USA: nei disegni di Belansky lo spettro d’una nuova secessione


USA, Inauguration Day – Con questi due disegni di soldati confederati, liberamente interpretati, vorrei rendere omaggio alla storia dell’esercito sudista.
Come è noto la Confederazione combattè una autentica guerra di popolo per difendersi dall’aggressione unionista.
Il Sud aveva una economia in contrasto con quella del Nord. Il Sud era per il libero mercato mentre il Nord per una politica economica protezionista.
Si trattava comunque di due entità troppo diverse tra loro per andare d’accordo.
Secondo me non regge il tema della schiavitù. Per me l’abrogazione della schiavitù fu usata come un’arma di propaganda contro il Sud. Bisogna dire che ebbe i suoi effetti.
Non tutti sanno, tanto per dimostrare che i confederati non combatterono per difendere la schiavitù , che il Sud liberò i suoi schiavi all’inizio del 1865. Purtroppo per i confederati poche settimane dopo ci fu la resa del Sud. Solo poche migliaia di schiavi furono liberati dai confederati.
Nell’immediato dopoguerra il Sud fu brutalmente colonizzato e umiliato.
Ancora oggi porta i segni della sua storia.
Certi atteggiamenti, in questi giorni, come quello di togliere le statue dei presidenti degli Stati Uniti di origine del Sud da parte della speaker della camera Nancy Pelosi danno l’impressione di odio nei confronti dei discendenti dei confederati.
Vorrei dire che queste azioni non possono che buttare olio sul fuoco di una situazione già abbastanza delicata.
C’è il possibile rischio di una guerra civile. E la responsabilità è anche, secondo me, da parte delle frange più radicali del partito democratico attuale.
Tutto questo è solo la mia personale opinione. (Igor Belansky)

Una situazione difficile, quella americana, del passaggio di consegne tra Trump e Biden, troppo avvelenata da una guerra mediatica che è andata molto oltre i confini USA interessando tutto il mondo con Trump dipinto spesso come uno spaccone incapace e Biden come un angelo che saprà redimere l’America dalle nefandezze del predecessore.
L’entourage del nuovo presidente USA già ha fatto sapere che Joe Biden sin dai primissimi giorni dopo il 20 gennaio, data dell’Inauguration Day, firmerà i suoi primi provvedimenti volti a cancellare quelli di Donald Trump.
Insomma negli USA la storia si ripete col vincitore che vuol disperatamente cancellare dalla storia la parte soccombente.
Insomma, stiamo assistendo a una moderna guerra civile negli USA dove la stragrande maggioranza degli elettori repubblicani, che rappresentano quasi la metà del paese, sono rimasti scettici della genuina elezione di Biden.
Tutto ciò è facile prevedere che avrà pesantissime ripercussioni mondiali perché, come ha ricordato negli scorsi giorni Richard Haas, uno dei diplomatici USA più apprezzati in ambito internazionale “ogni politica estera inizia in casa”.
Insomma se Biden non riuscirà rapidamente a ricucire ke due anime del suo paese, ci sarà una nuova secessione di fatto, sicuramente non cruenta come fu quella di due secoli fa ma che sarà altrettanto devastante sia sul piano interno USA che in ambito internazionale per la conseguente instabilità, l’aumento del terrorismo nelle zone più calde (medio oriente in testa) e forse nuove guerre.
Ciò significherà che gli Stati Uniti saranno sempre più defilati sulla scena internazionale e a colmare questo vuoto, se ne sarà capace, dovrà essere l’Europa.
Ma il vecchio continente, almeno fino a oggi, non sembra avere il peso necessario. 
Un’autorevolezza che forse le deriverebbero da una reale compattezza interna di intenti che, nonostante tutti i proclami sull’Europa Unità, non si è mai davvero raggiunta.
E allora i disegni di Igor Belansky, che ritraggono due belligeranti della lacerante guerra di secessione americana, potrebbero divenire tremendamente attuali.