PsicologicaMente – Ipersensibilità: le persone altamente sensibili (PAS)


“Sei una frignona!”
“Non fare i capricci”
Voci del passato? E che dire di questa frase pronunciata con le migliori intenzioni: “sei troppo sensibile per essere felice?”
Se siete simili a me, avrete sentito tante volte frasi simili a queste, e avrete forse pensato che in voi c’era qualcosa di diverso. Anch’io mi ero convinta di avere un difetto di fondo, che dovevo nascondere e che mi condannava a una vita di secondo piano. Pensavo di essere sbagliata”.
(tratto da: E. Aron, Persone altamente sensibili)

Questa settimana vorrei affrontare un argomento che a prima vista potrebbe apparire comune e scontato ma che, in realtà, è estremamente particolare ed anche molto attuale, mi riferisco al mondo delle PAS, sigla con la quale ci si riferisce alle Persone Altamente Sensibili.
Mi spiego meglio: a tutti noi capita di imbatterci in persone così sensibili da apparire addirittura strane. Talvolta piangono, ridono, si rabbuiano, si deprimono o si allietano per eventi o ragioni che ai più potrebbero apparire banalità o comunque circostanze insignificanti.
Certamente non passa inosservato che si tratta di individui ipersensibili, tanto da renderli particolarmente emotivi difronte ad un sorriso, ad un gesto di gentilezza, ad un ricordo.
D’altro canto sono altrettanto suscettibili al rumore, al disordine, alla fretta, immersi in una situazione di caos questi soggetti possono rischiare di essere colti addirittura da panico, quindi vertigini, paura ed ansia.
Come accennavo esiste un termine tecnico coniato appunto per definire queste persone, ovvero “Highly Sensitive Person” (HSP), tradotto in italiano “Persone Altamente Sensibili” (PAS).
Questo termine fu coniato nel 1986 dalla psicologa americana Elaine Aron allorché ella decise di affrontare ed approfondire scientificamente la realtà di quelle persone più sensibili di altre agli stimoli sia esterni che interni.
Ma, in effetti, cosa significa essere più sensibili? E’ solo una questione di sensazioni o è qualcosa di scientificamente provato? Vale la pena ricordare che non si tratta affatto di una patologia ma di soggetti che sono semplicemente caratterizzati dalla reazione intensa agli stimoli ambientali, a causa di un’indole ipersensibile. Non è né un dono né un difetto ma semplicemente un modo di essere.
Le persone definite HSP sono caratterizzate da alti livelli di consapevolezza e reattività emotiva, tale circostanza non rappresenta certamente un disturbo ma parte del carattere, un quid pluris con cui imparare a convivere, comprendendone aspetti positivi e negativi.
Certo essere una persona altamente sensibile non è facile in una realtà come la nostra, un mondo in cui siamo ripetutamente bombardati da notizie terribili ed il rischio di entrare in depressione è dietro l’angolo è sicuramente molto facile che persone siffatte possano sentirsi incomprese e quindi tendere ad isolarsi. Di sicuro avranno paura di quello che gli altri possono pensare di loro , di essere considerati “diversi” e questo perché sanno che gli altri non “sentono” quello che loro percepiscono. Le PAS, essendo particolarmente empatiche, si lasciano prendere dalle emozioni degli altri, tralasciano le proprie per dedicarsi pienamente al supporto altrui. Questa ipersensibilità però può essere di difficile gestione, soprattutto quando fuori c’è una folla caotica di persone che, stressate dalla frenesia quotidiana, buttano uno sguardo veloce ma poi passano oltre.
L’intensità con cui le PAS vivono le emozioni può diventare devastante, e questo soprattutto quando queste suggestioni sono negative, ecco che compare il bisogno di imparare strategie per regolare la questa speciale emotività.
Altra caratteristica delle persone altamente sensibili è l’essere capaci di stringere grandi amicizie, riescono a far sentire l’altro al sicuro perché percepiscono tutto, gioia, dolore, turbamento… Nasce però un problema: esse si immedesimano così tanto da godere delle gioie ma rischiano anche di soffrire per i dolori altrui.
Ma c’è qualcosa di “fisicamente diverso” nelle persone altamente sensibili?
In effetti è stato provato che i cervelli di queste persone in realtà funzionano in modo leggermente diverso: uno studio effettuato tramite una risonanza magnetica ha verificato la sussistenza di un’attività continua e intensa dei neuroni specchio, che risiedono nella corteccia frontale inferiore del cervello e che si attivano sia quando si compie un’azione che quando si osserva la stessa azione compiuta da un altra persona. In pratica le stesse emozioni vengono provate da chi fa un’azione e da chi la osserva, quindi una PAS prova le stesse emozioni di chi ha difronte.
Lo studio ha ulteriormente evidenziato un’attività molto più sviluppata del lobo dell’insula, che è fondamentale in diverse funzioni legate all’emotività, tra cui la percezione, il controllo motorio, l’auto-consapevolezza, le funzioni cognitive e l’esperienza interpersonale. L’insula è stata definita come “la poltrona della coscienza” perché raccoglie la maggior parte dei pensieri, delle intuizioni, dei sentimenti e delle percezioni.
Le persone altamente sensibili non sono persone strane o diverse, semplicemente si tratta di soggetti che sono in grado di processare più profondamente le informazioni che ricevono.
Si possono indicare in linea generale 8 caratteristiche ricorrenti nelle PAS:
1. Reagiscono in modo eccessivo agli stimoli ambientali, percepiscono fastidio da situazioni che di solito passano quasi inosservate, come le luci brillanti, il disordine, un tono di voce leggermente più alto, un odore sgradevole. Potrebbero, a titolo di esempio, rifiutare alcuni vestiti perché il contatto di questi sulla pelle gli risulta sgradevole, oppure possono provare vertigini in una stanza disordinata. Tali sensazioni sono così intense da causare irritazione, depressione e voglia di fuggire.
2. Tendono a sentirsi incomprese, non comprendono perché le altre persone non reagiscono come loro. Ad esempio, potrebbero trovarsi insieme ad un gruppo di amici e sentirsi nauseate per un odore che gli altri non percepiscono oppure percepire disagio a causa dell’arredamento che a parer loro sarebbe antiestetico. Tale differente sensibilità li induce a pensare di essere persone “rare”, quindi si sentono incomprese, soprattutto in ambienti dove prevale l’estroversione, la razionalità e la fermezza.
3. Sono molto empatici, quindi molto sensibili ai sentimenti degli altri, tanto di un amico quanto anche di persone che non conoscono. Questo, come dicevamo, li porta a soffrire e preoccuparsi eccessivamente per problemi che non li coinvolgono direttamente, come se portassero il peso della sofferenza del mondo sulle loro spalle. Ecco che queste persone possono subire profondamente il dolore altrui e le ingiustizie, proprio come se li vivessero sulla propria pelle.
4. Camminano ad un ritmo più lento, a volte sentono quasi che il mondo giri troppo velocemente intorno a loro. Hanno un personale ritmo e non si lasciano contagiare dalla frenesia che segue la società. La fretta non è per loro, li fa sentire male, gli fa avvertire la sensazione di perdita del controllo.
5. Faticano a prendere le decisioni poiché catturando dettagli che passano inosservati agli altri, finiscono per disporre di informazioni maggiori e più dettagliate. In taluni casi questo può rappresentare un vantaggio, altre volte può generare difficoltà nel prendere le decisioni. Tendono a pesare eccessivamente ai pro e contro, anche in situazioni semplici, come quando si tratta di scegliere dal menu di un ristorante. Quindi, nel gruppo di amici, la persona altamente sensibile è quella che prende sempre più tempo per decidere, che deve riflettere più degli altri.
6. Hanno un intuito acuto. Esiste una teoria secondo la quale l’intuizione non sarebbe altro che la capacità a livello inconscio di catturare una maggiore quantità di dettagli, dargli un ordine e, partendo da questo, elaborare una probabile conclusione. Questa idea spiega perfettamente perché le PAS sono anche più intuitive. Essendo in grado di percepire anche i più piccoli dettagli, queste possono sviluppare inconsciamente un quadro più dettagliato della situazione e stabilire con una certa sicurezza che cosa potrebbe accadere.
7. Godono della solitudine. Spesso preferiscono svolgere delle attività in solitario che gli permettano di godere del mondo dalla loro prospettiva. Di solito, si sentono più a loro agio in piccoli gruppi ed evitano folle e caos. Alcune sono timide e odiano essere al centro dell’attenzione, Tuttavia almeno il 30% delle persone altamente sensibili sono estroverse grazie alla formazione ricevuta da piccole.
8. Sono più sensibili alle critiche, reagiscono più intensamente ai giudizi negativi dato che li prendono seriamente e soprattutto come qualcosa di personale, soprattutto perché tendono ad essere perfezioniste. Il desiderio di evitare le critiche e l’estrema empatia spesso le inducono ad essere molto gentili ed educate. Queste persone non abbandonano mai il carrello della spesa nel parcheggio del supermercato e non cercano di passare davanti agli altri in una fila, perché rispettano le regole dell’educazione e cercano di compiacere gli altri. Inoltre, di solito sono i primi a notare che qualcuno si sta comportando in modo inappropriato, ma probabilmente non glielo faranno notare.
In conclusione se dovesse capitarvi di imbattervi in una persona altamente sensibile sarà questa certamente un’occasione importante ed auspicabile per vivere un’esperienza profonda, dalla quale trarre energia. Ricordate però di fare anche attenzione perché si tratta di persone in grado di cogliere ogni caratteristica, soprattutto le più nascoste, dell’interlocutore e possono dimostrarsi assai esigenti perché bisognosi di confrontarsi con una sensibilità simile alla propria, sicché anche piccole incomprensioni possono portare a frustrazione e forti delusioni.
Se, d’altro canto, ritenete di rientrare nella categoria delle PAS allora vi do un consiglio: imparate ad accettarvi, abbracciate il vostro lato umano e soffermatevi sui vostri punti di forza, individuate ed amate il vostro lato migliore ma anche le vostre debolezze (del resto sono soprattutto queste a rendervi speciali) e soprattutto provate a ridimensionare le aspettative su chi vi sta intorno, non tutti affacciano al mondo dalla stessa finestra.

Notazioni Bibliografiche:
-E. Aron, “Persone altamente sensibili”
-F. Bosco, “Mi dicevano che ero troppo sensibile”
-N. Travaini, “Il dono delle persone sensibili. Guida pratica per fare dell’ipersensibilità il nostro centro di equilibrio”