I tragici errori del governo Conte: qualcosa comincia a trapelare


La scorsa settimana sulle pagine del settimanale tedesco Der Spiegel è stata pubblicata un’inchiesta-denuncia che suona come un micidiale atto d’accusa indirizzato contro il governo di Giuseppe Conte e il ministro della Salute Roberto Speranza, riguardo ai centomila morti causati dalla pandemia in Italia e all’indagine che hanno aperto i giudici di Bergamo, dalla quale potrebbe scaturire il “processo del secolo”.
Sull’edizione online del settimanale tedesco è stato pubblicato un lungo reportage che allinea tutti gli elementi in possesso degli inquirenti e noti a chi ha denunciato tutte le carenze dell’azione deli governo italiano alla comparsa del Coronavirus. Secondo il settimanale tedesco viene voglia di rispedire al mittente l’enfasi che Conte poneva sul cosiddetto “modello italiano apprezzato da tutto il mondo”, con cui condiva le sue ipocrite apparizioni mediatiche.
L’accusa dello Spiegel è di aver causato buona parte di quei morti per incapacità di intervento. E le accuse che ci piovono addosso dalla Germania sono pesantissime, anche se, come nota il senatore azzurro Maurizio Gasparri, il responsabile politico Roberto Speranza resta ancora incollato alla sua poltrona.
Di fronte alla denuncia di Der Spiegel non si può più rimanere muti di fronte alla domanda che ci pongono i giornalisti tedeschi: “Era possibile evitare questi morti?”
Eppure il ministro non risponde neanche a noi italiani e parla solo con i giornalisti che non gli pongono domande scomode. Ma gli italiani hanno diritto di sapere se sono stati trattati come cavie da chi non ha saputo fronteggiare la pandemia.
È durissimo il giornale tedesco: “Gli errori commessi sono stati insabbiati. Per questo sono morte delle persone? Genitori, nonni, coniugi?”.
Aggiungono gli autori del servizio che «l’ex premier Giuseppe Conte ed il suo ministro alla Sanità sono stati già ascoltati, mentre da mesi vengono alla luce nuove omissioni. Da tempo non è più questione di tragici casi singoli, ma di un fallimento generale e di insabbiamento”.
Ora, di fronte a prese di posizioni così dure – e assolutamente argomentate nell’inchiesta giornalistica – l’Italia può davvero pensare di rifugiarsi nel vuoto delle risposte?
Non spiegare il perché di una inerzia ingiustificata?
E saranno proprio i magistrati di Bergamo – titolari dell’inchiesta principale – a dover agire con maggiore rapidità. Perché finora si è sfiorato qualche pesce piccolo nella burocrazia. Ma è chiaro che nessuno può tirarsi fuori dalla catena di comando politico. E gli inquirenti ormai avranno capito che la domanda di giustizia è enorme: che cos’altro deve succedere se persino fuori Italia hanno capito quello che è accaduto?
Basti pensare all’incredibile storia di un piano pandemico bloccato al 2006, quindici anni sono trascorsi invano attraverso ministri e dirigenti del dicastero della Salute che si sono bellamente infischiati del dovere dell’aggiornamento delle misure.
Ma c’è di più: Der Spiegel ci informa anche dell’esistenza di un rapporto dell’organizzazione mondiale della sanità durissimo verso la gestione del contrasto alla pandemia da parte italiana, poi nascosto per non infastidire il ministro Speranza. Il settimanale ci va giù pesante e riferisce della denuncia collettiva presentata alla Procura di Bergamo da oltre 500 famiglie italiane. «Le accuse sono pesanti», e prosegue: «…L’Italia avrebbe reagito in ritardo e in modo sbagliato alla pandemia”.
A quanto scrive il settimanale anseatico l’ex premier Giuseppe Conte ed il suo ministro alla Sanità sono già sotto indagine da parte della procura bergamasca, ma in Italia nemmeno una parola è stata scritta sull’argomento. Perché? Ci chiediamo. Cos’ha di così prezioso e intoccabile questo laureato in scienze politiche che da anni imperversa nella politica italiana pur facente parte di un partito con numeri da prefisso telefonico?
Perché nemmeno Draghi riesce a liberarsene? Gli è stato imposto da Mattarella? E se così fosse, per quale motivo? Solamente per non cambiare la testa della catena di comando a pandemia in corso? Non ci pare un motivo sufficiente. Tanto più che le sue conoscenze di medicina, incluse virologia, infettivologia e immunologia non sono certo le più accreditate! Ma allora cosa c’è sotto?
Sarà interessante seguire (se potremo) l’inchiesta bergamasca per trovare magari una risposta a questo curioso busillis.
Almeno con il primo governo Conte avevamo un medico come Ministro della Salute (Giulia Grillo), ma probabilmente era sprecata in un ruolo che è divenuto marginale da quando il sistema sanitario italiano è stato demolito dalle burocrazie regionali, così si è pensato di ritornare agli standard precedenti (la Lorenzin addirittura aveva il solo diploma di maturità classica!).
Gli avvocati dei familiari di molte vittime hanno già consegnato agli inquirenti numerosi dossier – racconta l’informatissimo settimanale tedesco – “nei quali viene elencato un gran numero di errori ed omissioni. Da una parte dei documenti emerge che gli esperti avevano avvertito che era in corso una epidemia con un tasso di contagio superiore a 2,0, ossia in cui ogni paziente stava contagiando almeno altre due persone. Era un allarme-slavina, che evidentemente non è stato ascoltato”.
Nonostante si sia soliti dire che occorre aver fiducia nella magistratura, non siamo così ottimisti. Perché purtroppo la magistratura italiana è “anche” il caso Palamara, sono anche le decine di anomalie di cui si è macchiata nei decenni questa supercasta. E vedendo quanto ci impiega il sistema politico a rimuovere una caricatura di ministro la cui unica soluzione al problema è “chiudere tutto”, permetteteci di continuare a coltivare il nostro pessimismo.
Che poi, se un giorno ci sveglieremo con un nuovo ministro (magari medico!) saremmo ancora più contenti.