S. Messa e pregare tutti insieme.

Purtroppo negli anni passati ho potuto sperimentare alcuni pellegrinaggi, organizzati dalle varie agenzie di viaggio, nei quali, non avendo una buona guida spirituale, di pellegrinaggio c’era solo il nome.

Inoltre, spesso per necessità, i pellegrinaggi vengono organizzati all’ombra del campanile, come referente la parrocchia, ma anche su questo sono abbastanza scettico, si rischia di conoscere bene l’itinerario della gita dimenticando da dove si è partiti.