Il tramonto delle corazzate


Con l’inizio della Seconda Guerra Mondiale le marine militari delle grandi potenze puntavano ancora sulle corazzate e sugli incrociatori da battaglia.
Però le cose erano cambiate con l’avvento delle portaerei e dell’aviazione.
A inizio guerra le portaerei non erano molte.
Nelle forze dell’Asse gli unici che costruirono portaerei furono i giapponesi, che però puntavano soprattutto sulle corazzate.
Britannici e statunitensi avevano delle portaerei anche se le loro flotte avevano avevano soprattutto navi da battaglia.
L’unico combattimento tra navi da battaglia di una certa importanza fu la famosa caccia alla corazzata tedesca Bismarck., finita come si sà con l’affondamento della nave tedesca.
Nel corso della guerra si vide che le corazzate erano indifese dai bombardieri dell’aviazione.
Non tutti capirono questa novità. I giapponesi continuarono a costruire corazzate di grandi dimensioni come la Yamato che fu distrutta dai bombardieri americani con facilità.
L’Italia non costruì nemmeno una portaerei. Nel corso della guerra anzi costruì un’altra corazzata, la Roma, che fu affondata da un solo aereo con un missile telecomandato.
I tedeschi capito l’inutilità delle corazzate costruirono soprattutto sommergibili.
Chi più di tutti capì l’inutilità delle corazzate furono gli americani che misero in campo una serie impressionante di portaerei.
Ancora oggi la marina statunitense è fortissima proprio per le sue portaerei.